A cura di Carlo Edoardo Canepone
L’Eccellenza si ferma. I campionati dilettantistici laziali non scenderanno in campo questo weekend a causa dello sciopero degli arbitri dopo il grave episodio dell’ultimo turno in terza categoria.
Uno stop forzato che forse può far bene ad alcune squadre per ritrovare la quadra e ricapitolare le idee e tra queste c’è sicuramente il Certosa di mister Marco Russo. Ancora in cerca di continuità in stagione, i ragazzi di via di Centocelle sono reduci dal pari casalingo a reti inviolate contro il Fiumicino. Nonostante l’uomo in più per più di un tempo, i neroverdi non sono riusciti a superare il muro aeroportuale e non sono riusciti a trovare una vittoria che li avrebbe rilanciati in classifica. Con Alessandro Desideri, centrale difensivo classe 1998 tornato in forza al Certosa dopo l’esperienza avuta nella stagione 2022/23, abbiamo provato a fare il punto della situazione.
“Alessandro, partiamo da quello che è il tema caldo del momento: gli arbitri si fermano e con essi il campionato… è giusto così?”
“Dico la verità, avrei preferito giocare. Alla fine noi calciatori ci alleniamo tutta la settimana per arrivare alla partita di domenica. Rispetto per l’arbitro che ha subito questa aggressione, ma questo episodio è accaduto in terza categoria e mi sembra un po’ troppo eccessivo fermare tutti i campionati e far pagare tutte queste persone per un episodio accaduto nell’ultima categoria italiana. Credo che a questo punto avrebbero dovuto fermare tutti i campionati, anche la Serie D. Evidentemente gli arbitri ne avevano bisogno per dare un segnale e per loro era necessario e ne prendiamo atto”
“Passiamo al Certosa, una stagione molto altalenante fino ad oggi, vi aspettavate di più?”
“Per il gruppo che siamo ci aspettavamo sicuramente di più, soprattutto per ciò che esprimiamo in campo. Credo di non aver mai giocato in una squadra che gioca un calcio così bello come il nostro, poi però ci ritroviamo il martedì a non festeggiare una vittoria. Allo stesso tempo siamo tanto fiduciosi perché alla fine credo che tutto questo lavoro e il nostro impegno dovranno essere ripagati, ne sono sicuro”
“Contro il Fiumicino cosa è mancato per portare a casa i tre punti?”
“Dovevamo essere più concreti, soprattutto quando per più di 45 minuti hai un uomo in più. Ci è mancato qualcosa in avanti, quel qualcosa che abbiamo invece avuto in tante altre occasioni. Il mister ci ha detto che ci è mancata cattiveria. Va detto che il Fiumicino è stato praticamente sempre rintanato nella propria area di rigore e quindi è stato anche molto difficile sfondare. Sicuramente, però, potevamo essere più cattivi”
“Credi ancora che sia possibile risalire la classifica e portarsi a ridosso delle prime posizioni?”
“Assolutamente sì. Alla fine siamo a 6/7 punti dai primi posti quindi credo proprio che possiamo risalire anche perché il Certosa è ormai abituato a stare in quelle posizioni e la società vuole stare lassù e anche noi lo vogliamo. Come sapete ci sono squadre molto importanti che hanno investito tanto facendo grandissimi sforzi, ma noi possiamo stare lì con loro”
“Personalmente, questo 2024, che è entrato nel suo ultimo mese, cosa ti ha lasciato?”
“Diciamo che da gennaio a giugno sono stato praticamente fermo per dei problemi con la mia ultima società e tornare a lavorare in estate con il Certosa è stato molto bello. Il direttore Michesi, che è il più forte di questa categoria, ha fatto una squadra molto forte anche questa stagione e io sono felicissimo di essere tornato”
“Hai cominciato da giovane al Tor di Quinto, è lì che sei diventato difensore centrale?”
“Inizialmente io giocavo a centrocampo, poi nei due anni di juniores mi sono spostato a fare il libero, come è nella storia del Tor di Quinto. Da quel momento gioco dietro, anche se all’inizio è stato molto difficile adattarsi. Lì ho vissuto comunque un’esperienza bellissima e per me il presidente Testa è come un papà acquisito”
“Tuo papà Stefano, grande ex calciatore di Serie A, ti ha aiutato nella tua carriera?”
“Assolutamente sì. Ovviamente mi ha consigliato e mi consiglia spesso. Ci confrontiamo e mi parla di tanti aspetti di una partita”
“Mercato attualmente aperto, qualche colpo già ufficializzato, cosa ti aspetti adesso?”
“Per me già Taviani è un grande giocatore e se sta in forma sposta tanto. Ora c’è anche Capparella, con cui ho giocato da giovane, e anche lui è un gran bel giocatore. Vediamo chi altro arriverà. Come ho detto, il direttore Michesi è bravissimo e sono certo che tutti gli innesti che farà aiuteranno la squadra a migliorarsi e a risalire”
“Con i tuoi compagni di reparto, Passiatore e Ciuferri su tutti, che rapporti hai?”
“Un rapporto eccellente. C’è sempre competizione, ma sana, anche perché ci vogliamo un bene che va oltre il terreno di gioco. A prescindere da chi va in campo la domenica, non c’è delusione, ma ci diamo grande forza tutti insieme, scambiandoci informazioni sugli attaccanti che affrontiamo. Il Certosa è davvero una famiglia, prima che una squadra di calcio”
“Un augurio in vista del nuovo anno?”
“Per il Certosa auguro di vedere sempre il +3 punti a fine partita. A me stesso di essere presente in campo in tutti questi +3. Ce lo meritiamo!”