A cura di Mario Gaetano
COLLEFERRO – Il passaggio di proprietà del Colleferro calcio ha lasciato qualche strascico di troppo nell’ambiente rossonero. La notizia, confermata dal comunicato stampa del nuovo gruppo entrante, che praticamente tutti i membri della vecchia società hanno deciso di abbandonare la nave (segretario, team manager, ecc…) ha colto di sorpresa.
Dietro questa decisione c’è, evidentemente, un’incertezza ed una mancata chiarezza, riscontrata dai membri dello staff uscente che, altrimenti, giammai avrebbero fatto quel passo. Ed in più sono tanti i timori che affollano la mente di tifosi ed addetti ai lavori. La vecchia dirigenza (quella che faceva capo a Giorgio Coviello ndc) aveva allestito una squadra con molti ragazzi locali, e qualche punta di diamante, per affrontare la categoria senza eventuali timori di retrocessione. I nuovi arrivati (il presidente Sartori ed il vice Piervincenzi ndc) avrebbero, come obiettivo immediato, un “contenimento dei costi”.
Da quello che risulta, però, ci sono pochissimi calciatori (quattro-cinque) con “stipendi” veri e propri e tanti ragazzi con rimborsi minimi. La paura che sta serpeggiando tra i tifosi è che questa società non riesca a tenere il passo e possa uscire presto di scena con tutte le conseguenze del caso per un patrimonio importante come il calcio nella città colleferrina. Sarebbe un colpo di grazia per una compagine gloriosa che aveva deciso di rilanciare il settore giovanile, dove ci sono 250 bambini più la parte agonistica.
La nuova dirigenza, in particolare il presidente Sartori ed il vice Piervincenzi, persona stimatissima, avranno il compito di rilanciare il calcio a Colleferro e di superare questo clima di diffidenza scaturito dal loro arrivo nella società rossonera.
