Tra le laziali di Serie D più in ascesa in questa ultime parte del 2022 c’è di sicuro il Cassino di Antonio Imperio Carcione. Una squadra che dopo due stagioni in cui ha lottato prevalentemente per salvarsi, sta adesso provando a fare il salto di qualità, affidandosi all’esperienza del suo allenatore, che è rimasto legato al sodalizio del patron Rossi anche nelle vesti di tecnico della prima squadra. Mister che è intervenuto ai nostri microfoni per parlare di tanti aspetti: dal suo approccio al calcio fino alle ambizioni personali e di squadra.
Mister, come sta vivendo la sua prima stagione da allenatore della squadra in cui ha militato fino all’anno scorso?
“L’anno scorso, a Novembre, ho avuto il ruolo di allenatore-giocatore per poi fare, da gennaio, solamente l’allenatore. Abbiamo raggiunto una salvezza difficilissima perché comunque sono successe tante cose e la situazione non era delle migliori. Però siamo riusciti a centrare l’obiettivo. È stata una salvezza bellissima che ci ha permesso di ripartire nel modo giusto, con un gruppo nuovo che sta facendo abbastanza bene. Peccato per le ultime due partite perché abbiamo raccolto soltanto un punto facendo due prestazioni importanti. Però io dico sempre ai ragazzi che alla lunga, la fortuna si compensa. Ma inutile piangersi addosso perché se non abbiamo fatto più punti, significa che qualcosa ancora ci manca e dobbiamo migliorare per ottenerla ”.
Siete tornati a fare risultato dopo una sconfitta che seguiva un periodo molto positivo. Va bene ripartire così o si aspettava qualcosa di più?
“Io analizzo soprattutto le prestazioni perché poi il risultato ne è la conseguenza e solo qualche volta può capitare di perdere punti. Nelle partite ci sono gli episodi, ma anche quelli bisogna essere bravi a saperseli cercare. Quindi dobbiamo continuare su questa strada per migliorare qualcosa, perché comunque siamo anche la squadra più giovane del girone”.
Avete fatto una bella vittoria contro la Casertana. Un successo dal peso specifico notevole. Non vi sentite più forti dopo quella partita?
“Abbiamo battuto la Casertana con una grande prestazione. I ragazzi quando giocano bene poi ci credono ancora di più perché aumenta la loro autostima e la consapevolezza nei loro mezzi da un punto di vista sia tecnico che tattico. In fondo quello è il segreto: quando un giocatore crede in quello che fa in campo diventa tutto più facile la domenica e ne beneficia anche il collettivo. Sembra tutto semplice quello che stiamo facendo, ma in realtà non lo è. Perché comunque dietro c’è un lavoro e ci sono dei ragazzi che si mettono a disposizione con grande impegno. Quindi sono contento di questo momento, anche se bisogna stare con i piedi ben piantati a terra perché questo è un girone molto equilibrato e difficile. La classifica è corta e così come con un paio di vittorie ti puoi ritrovare in alto in un attimo, al contrario con appena due sconfitte cadi in basso. Perciò bisogna essere equilibrati”.
Adesso arriva la capolista il Sorrento. È veramente la squadra più forte del campionato?
“Squadra giovane che ha quattro, cinque giocatori che stanno facendo la differenza in questo momento. Corrono, si aiutano. Credono anche loro nel progetto del loro allenatore che è un tecnico importante e in questo momento meritano davvero il primo posto. Li ho analizzati: sono una squadra che si sacrifica e che fa un’ottima fase difensiva e al momento giusto sa attaccare bene gli spazi. Bisogna stare molto attenti ma noi affronteremo questa avversaria come abbiamo affrontato tutte le altre. Ci andremo a giocare ogni duello, perché il calcio oggi come oggi è fatto di duelli, di uno contro uno. E quindi non avremo timori reverenziali. Fermo restando che sono la capolista con dei giocatori importanti a cui dover prestare molta attenzione”.
In generale il vostro campionato, al netto del rallentamento avuto nell’ultimo periodo, è di altissimo profilo. È questa la vostra dimensione?
“Dobbiamo dimostrarlo, domenica dopo domenica. Torno a ripetere che, come dico sempre ai ragazzi, la continuità di prestazione è un segnale importante. Però sono anche consapevole che è molto difficile mantenere questo tipo di rendimento. Nel momento in cui dovessimo riuscirci, significa che possiamo essere una squadra da prime posizioni. Ma per stare al livello delle migliori non deve mai venire meno l’atteggiamento. Perché altrimenti, se abbassiamo un attimo la guardia, possiamo andare in difficoltà”.
Domani inizia un mese importante perché è quello in cui il mercato riapre i battenti. Ritiene che ci sia ancora bisogno di qualche innesto di spessore?
“Io la squadra la voglio migliorare, perché è giusto e i ragazzi sono ambiziosi come me. Però dobbiamo essere bravi, insieme alla società, a non rompere quell’equilibrio che si è creato nello spogliatoio, a trovare dei giocatori che accettino di far parte di un gruppo. Non mi servono prime donne perché stiamo facendo bene e non dobbiamo destabilizzarci . Inoltre, non c’è, almeno per adesso, l’obbligo di vincere. Ma lo ribadisco, possiamo alzare ancora di più il livello”.
Segnate relativamente pochi gol rispetto ad altri per la classifica che avete e con Ingretolli che è il secondo miglior marcatore nella classifica capocannonieri. Potrebbe forse servire un attaccante in più?
“A noi servono un paio di giocatori funzionali. Poi si può andare a intervenire anche in più reparti. Questo lo andremo a valutare insieme alla società. Ma siamo già stati in grado di creare occasioni che non abbiamo sfruttato a dovere. Noi creiamo sempre qualcosa. Più che altro, ultimamente, subiamo sempre gol. E questo è un aspetto sul quale sto lavorando insieme ai miei ragazzi. Bisogna cercare il più possibile di non iniziare le partite in salita”.