L’appuntamento è di quelli da cerchiare in rosso sull’agenda.
Domenica 28 maggio alle ore 16:30 la Boreale scenderà in campo per disputare il primo play-off della sua storia.
Mai prima d’ora questo club nato a Ponte Milvio nell’immediato dopoguerra grazie allo spirito sportivo di Don Marino Marani il sodalizio biancoviola era arrivato così in alto.
C’è riuscito quest’anno grazie al lavoro silente ed efficace di uno staff che ha nel Presidente Leandro Leonardi una guida sicura e mai sopra le righe e nel direttore sportivo Maurizio Villi un’indispensabile intercapedine tra la stanza dei bottoni ed il campo di gioco.
Quello della Boreale è stato un approdo che nessuno avrebbe immaginato ai nastri di partenza dell’attuale stagione, ma mister Mirko Granieri ha condotto ad un impressionante grado di esaltazione il lavoro della precedente stagione, quando i romani avevano già conquistato una sontuosa salvezza diretta all’interno di un girone complicatissimo e con una formula che prevedeva che solo le prime sette avrebbero festeggiato senza passare per le forche caudine dei play-off.
Per nulla appagati, Casavecchia e compagni hanno continuato a stupire tutti anche quest’anno, gettando le basi per quello che ai più appariva alla stregua di un sogno grazie ad una rimarchevole impermeabilità del reparto difensivo e ad una costanza di rendimento da spellarsi le mani.
Non è un caso se la Boreale ha perso meno gare di tutti nel Girone A.
Una solidità costruita principalmente al Don Orione, teatro di tante battaglie e che ha perso la propria imbattibilità dopo diciotto mesi solo in occasione della sconfitta con l’Astrea che, di fatto, ha spianato definitivamente la strada al trionfo dell’Anzio.
I viola vantano una compattezza strutturale quasi granitica: cortissimi tra i reparti, attenti a coprire con attenzione ogni zona di campo e protetti alle spalle dal baby-prodigio Gregorio Salvati.
Il portierino classe 2005, fortemente voluto dal patron e dal tecnico che se ne erano perdutamente innamorati sotto il profilo calcistico dopo averlo visto all’opera con l’Under 17 della Nuova Tor Tre Teste, rappresenta forse l’emblema di una rosa che ha pochi, funzionalissimi, senatori ed una truppa di under che si sono via via irrobustiti attraverso un percorso di crescita evidente sotto il profilo tecnico e caratteriale.
Tutto ciò a riprova dell’ottimo lavoro che la società svolge da tanti anni a questa parte con la sua cantera.
Sul conto di Edoardo Bove, ormai baluardo imprescindibile nello scacchiere tattico della Roma mourinhana, si spendono da tempo meritatissimi fiumi d’inchiostro, ma di suoi figli svezzati e poi lanciati verso orizzonti diversi la Boreale ne vanta anche altri.
Uno su tutti, quel Samuele Sorrentino che dopo un buon biennio nella Primavera del Benevento adesso sta facendo assai bene con il Matese di Corrado Urbano.
Nel reparto offensivo buona parte delle speranze di scrivere una pagina che rimarrebbe davvero indelebile passano per il sempiterno Gianluca Toscano, oltre trecento reti in una carriera che da tre lustri a questa parte lo annovera di diritto tra i bomber più completi della storia del nostro dilettantismo.
Giunto in via della Camilluccia dopo un paio di mesi non esattamente felici a Cerveteri, l’ex attaccante di Ostiamare, Pisoniano ed Albalonga si è calato nella nuova dimensione con un’umiltà ed una dedizione alla causa encomiabili, mettendo a disposizione dei compagni un’esperienza che alle nostre latitudini possono vantare in pochi e realizzando con la nuova maglia dieci reti risultate fondamentali nel cammino della Boreale.
Il sorteggio non è stato benevolo con i viola.
La semifinale li opporrà al Budoni, avversaria quasi immancabile delle nostre rappresentanti.
Al netto delle tante sfide nel Girone G di Serie D degli anni passati, questa sarà la quarta volta che la formazione gallurese incrocerà i tacchetti con le nostre squadre in un contesto di Eccellenza.
La prima risale alla stagione 2005/06, quando si arrese in finale alla Civitavecchiese di Paolo Caputo e del tandem offensivo Spirito-Lancioni al termine di un doppio confronto conclusosi con due pareggi (2-2 in terra sarda, 0-0 una settimana dopo in un Vespignani gremito all’inverosimile e sotto un sole cocente).
Il secondo snodo, risalente all’annata successiva, arrise invece alla formazione isolana, che nel post-season intercettò la strada del Ciampino di Pasquale Camillo.
Gli aeroportuali si illusero nella gara d’andata giocata al Fuso e vinta per 3-2 grazie ai guizzi di Sperandini, Bogdanov e Iannotti, perdendo per 2-0 al ritorno e consegnando al Budoni il pass per la finale, successivamente persa, con il Torgiano.
Alla fine, la formazione isolana riuscì a centrare il suo primo approdo in Serie D, dominando il proprio campionato nella stagione 2007/08.
Per trovare il terzo confronto bisogna invece sfogliare l’almanacco e viaggiare con la memoria fino alla tarda primavera del 2017, quando fu la Valle del Tevere di patron Enzo De Santis e di mister Stefano Scaricamazza a cimentarsi in semifinale con i sardi.
Il pari per 2-2 ottenuto all’andata (doppietta dagli undici metri dell’argentino Luciano Sartor per i padroni di casa e reti di Danieli e Fagioli per i reatini) sembrò di buon auspicio in vista del ritorno, ma a Forano, al termine di una gara in cui i laziali sciuparono una quantità industriale di occasioni, riuscirono ad imporsi i sardi grazie ad una conclusione da fuori di Santoro.
In finale poi il Budoni seppe piegare anche il Bozner, tornando quindi in Serie D.
L’ultima sfida è molto recente e risale appena al febbraio scorso, quando l’identico risultato di 1-0 a favore prima dell’una e poi dell’altra squadra e la successiva lotteria dei tiri di rigore consegnò all’Insieme Formia il diritto di accedere al turno successivo della Coppa Italia Dilettanti.
Il club ha festeggiato in questa stagione i suoi primi cinquant’anni di attività (auguri!) ed è reduce da una splendida stagione, condita dal suo primo trionfo in Coppa Italia e da un bellissimo duello con il Sassari Latte Dolce di Mauro Giorico che alla fine è riuscito a prevalere di appena due lunghezze sui rivali.
Nelle 36 partite disputate ha conquistato la bellezza di 80 punti, frutto di 27 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte.
Con 29 reti al passivo è risultata la miglior difesa del torneo, con 80 il secondo miglior attacco dopo quello della vincitrice del campionato (88).
In panchina siede sempre Raffaele Cerbone, 54 anni originario di Afragola, ex attaccante professionista che ha vestito anche le maglie di Venezia, Chievo ed Empoli ed ormai sardo d’adozione.
Salvo brevi esperienze ad Olbia ed Arzachena, di fatto allena il Budoni, con cui aveva concluso la sua splendida carriera da calciatore, fin dalla stagione 2008/09.
La rosa è estremamente qualitativa e dotata di elementi che vantano lunghi trascorsi nelle categorie superiori.
Punta di diamante, neanche a dirlo, è Giuseppe Meloni.
L’attaccante nuorese ha 37 anni all’anagrafe ma conserva l’entusiasmo di un ragazzino e la capacità di sorprendere che da tante stagioni a questa parte lo annoverano tra i bomber più prolifici dell’intero panorama dilettantistico.
Per lui anche una parentesi vincente all’interno dei nostri confini regionali, quando partecipò con l’UniCusano Fondi di Ferruccio Mariani alla conquista della Coppa Italia di Serie D che in seguito valse al club l’approdo nel professionismo.
In rosa figurano un paio di vecchie conoscenze del nostro calcio come il centrale argentino Sebastian Lamacchia, apprezzato di recente con le maglie di Sora e Città di Anagni, ed il centrocampista Marco Ortenzi, sbarcato in Sardegna dall’Aprilia nel dicembre scorso.
Sulla mediana occhio anche alla qualità di interpreti come l’esperto Alessandro Steri ed il sempre insidioso Sandro Scioni.
Il Budoni ha vissuto le ultime due stagioni nel proprio ambito regionale dopo la retrocessione d’ufficio dalla Serie D patita tre anni fa, quando la squadra occupava l’ultimo posto nel Girone G e la pandemia sancì la fine anticipata del torneo.
L’ultima esibizione nella categoria superiore al momento resta quella del 1 marzo 2020, quando i galluresi persero in casa contro l’Ostiamare di Raffaele Scudieri per 2-0 (reti di De Sousa e Renzetti a Siniscola).
Superata la fase di ricostruzione, ora il club del Presidente Filippo Fois è fortemente intenzionato a rilanciarsi nella massima categoria dilettantistica nazionale.
Per la Boreale non sarà affatto semplice venire a capo di un’avversaria così quotata e decisamente più avvezza ad appuntamenti del genere, ma l’undici di Granieri ha saputo conquistarsi questo prestigioso traguardo con indubbio merito e siamo certi che metterà in campo tutte le proprie qualità per viverlo al meglio.
Arbitro della contesa sarà l’aretino Flavio Barbetti: per lui un gettone di presenza in terra laziale quest’anno in un Nettuno-Academy Ladispoli dello scorso settembre ed uno in terra sarda nel match tra Taloro Gavoi e Ferrini a dicembre.
Il direttore di gara toscano sarà coadiuvato da Giancristofaro di Lanciano e da Preci di Macerata.