CASTELLETTI, ADDIO LADISPOLI: “E’ LA PIU’ GRANDE DELUSIONE DELLA MIA VITA CALCISTICA “

CASTELLETTI, ADDIO LADISPOLI: “E’ LA PIU’ GRANDE DELUSIONE DELLA MIA VITA CALCISTICA “

Quella tra Cristian Castelletti è stata una storia d’amore importante.

Per cinque stagioni il difensore centrale ed il club rossoblu si sono dati tutto, regalandosi vicendevolmente emozioni che restano negli occhi di chi ha seguito con ammirazione il percorso di crescita del Ladispoli, da quando Umberto Paris ne ha assunto il timone di comando.

Martedì sera una telefonata improvvisa ha posto fine ad un rapporto che nel tempo si era fatto sempre più solido e che nella speranza del calciatore poteva durare fino al termine della carriera agonistica.

Per Castelletti è stata una mazzata.

Non si aspettava questo epilogo e dalle sue parole, signorili e lontane anni luce da polemiche stantie ed inutili, traspare solo la delusione per un modo di separarsi che non ha condiviso.

 

Castelletti, cosa è accaduto tra lei ed il Ladispoli?

“Non desidero entrare nei particolari, nè fare polemica.

Io non discuto la scelta di un allenatore, che ci può stare, quanto il modo in cui mi è stato comunicato che avevano deciso di tagliarmi”.

Si spieghi meglio.

“Martedì sono stato al campo e nessuno mi ha detto nulla.

Più tardi, sono stato raggiunto da una telefonata con la quale mi è stata data la comunicazione.

Francamente l’ho vissuta come una mancanza di rispetto nei confronti di un calciatore che alla maglia del Ladispoli ha dato tanto.

Lo ribadisco, nella vita ognuno è libero di fare le proprie scelte, però io ritengo che non sia questo il modo giusto.

Fino a pochi giorni fa ero il capitano del Ladispoli ed ero in squadra da cinque anni.

La mia opinione è che questa situazione poteva essere affrontata diversamente e magari una decina di giorni prima.

Così avrebbe assunto un altro valore ai miei occhi ed ora non proverei quello che sto provando”.

Forse il Ladispoli ha prima voluto verificare le sue condizioni ed eventualmente avere la certezza di trovare un sostituto…

“Non mi interessa, sono nel calcio da un po’ di tempo e so che queste cose succedono.

Probabilmente l’ingenuo sono io che a trentadue anni ancora credo in certi valori e mi aspetto sempre tanto dalle persone.

Con questo non dico che a Castelletti fosse dovuto qualcosa, per carità.

Un presidente ed un allenatore sono assolutamente liberi di fare delle scelte.

Dal pero tuttavia non ci casco e nessuno mi farà credere che la scelta di privarsi di me sia maturata solo negli ultimi giorni.

Proprio per questo avrebbero potuto comunicarmelo prima e non al telefono.

Io sono convinto di aver dimostrato qualcosa nei miei cinque anni di Ladispoli e sarò sempre orgoglioso di aver indossato la fascia di capitano della squadra della mia città”.

Nei giorni successivi ha avuto altri contatti con la società?

“Sì, ho chiesto ed ottenuto un colloquio con il presidente.

Sentivo l’esigenza di parlarci a quattr’occhi, perchè avevo delle domande da porgli”.

Ritiene che sia stata questa la più grande delusione della sua carriera?

“Sì, probabilmente lo è.

Io per questa maglia ho dato tutto me stesso, mettendomi in gioco anno dopo anno, perchè il calcio è un banco di prova continuo.

Veder scemare la considerazione nei miei confronti nel giro di pochi mesi mi ha fortemente deluso.

Speravo davvero di concludere la mia carriera agonistica, indossando la maglia del Ladispoli.

Purtroppo è andata diversamente.

Il mio intento, però, non è quello di innescare polemiche.

Al Ladispoli auguro solo il meglio, spero riesca a vincere il campionato”.

A 32 anni lei ha ancora molto calcio dentro.

E’ pronto per affrontare una nuova esperienza?

“Sono carico, nella testa mi sento ancora un giocatore.

Qualche contatto c’è già stato, vedremo se e cosa potrà venir fuori.

Chiaramente alla mia età non sei più un ragazzino che prende decisioni avventate.

A casa ho una moglie e due bambini che mi aspettano ed a loro devo rapportarmi.

Adesso ho comunque soltanto voglia di voltar pagina.

L’amarezza si smaltisce ed io non voglio certo passare per uno che si piange addosso”.

Nelle ultime ore sono stati tanti gli attestati di stima che le sono stati recapitati.

Ce n’è uno che le ha fatto particolarmente piacere?

“Da una situazione negativa ne è emersa una che mi ha inorgoglito.

Sapere della stima di tanti tifosi o ragazzi che nel Ladispoli sono transitati, magari solo per un breve periodo, è stato molto gratificante.

Onestamente non me lo aspettavo.

Significa che qualcosa per questa maglia l’ho fatto e ne sono fiero”.