La squadra pronta a sorprendere ancora gli addetti ai lavori e intenzionata a farlo nel big match del ventesimo turno del Girone A di Eccellenza è il Centro Sportivo Primavera di Dario Alberto Polverini. Proprio il tecnico della formazione seconda in classifica ci ha parlato delle sue impressioni alla vigilia del match e del suo legame particolare con la piazza di Anzio. Ma senza distogliere comunque l’attenzione dalla importante gara di domenica.
Mister, domenica arriva il big match. Che confronto si sente di fare tra le due squadre?
“L’Anzio è la capolista. Andiamo lì con rispetto. Non mi aspettavo, avendo visto la partita di andata, che da quella sconfitta iniziasse la loro scalata e che potessero diventare primi con distacco. Pensavo gli potesse mancare qualcosa invece hanno smentito tutti. Squadra cinica, concreta, che gioca sull’errore degli avversari e che sta trovando l’amalgama migliore. Noi invece siamo una piccola realtà. Non abbiamo neanche un campionato di eccellenza alle spalle. Stiamo facendo un miracolo”.
Ecco, gli addetti ai lavori parlano di voi come di una bellissima favola in questa stagione di Eccellenza. Ma giunti ormai a questo punto del campionato si può dire che siate ormai una realtà. Voi come vi sentite?
“Siamo partiti senza i favori del pronostico. La differenza la fa sempre l’ambizione di ognuno di noi. Strada facendo ci siamo accorti che potevamo far bene in ogni partita. Ci sentiamo quindi una conferma di questo campionato. Ci godiamo il momento ma stiamo con i piedi per terra. Non saremo noi quelli che, alla lunga, lotteranno per vincere il campionato, ma finché avremo benzina andremo avanti dando il massimo”.
Come arrivate a questa partita e come la state preparando?
“Come tutte le altre. Partita importante ma non decisiva. Vincendo possiamo riaprire il campionato, ma è una gara normalissima e mancano ancora tante giornate. La pressione comunque non è dalla nostra parte”.
Per te che sei stato fino a pochi anni fa un giocatore a buoni livelli, quanto conta l’esperienza da calciatore nei professionisti per fare l’allenatore ripartendo dall’Eccellenza?
“L’aver giocato nel professionismo per 16 anni rappresenta un bagaglio importante. Adesso sto cercando di mettere a disposizione la mia professionalità, di usare tutto quello che ho imparato nelle mie esperienze. Ho avuto un allenatore come Gattuso che è il mio modello di lavoro per impegno e professionalità. E anche Marcolini è per me fonte di ispirazione. So che devo aggiornami tanto. Mi sono iscritto al corso per il patentino di allenatore UEFA A. Sto studiando. La strada è ancora lunga ma la percorro con entusiasmo”.
Conosci personalmente Mario Giuda? Che allenatore è secondo te?
“Assolutamente si. È un amico. Sono un grande tifoso dell’Anzio perché ho origini li. Per me è quasi un derby di famiglia in quanto mio nonno era presidente dell’Anzio Lavinio e mio padre il fondatore. Massimo rispetto per Mario che è quello che da giocatore ha forse più presenze di tutti in questa società. La sua carriera e i suoi numeri parlano per lui”.
Siete stati gli unici a battere l’Anzio e a non subire gol contro di loro. Domenica che partita ti aspetti? Si può replicare questa situazione?
“Siamo la loro bestia nera, dal momento che li abbiamo non solo battuti in campionato ma anche eliminati dalla Coppa Italia. Ci aspetteranno col dente avvelenato. Noi però ci faremo trovare pronti. Prepariamo tutte le partite per vincere. Ci sarà da soffrire, da combattere, ma andremo la convinti, cercando di giocare sui loro lati deboli che ci sono sicuramente”.