Certosa, Della Penna: “Ci mancano i risultati, non le prestazioni. Episodi non a nostro favore…”

Certosa, Della Penna: “Ci mancano i risultati, non le prestazioni. Episodi non a nostro favore…”

 

A cura di Carlo Edoardo Canepone

Non è cominciato nel migliore dei modi il 2025 del Certosa, che nel nuovo anno ha ottenuto due ko in altrettante uscite: quelle contro Romulea e FC Viterbo. Nelle due partite della squadra di mister Marco Russo hanno però influito fortemente alcune decisioni arbitrali (tre rigori contro in 180 minuti e un gol annullato nel finale a Viterbo) che hanno portato i neroverdi a recriminare. La situazione di classifica non è certo delle più rosee, visto che la squadra di via di Centocelle occupa attualmente l’undicesimo posto con appena 22 punti conquistati. Di tutto questo ne abbiamo parlato con Claudio Della Penna, centrocampista offensivo classe 1989 tornato alla corte di mister Russo a dicembre.

“Claudio, dopo questi due risultati di inizio 2025, come è l’umore nello spogliatoio?”

“L’umore ovviamente non è dei migliori, perchè quando i risultati non vengono c’è sempre un po’ di maretta. Noi, però, siamo consapevoli di essere una buona squadra e che abbiamo sempre fatto le nostre prestazioni che a volte coincidono con i tre punti e altre volte, purtroppo, no. Ultimamente stiamo pagando dazio perché prendiamo sempre gol al primo tiro e anche con alcuni episodi arbitrali non siamo stati fortunati… e la posizione di classifica, va detto, non è da Certosa…”

“Gli episodi arbitrali hanno certamente inciso a vostro sfavore, vi sentite in qualche modo penalizzati anche dagli arbitri?”

“Ti dico la verità, sento tante persone lamentarsi degli episodi arbitrali. Non credo ci sia qualcosa contro il Certosa, credo che a volte ci sia un po’ di mancanza di preparazione per un campionato così importante come l’Eccellenza, che quest’anno è diventato ancora più competitivo senza l’obbligo degli under. L’episodio conta perchè può decidere il risultato. Noi cerchiamo di comportarci sempre con rispetto verso la figura arbitrale e proviamo a dare l’esempio e vorremmo che dall’altra parte accadesse lo stesso. Invece capita che dopo mezza parola ricevi un cartellino rosso… oltre al danno, la beffa. Credo che la classe arbitrale vada un attimo migliorata”

“Domenica vi aspetta la partita contro il Valmontone, dire che sarà tosta forse è riduttivo…”

“Loro sono partiti come la squadra da battere perchè hanno preso giocatori fortissimi e la loro rosa è di gran lunga la più forte e completa. Le partite, però, hanno sempre una storia a sè e io con l’Ottavia li ho affrontati e siamo riusciti a pareggiare con tutte le nostre difficoltà. Loro vengono da un periodo positivo dopo il cambio allenatore e credo che sarà una partita molto maschia. Speriamo siano distratti dal pensiero della finale di Coppa Italia di mercoledì… credo che tutti la vogliano giocare”

“Proprio sulla finale di mercoledì, un tuo pronostico?”

“Sarà una partita apertissima tra due squadre fortissime. Forse il Montespaccato parte leggermente svantaggiato, ma resta comunque una rosa importante. Simpatizzo per loro perchè ci gioca Dovidio che è un mio amico stretto, quindi sarei contento se la vincesse Simone”

“Hai cominciato la stagione con l’Ottavia, spiegaci il tuo ritorno al Certosa a dicembre”

“Quest’estate con il direttore non ci siamo trovati sulla stessa linea quindi ci siamo divisi mantenendo comunque un buonissimo rapporto. A Ottavia mi trovavo bene, ma la situazione era difficile. Ho deciso di cambiare e, parlando con mister Russo, con cui ho conservato un grande rapporto di stima, abbiamo deciso di sposarci di nuovo. Aveva bisogno di me anche a livello tattico. Anche se ancora oggi mi rinfacciano il fatto che nella partita di andata in cui ci siamo affrontati gli ho fatto gol contro… Sono felice di essere tornato, conosco praticamente tutto lo staff e buona parte dei ragazzi, ora mancano solo i risultati”

“Hai un’esperienza importante, hai vestito la maglia della Roma in Serie A. Partendo da questo, cosa cerchi di trasmettere ai più giovani?”

“In realtà ho sempre lo stesso modo di pormi con tutti e non faccio pesare nè età nè esperienza. Cerco sempre di mettermi a disposizione. Ho trovato ragazzi giovani, ma già pronti, che sanno quello che devono fare. Poi, se vogliamo dirla tutta, stare a contatto con loro è uno stimolo, perchè corrono tanto e io provo stargli dietro, non è facile…”

“Alla soglia dei 36 anni, hai ancora un sogno da realizzare nel calcio?”

“Un sogno vero e proprio ormai no, però se oggi mi chiedessero se sono pronto a lasciare risponderei di no, ancora non sono pronto. Tra l’altro, da poco ha cominciato a giocare mio figlio, che ha 7 anni, quindi sono ancora all’interno di queste dinamiche calcistiche. Mi godo ogni giorno, ogni momento con la stessa passione che avevo 20 anni fa e che ti porta a fare tanti sacrifici”