Cavese, riavrai il tuo Lupo: ha firmato Galasso. Il difensore: “Qui perché questa gente merita una categoria diversa”

Cavese, riavrai il tuo Lupo: ha firmato Galasso. Il difensore: “Qui perché questa gente merita una categoria diversa”

Non accade di frequente, ma a volte accade.

Accade che il nostro calcio si impregni di quel romanticismo che troppo spesso colpevolmente tralasciamo per dare spazio alla fredda cronaca.

Talvolta però possiamo scrivere storie che ci riportano indietro, come se il tempo in realtà non fosse mai trascorso.

Oggi Lustro Galasso, formidabile difensore centrale di origini campane che ha speso una buona porzione della sua carriera agonistica nella nostra regione, ha firmato per la Cavese.

Dov’è il romanticismo in tutto questo, direte voi?

Semplicemente nel fatto che “Lupo”, come da sempre lo chiama chiunque sia pratico del nostro ambiente, è praticamente tornato dalla “pensione” calcistica per vestire nuovamente una delle maglie che maggiore significato assumevano per lui.

Giocava ormai per divertimento nella squadra del suo paese natale, il Sant’Antonio Abate, ma a dicembre aveva smesso per motivi di lavoro.

Poi, ad un certo punto arriva la telefonata di Ariosto Pasquazi, che lo convince a passare all’Ariola per una chiacchierata.

Di lì gli allenamenti ed infine la firma, arrivata oggi pomeriggio, per la gioia di tutti.

“E’ stato Ariosto a spingermi a tornare – conferma con un pizzico di emozione Galasso – Ci conoscevamo dai tempi di Cave prima e Valmontone poi.

Il presidente sta facendo grandissimi sacrifici per questo club.

Mi ha voluto fortemente ed io spero di ripagarlo con tutta la mia esperienza”.

Galasso ha vinto come pochi altri nella nostra regione.

Arrivato nel Lazio per vestire la maglia del Pisoniano, nella stagioen successiva firma per il Pomezia dell’allora patron Di Mario e diventa una pedina insostituibile in quel meraviglioso ingranaggio costruito da Carlo Lanza.

galasso pomezia

Accanto a gente come Chianelli, Colantoni, Campione, Mastromattei, Proietti, Marano ed Amassoka vince il campionato e centra il double, vincendo la Coppa Italia contro il Fidene nella finalissima di Anagni.

Viene poi la stagione di Cave, dove ci mette poco a diventare leader della cerniera difensiva di una squadra che tra le sue fila annoverava gente come Alessio Bianchi ed a Simone Santoni.

galasso cavese

Una squadra, quella allenata da Fabrizio Ferazzoli che, dopo aver tritato l’anno prima le avversarie in Promozione, in Eccellenza sfiora il doppio salto di categoria, battuta solo dallo Zagarolo di Scarfini e poi stoppata ai play-off dall’altrettanto competitivo Anziolavinio di Paolo D’Este.

Vittoriosa sarà pure l’esperienza con il Città di Marino di Patalano.

galasso

Con la maglia dei castellani vincerà nuovamente la coppa, superando a Casal del Marmo il formidabile Palestrina dei record di Solimina, e poi darà un grande contributo in quella fase nazionale che permetterà a Turazza e compagni di staccare il visto per la Serie D nonostante la sconfitta in finale contro l’Ancona di Genchi e Pesaresi.

“Con la Cavese è stato amore a prima vista – continua il difensore classe 1982 – Qui ho vissuto due anni e sono sempre stato benissimo.

Ai tifosi non voglio fare promesse, al di là di quelle legate all’impegno che sarà massimo.

Nella mia vita ho sempre cercato di onorare tutte le maglie che ho vestito ed a maggior ragione sarà così anche adesso che sono tornato a Cave.

Più che le promesse spero di fare i fatti in questi mesi.

La squadra è ottima ed è composta da gente che non sfigurerebbe nemmeno nelle categorie superiori.

Ed a proposito di categorie, tutti insieme dobbiamo cercare di riportare questa gente in quelle che merita”.

Chiusura dedicata al big match di domenica sul campo della capolista Team Nuova Florida.

“Ovviamente non sono al massimo della condizione, ma sono a disposizione.

Questa per me è una sorta di sfida e voglio vincerla”.

Il Lupo è tornato a ringhiare.

I tifosi della Cavese sono pronti a riabbracciarlo.

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