Cioci racconta il suo Trastevere: “Questa squadra ha un carattere straordinario, ora miglioriamo sui cali di concentrazione”

Cioci racconta il suo Trastevere: “Questa squadra ha un carattere straordinario, ora miglioriamo sui cali di concentrazione”

Il successo giunto quasi allo scadere contro la Sambenedettese e la contestuale battuta d’arresto della Vigor Senigallia alla Riviera delle Palme contro il Porto d’Ascoli hanno riportato il Trastevere a tre punti dal secondo posto nel Girone F di Serie D.

I piani nobili della classifica non rappresentano peraltro una novità per il club del Presidente Pier Luigi Betturri, che ormai da anni frequenta stabilmente l’elite della categoria, a prescindere dal girone in cui viene collocato.

A partire dalla scorsa estate, il club del Rione ha affidato la panchina a Franco Cioci che, concluso il suo periodo di apprendistato nel settore giovanile amaranto, ha ereditato il ruolo di tecnico della prima squadra.

Fino a questo momento Crescenzo e compagni sono stati protagonisti di un cammino in linea con le aspettative d’inizio anno, anche se qualche improvviso black-out ed il rendimento, costante e per alcuni versi sorprendente, della capolista Pineto hanno via via allargato la forbice tra la formazione di mister Daniele Amaolo ed i capitolini.

Alla conclusione della regular season mancano ancora nove gare e con ventisette punti a disposizione ogni scenario è plausibile.

Da questi presupposti prende avvio la gradevole conversazione con Cioci, un passato da estremo difensore tra i più affidabili del nostro calcio regionale ed un presente da allenatore che sta già dimostrando di possedere ottime qualità.

 

Mister, in attesa che venga portata a compimento la gara tra Pineto e Cynthialbalonga, la classifica racconta che siete a nove punti dalla capolista.

Divario troppo ampio o esiste ancora la possibilità di riprendere la leader?

“Il Pineto è una squadra forte, con una struttura importante alle spalle e che da anni investe per centrare il salto di categoria.

In questo momento non pensiamo a loro, ma ai singoli match che ci aspettano.

La nostra filosofia ci porta a prepararli tutti con l’obiettivo di vincere e sarà così anche a Montegiorgio.

Poi, come si suol dire, Dio vede e provvede e vedremo cosa accadrà nelle giornate successive…”.

Sintetizzando il concetto, la sfida di domenica scorsa con la Sambenedettese ha evidenziato allo stesso tempo i pregi ed i difetti del Trastevere: siete indubbiamente una squadra che non molla mai, ma che è anche soggetta ad improvvisi cali di tensione…

Secondo te, perché andate incontro a situazioni del genere in alcuni frangenti?

“Quanto affermi è la pura verità ed è per noi stessi difficile da comprendere.

Mi dispiace soprattutto per i giocatori che sono tutto fuorché ragazzi superficiali, anzi hanno davvero un grandissimo carattere ed alcune sconfitte non meritavano proprio di subirle.

Forse quando prendiamo un gol, tendiamo un po’ a sbandare e per qualche minuto andiamo in difficoltà, ma poi sappiamo sempre reagire.

Mi piace sottolineare soprattutto la forza mentale che questo gruppo ha messo in campo in tante occasioni.

Penso alla vittoria di domenica scorsa, ma anche alle rimonte contro squadre come Matese e Vigor Senigallia”.

I vostri numeri sono davvero insoliti: nel vostro girone nessuno segna con la vostra frequenza, ma allo stesso tempo siete anche la squadra che ha incassato il maggior numero di gol.

A cosa è dovuto?

“Noi siamo impostati per giocare un calcio offensivo, questo è fuori discussione.

Anche se dietro abbiamo gente molto forte, purtroppo in certi momenti, inconsciamente, stacchiamo la spina, magari dando per finite gare che sono ancora in bilico.

È sicuramente un limite su cui dobbiamo migliorare, non possiamo negarlo”.

Di solito si dice che i migliori allenatori siano coloro che da calciatori giocavano a centrocampo.

Tu che sei stato un grande portiere quali difficoltà hai riscontrato nell’accomodarti in panchina?

“Ormai sono allenatore da nove stagioni e sento di essermi calato completamente nel ruolo.

Di natura sono uno a cui piace ridere e scherzare, magari all’inizio ero troppo amico con i calciatori, ma questo aspetto l’ho corretto con il trascorrere del tempo.

Fermo restando che a me i sergenti di ferro non sono mai piaciuti, quindi svolgo il mio lavoro con serietà, ma anche con il sorriso sulle labbra…”.

Stai condividendo questa esperienza con un altro indimenticato protagonista del nostro calcio come il bomber Giampaolo De Luca.

Quali sono le maggiori affinità tra voi due?

“Ho la fortuna di avere al mio fianco uno staff straordinario.

Gente come Simone Rossi, Tonino Davì e Simone Fugalli fa la differenza, sono tutti dei grandi professionisti e con ciascuno di loro il rapporto è schietto ed onesto.

Se sbaglio qualcosa, me lo fanno subito notare (ride)…

Giampaolo è stato, a mio giudizio, l’attaccante più forte del calcio laziale.

Nessuno era in grado di replicare i movimenti che faceva lui.

Averlo accanto in panchina è davvero importante per me, anche se un difetto ce l’ha…”.

Quale?

“E’ malato di tattica.

Gli dico sempre: “Ma dove vai con tutti quei fogli?”.

Però, a pensarci bene, quello è anche il suo maggior pregio, calcisticamente parlando (sorride)”.

Mi fai il nome del calciatore che, a tuo giudizio, incarna più di tutti lo spirito del Trastevere?

“Tutti i ragazzi sono esemplari, ma una menzione particolare la merita il nostro Capitano Emiliano Massimo.

È esemplare come atleta, ma come essere umano è ancora migliore.

Nonostante abbia vissuto palcoscenici di grande prestigio, ogni giorno Emiliano dà lezioni di umiltà a tutti noi”.

Domenica farete tappa a Montegiorgio.

Loro hanno raccolto solo un punto nelle ultime quattro uscite e non segnano da oltre 400’, mentre voi dovete ritrovare confidenza con le gare in trasferta dopo i tre passi falsi consecutivi da cui siete reduci.

Quale versione del Trastevere dobbiamo aspettarci in terra marchigiana?

“Ci attende un match tosto su un campo pesante e contro un avversario in lotta per la salvezza.

Se andiamo lì con un atteggiamento soft, torniamo a casa con tre gol al passivo.

Sono però convinto che faremo la nostra partita e daremo il massimo per conquistare la vittoria.

Il nostro obiettivo stagionale è duplice: continuare a valorizzare al meglio i nostri ragazzi (un paio di mesi fa l’esterno Cesari è stato ceduto alla Lazio, mentre l’attaccante Scuderi è approdato alla Fiorentina, ndr) e conquistare i play-off”.