C’è il derby, Monterotondo si prepara ad impazzire. Centioni: “Niente paura, sappiamo quanto valiamo”. Gregori: “Bando alle emozioni, dobbiamo dare tutto in campo”

C’è il derby, Monterotondo si prepara ad impazzire. Centioni: “Niente paura, sappiamo quanto valiamo”. Gregori: “Bando alle emozioni, dobbiamo dare tutto in campo”

Inutile girarci intorno: il clou della seconda giornata d’andata nel Girone A di Eccellenza sarà indiscutibilmente il derby di Monterotondo.

Quasi per una beffa del calendario, esattamente come avvenne nel passato torneo, la prima delle due stracittadine stagionali tra Real Monterotondo Scalo ed Eretum Monterotondo avrà luogo al secondo turno, anche se dodici mesi fa ad ospitarla fu il club gialloblù.

Quest’anno, a fare gli onori di casa sarà invece il club del presidente Saccà che nella stagione scorsa ha sfiorato un clamoroso en plein, avendo espugnato il Fausto Cecconi all’andata ed essendo stato raggiunto sul pari al novantesimo al ritorno.

Come sempre accade in circostanze simili, il pronostico è aperto ad ogni possibile variabile: il Real Monterotondo Scalo, reduce da un campionato esaltante concluso al terzo posto (e con più di una recriminazione in merito, ndr), ha cominciato con un passo falso contro la Virtus Nettuno ad Aprilia una stagione da cui è attesa da conferme ad alti livelli, mentre l’Eretum Monterotondo ha già festeggiato i primi tre punti dell’anno grazie ad una convincente vittoria ai danni della Polisportiva Monti Cimini.

In città si respira un clima di grande attesa e, come sempre, le due tifoserie sono pronte a sfidarsi sugli spalti a suon di goliardia e di profondo senso di appartenenza.

La nutrita pattuglia di ex da una parte e dall’altra aggiunge poi ulteriore sale alla contesa.

Ci sono davvero tutti gli ingredienti per vivere uno spettacolo meraviglioso in campo ed in tribuna e “Sport in Oro”, pronta a cominciare le sue fatiche televisive proprio domenica 15 settembre, sarà presente con una sua troupe all’evento per immortalarne ogni dettaglio emozionale e poi parlarne nel corso della diretta pomeridiana.

Nel frattempo, ci è parso doveroso bussare alla porta dei due allenatori, Centioni e Gregori, e raccoglierne le sensazioni nella lunga vigilia che li condurrà al derby dell’Ottavio Pierangeli.

 

 

DAVID CENTIONI

David Centioni

Dopo la meravigliosa stagione scorsa, ci attendiamo tutti grandi cose dal Real Monterotondo Scalo.

 Non partire più a fari spenti come dodici mesi fa rappresenta un incentivo ulteriore o vi carica di pressioni?

“A dire la verità, nessuna delle due.

Quello che è stato lo scorso anno è passato e lo abbiamo messo alle spalle.

Lo stimolo piuttosto ci arriva dal fatto di essere giunti vicino ad un risultato, ancorché inaspettato, che ci è stato tolto per vicende extra-campo, ma ora ci aspetta una stagione lunga con altri risultati, dove si riparte da zero.

Siamo consapevoli di essere una buona squadra e il nostro obiettivo è quello di recitare il ruolo di protagonisti, poi solo il campo, come sempre, saprà dirci se ne saremo all’altezza.

Di certo, ora non siamo più una sorpresa ed anche gli avversari ci affrontano con un altro approccio.

Come è normale che sia”.

In estate avete mantenuto l’ossatura della passata stagione con pochi ritocchi ma di qualità come, ad esempio, Passiatore e Prioteasa.

Soddisfatto del mercato?

“L’obiettivo principale era quello di mantenere l’ossatura della squadra nella quasi totalità e questo abbiamo fatto, nell’ottica di proseguire quel percorso di crescita iniziato ormai da un anno e mezzo.

Passiatore e Prioteasa sono due elementi di prima fascia che sicuramente ci potranno completare, ma non dimentico gli inserimenti nel comparto-under di Baldassi (’99) che già faceva parte del gruppo due stagioni fa, oltre a Tilli (’00) e Palmerini (’01) che già avevano esperienza in categoria.

A completare il quadro, altri due elementi di prospettiva come Fornetti (’01) e Baldinetti (’01) che si erano fatti valere nelle rispettive squadre di settore giovanile”.

Domenica scorsa ad Aprilia eravate stati bravi a recuperare l’iniziale svantaggio grazie alla doppietta di Lupi, poi nella ripresa è giunta la reazione della Virtus Nettuno che ha vinto 3-2.

Cosa non ha funzionato?

“Sapevamo che era un campo difficile, sia per le condizioni del terreno di gioco che per la duttilità dell’avversario.

L’approccio alla partita è stato buono e, se avessimo sfruttato meglio la finalizzazione di alcune azioni che abbiamo prodotto nel primo tempo, staremmo a commentare probabilmente un altro risultato.

Purtroppo poi abbiamo commesso degli errori grossolani di reparto che abbiamo già analizzato con i ragazzi e che ci hanno fatto subire tre reti che non possiamo permetterci di prendere”.

Come nella passata stagione, il derby con l’Eretum Monterotondo cade alla seconda giornata.

Giocarlo con la squadra, di fatto, ancora non al 100% della condizione atletica può comportare rischi ulteriori, al di là della qualità dei vostri avversari?

“Se fossimo al 100% in questa fase della stagione, dovrei essere preoccupato.

Comunque, dopo la sconfitta alla prima giornata è meglio che venga il derby che ci darà modo di confrontarci con una squadra che, a mio avviso, potrà essere una delle sorprese della stagione.

Hanno giocatori di grande valore come Alessandri, La Rosa, Federici, Palmerini, De Marco, Ferrari ed uno degli under più interessanti del campionato come Filoia, già andato in rete domenica scorsa.

Noi però non siamo certo da meno.

Giochiamo la prima in casa davanti ai nostri tifosi e dobbiamo fare punti”.

Qual è l’errore da non commettere assolutamente quando si gioca una partita di questa importanza?

“Di certo quello di non farsi prendere dalla tensione.

Dobbiamo essere consapevoli delle nostre qualità e far leva sui nostri punti di forza”.

L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare il terzo posto dello scorso anno, quindi è caccia aperta ad uno dei primi due gradini del podio.

Quali sono le rivali più pericolose?

“Come detto prima, l’obiettivo è recitare un ruolo da protagonisti.

E’ inutile parlare ora di classifica, dobbiamo affrontare una partita alla volta e vincerne il più possibile.

Di certo non siamo i favoriti.

Tivoli ed UniPomezia, per budget, blasone, piazza ed anche per alcune dichiarazioni fatte, sono le prime candidate alla vittoria finale, poi ci sono altre buonissime squadre nel raggruppamento.

Su tutte direi Anzio e Montespaccato, ma anche Civitavecchia, Monti Cimini, Corneto Tarquinia ed ovviamente anche l’Eretum Monterotondo hanno delle rose interessanti.

Almeno sulla carta”.

Quanto e sotto quali aspetti si sente cresciuto come tecnico David Centioni rispetto agli inizi della sua carriera e quale consiglio darebbe ad un giovane collega che ambisce a fare l’allenatore?

“Sicuramente mi sento più maturo nella gestione dei calciatori.

A livello, come in generale nella vita, bisogna sempre studiare ed aggiornarsi e questo lo faccio quotidianamente.

Il verdetto finale comunque lo dà sempre il campo, unico giudice del nostro lavoro.

Il consiglio che mi sento di dare è quello di approcciare questa attività sempre con passione e professionalità”.

 

 

ATTILIO GREGORI

Attilio Gregori All. Eretum Monterotondo

L’esordio stagionale è stato convincente: per un’ora si è visto un ottimo Eretum Monterotondo, poi forse le scorie della preparazione hanno cominciato a farsi sentire.

Cosa ti è piaciuto di più e su cosa si può invece migliorare rispetto al match con la Monti Cimini?

“Direi che soprattutto nei primi sessanta minuti la squadra ha giocato come piace a me, mettendo in pratica un’aggressione costante sul portatore di palla avversario, ribaltando velocemente l’azione e dando alla gente l’idea di essere una squadra coraggiosa.

Abbiamo dimostrato personalità, capacità di andare sempre dall’altra parte, ma anche di soffrire nel momento in cui siamo calati ed è venuta fuori la Monti Cimini.

Fino a quando le forze ci aiuteranno, noi saremo questi ed avere a disposizione cinque cambi chiaramente aiuta in questa fase della stagione.

Il gruppo che sta nascendo mi piace molto, è molto coeso”.

L’Eretum Monterotondo 2019/20 sembra avere caratteristiche molto diverse rispetto a quelle dello scorso anno: sei soddisfatto del materiale umano che la società ti ha messo a disposizione?

“La società ha messo in pratica ciò che era nelle intenzioni al termine della scorsa stagione.

Volevamo costruire una squadra giovane ed al direttore sportivo Alessandri, come è nelle mie abitudini, non ho dato una lista di nomi, ma solo delle caratteristiche di cui dovevano essere in possesso i profili che cercavamo.

Sono dell’opinione che, quando subentra a stagione in corso, sia l’allenatore a doversi adattare alle qualità dei calciatori che trova e non viceversa.

Dopo la conclusione del campionato, ci siamo seduti a tavolino ed abbiamo individuato le caratteristiche che occorrevano per costruire una squadra aggressiva e coraggiosa.

Sappiamo che in certe occasioni può comportare dei rischi lasciarsi del campo alle spalle, ma a me piace vedere una squadra che corra e che non subisca la partita, ma che provi sempre a vincerla.

Siamo partiti il 1 agosto, ma devo dire che questi ragazzi mi stanno sorprendendo quanto a voglia di lavorare e di dare tutto in campo”.

Al netto dei pronostici di molti addetti ai lavori che assegnano a Tivoli ed UniPomezia un ruolo predominante nel torneo, ho la sensazione che quest’anno si sia innalzato il livello medio delle squadre e che ci sia una nutrita fascia di squadre in grado di recitare un ruolo importante.

Sei d’accordo con questa tesi?

“Sono perfettamente d’accordo con te.

Purtroppo chi ha fatto questi pronostici ha un po’ perso di vista queste considerazioni.

A me piace informarmi, vedere le amichevoli dei nostri avversari, analizzarle attraverso i filmati e sono convinto che quest’anno ci saranno molte squadre in grado di dare filo da torcere a tutti.

Basta prendere in considerazione la scorsa stagione: ad un certo punto sembrava che la Valle del Tevere dovesse fare il vuoto ed invece è venuto fuori il Team Nuova Florida che non era stato considerato da nessuno ed è finita nel modo che sappiamo.

Anche quest’anno vedo squadre partite in sordina e che invece hanno grandi qualità.

Una di queste è sicuramente il Montespaccato che sarà una brutta gatta da pelare per chiunque, ma non dimentico neppure formazioni come Aranova, Civitavecchia e Real Monterotondo Scalo.

E’ chiaro che Tivoli ed UniPomezia sembrano avere qualcosina in più rispetto alle altre, ma poi le qualità bisogna sempre dimostrarle sul campo.

Credo che per avere una visione globale del torneo bisognerà attendere almeno le prime dieci giornate stagionali”.

La settimana scorsa il presidente Alessandri, da noi intervistato, tra le altre cose ha dichiarato di averti trovato più riflessivo ed attento ai dettagli rispetto alla tua precedente esperienza al Cecconi.

Ti ritrovi in questa considerazione?

“Spero che il presidente non intendesse che mi sono rimbambito con l’età (ride)…

All’epoca ero alle prime esperienze da allenatore ed ero certamente più istintivo, magari anche più aggressivo.

Ormai di primavere ne ho 54 ed il carattere si è un po’ modificato.

Se prima contavo fino a dieci, adesso arrivo almeno fino a cento”.

Come sai, il calcio non ammette pause ed alla seconda giornata arriva subito un derby che per la città conta moltissimo.

Tu hai vissuto questo sport da protagonista e ad altissimi livelli, ma sei eretino d.o.c., dunque ti chiedo: sei emozionato?

“No, l’emozione non c’è.

Sarà una partita importante come tutte le altre.

Al Real Monterotondo Scalo vanno fatti i complimenti per quanto ha saputo fare nella scorsa stagione, quando ha sfiorato quello che sarebbe stato un vero capolavoro.

Sappiamo che ci accingiamo ad affrontare una squadra forte e che proverà a vincere, ma anche noi faremo lo stesso.

L’aspetto mentale sarà comunque determinante: se riusciremo a dominare le emozioni, faremo sicuramente bene, poi il risultato, si sa, è determinato da mille fattori.

Per caratteristiche si troveranno di fronte due squadre che giocheranno a viso aperto e credo che ci sarà da divertirsi.

D’altronde, io sono dell’opinione che, professionista o dilettante che sia, il tuo compito dovrebbe essere sempre quello di far divertire chi viene a vederti.

Domenica deve essere una festa per tutti, in campo e sugli spalti.

Poi ovviamente vinca il migliore”.

L’ultimo derby vinto dall’Eretum Monterotondo risale al 23 dicembre 2017 ed i cugini sono reduci da un’annata straordinaria che sperano di rivivere, magari migliorandola.

Questi numeri e queste valutazioni quali considerazioni ti fanno scattare?

“Penso che dovremo dare tutto ciò che abbiamo per uscire dal terreno di gioco con la consapevolezza di non avere rimpianti, né rimorsi.

Come ho detto prima, non dobbiamo subire gli eventi passivamente, ma fare ciò che siamo in grado di fare.

Non dobbiamo snaturarci.

Loro ci renderanno certamente la vita difficile, ma anche loro dovranno preoccuparsi di noi.

Poi, se saranno stati più bravi di noi, faremo loro i complimenti”.

Faccio anche a te la stessa domanda che ho posto a David Centioni: qual è l’errore che in un derby non si deve commettere mai?

“Il segreto sta tutto nella testa.

La squadra che avrà la mente più libera probabilmente avrà maggiori possibilità.

Non dobbiamo farci condizionare dall’atmosfera della partita”.