Dopo aver separato la propria strada nella scorsa estate da quella del Cedial Lido dei Pini con cui aveva dato vita alla fusione dodici mesi prima, la Virtus Nettuno è alle prese con la grana-Masin.
Il ritorno nello storico impianto che per lunghe stagioni ha raccolto il calore dei sostenitori del Nettuno e che versa ormai da tempo in uno stato di vergognoso degrado è stato fin da subito in cima alla lista degli obiettivi del club di patron Alessandro Mauro, ma le peripezie comunali relative al commissariamento hanno fatto slittare l’esplicitazione di quel bando che darebbe il via libera effettivo ai lavori.
Se inizialmente la società si augurava di poter calcare l’erba del Masin per l’inizio del 2019, adesso i tempi si sono forzatamente allungati.
Nel frattempo, la stagione è cominciata da quasi due mesi e la squadra, assorbite le iniziali difficoltà legate al profondo restyling operato in sede di calciomercato, sembra aver trovato una sua fisionomia, come testimoniano i risultati delle ultime settimane.
Del momento della formazione di Aldo Panicci e del desiderio, comprensibile e radicato, di tornare a giocare di fronte alla propria gente abbiamo parlato con il direttore sportivo Guido Zenga.
“Il Masin rappresenta un problema per noi, questo è oggettivo – esordisce il giovane ma già apprezzato ds ai nostri microfoni – In passato c’era stato un bando per la sua assegnazione e la Virtus Nettuno, unica partecipante alla gara, se lo era aggiudicato.
Poi le questioni legate al commissariamento del Comune hanno, di fatto, annullato quel bando.
Ora ne è stato composto un altro e noi non possiamo fare altro che aspettare la data di scadenza per poter cominciare i lavori e ripristinare il terreno di gioco, le tribune e gli spogliatoi che versano in uno stato di abbandono.
Finora siamo stati ospiti del presidente Antonio Pezone presso la Pineta dei Liberti e siamo sempre stati trattati benissimo, ma giocare in quella che sarebbe casa nostra sarebbe ben diverso…”.
Il perchè è lapalissiano.
“Qualche sportivo nettunese ci segue fino ad Ardea, ma non possiamo pretendere che tanta gente si sobbarchi un viaggio di una quindicina di chilometri per venire a vederci – incalza Zenga – Il Masin ha sempre ricoperto un ruolo significativo per la cittadinanza, è stato un punto di aggregazione importante ed alcune figure storiche del calcio locale non mancano di farci sentire il loro appoggio in questa battaglia.
Non possiamo sentirci pienamente nettunesi, finchè non metteremo piede al Masin”.
Come detto la tempistica prevista all’inizio si è dilatata.
“Dobbiamo aspettare il bando – prosegue laconico il dirigente – Speriamo che si possa dare il via ai lavori per la metà di novembre.
In linea di massima, i costi di rifacimento delle tribune e degli spogliatoi sarebbero a carico del Comune, mentre la Virtus provvederebbe al campo ed alle utenze.
Tutto ciò a fronte di una concessione di durata pluriennale”.
Nell’attesa che la matassa si districhi, la palla comunque rotola.
Dopo aver incassato sette punti nelle ultime tre uscite ed aver così aggiustato una classifica inizialmente deficitaria, domenica prossima Loria e compagni faranno tappa ad Itri.
Prima però ci sarà da affrontare nell’andata degli Ottavi di Finale di Coppa Italia quell’UniPomezia che nelle ultime stagioni ha sempre sbarrato la strada al duo Zenga-Panicci.
“Li affrontiamo per la terza volta consecutiva e nei precedenti siamo stati eliminati nel primo casi ai calci di rigore e nel secondo per differenza reti dopo due pareggi, quindi per loro siamo una specie di talismano – scherza il ds – Oggi sarà una partita difficile ed affronteremo una squadra forte.
La coppa non rappresenta un obiettivo prioritario per noi, ma come sempre succede, più si va avanti nella manifestazione e più i giocatori tengono a far bella figura, specie se ci sono scontri importanti.
Proveremo a far bella figura, anche per dare continuità al lavoro delle ultime settimane”.
La Virtus Nettuno ha costruito una squadra assai competitiva per il torneo, anche se le prime settimane avevano fatto vacillare i pronostici di qualche addetto ai lavori.
“Rispetto alle passate stagioni in cui avevamo mantenuto inalterato uno zoccolo duro, quest’anno ci sono stati dei cambiamenti radicali nella rosa – chiarisce Zenga – La composizione del girone, che a mio giudizio è estremamente livellato verso il basso, ha spinto la società a compiere ulteriori sforzi in sede di campagna acquisti, inserendo gente come Lauri e Loria.
Ad eccezione di Pomezia e Sora che puntano concretamente a vincere il campionato, qui nessuno si sbilancia.
“Speriamo di salvarci”, sento dire dalla maggior parte degli addetti ai lavori.
Per amalgamare i ragazzi è così servito un po’ di tempo, ma poi la vittoria con l’Ottavia ci ha restituito slancio e consapevolezza nei nostri mezzi.
Sono dell’avviso che questa sia la squadra più forte che abbiamo allestito in questi anni e possiamo arrivare in alto.
L’obiettivo è chiudere tra le prime cinque e, secondo me, abbiamo le carte in regola per centrarlo”.