(Nella foto il Presidente dell’UniPomezia, Valter Valle)
Tra poco più di ventiquattro ore andranno in scena le semifinali di ritorno della Coppa Italia di Eccellenza 2017/18.
Delle quattro formazioni rimaste a giocarsi l’accesso all’atto conclusivo della ventisettesima edizione del trofeo soltanto una è partita dal Turno Preliminare, il Latina Scalo Sermoneta, che può dunque provare a ripetere l’impresa firmata nella scorsa stagione dall’UniPomezia, prima e sin qui unica squadra ad alzare il trofeo dopo aver cominciato il proprio cammino dallo step introduttivo.
Peraltro, i pontini sono campioni uscenti della Coppa Italia di Promozione e possono legittimamente aspirare ad entrare nella storia, aggiudicandosi in annate consecutive i due trofei.
Un’ambizione, quella di scrivere nuovamente il proprio nome nel grande libro del nostro calcio regionale, che tuttavia nutre anche l’UniPomezia, che dodici mesi fa mise le mani sulla coppa, battendo l’Itri nella finalissima del Francioni.
Ultimo ostacolo da superare sarà il Cynthia, che domani si presenterà in via Varrone priva di elementi fondamentali quali capitan Scardola, Paloni e Massimiani e, soprattutto, orfana del tecnico che insieme ai suoi uomini aveva gettato le basi per costruire un sogno.
Il repentino esonero di Staffa ha creato scompiglio nell’ambiente biancazzurro e adesso il suo erede designato, il bravo Aldo Franceschini, avrà a disposizione una sola seduta tecnica per fare la conoscenza dei giocatori prima di condurli nel catino di via Varrone.
Il club di via Sicilia, che una finale la giocò e la perse nell’ormai lontano 2005 al Flaminio contro i cugini del Cecchina, tenterà comunque di giocarsi le proprie carte, ripartendo dal 2-2 casalingo di due settimane fa contro Delgado e compagni.
Ripartirà invece dall’esiguo, ma comunque preziosissimo, 2-1 conseguito ai danni dell’undici di Gesmundo due settimane fa a Casal del Marmo l’Astrea di Quintiliano Mastrodonato.
Gli atleti della Polizia Penitenziaria proveranno a conquistare quella che sarebbe la loro prima partecipazione alla finalissima della Coppa Italia di Eccellenza, a distanza di oltre vent’anni dalla conquista di quella di Serie D, alzata al cielo nell’indimenticabile double griffato-Agostinelli.
Tanti dunque gli elementi all’interno di un calderone che già ribolle di emozioni.
L’appuntamento è già fissato per le ore 14:30 al Tiziano Righetti di Latina Scalo ed al Comunale di Pomezia.
LATINA SCALO SERMONETA – ASTREA (and. 1-2)
Arbitro: Martinelli di Ostia Lido (ass. Romagnoli e Jorgji di Albano Laziale)
Campo: Tiziano Righetti – via delle Camelie 152 (Latina Scalo)
Il Latina Scalo Sermoneta di Francesco Gesmundo è alla prima partecipazione nella seconda manifestazione per ordine d’importanza del nostro calcio regionale.
Sulla scia di quanto fatto nella passata stagione dall’UniPomezia è partita dai preliminari, saltando, turno dopo turno, ostacoli che si chiamavano Play Eur, Real Monterotondo Scalo, Vis Artena ed Eretum Monterotondo.
Quella subita all’andata per mano dei romani è stata la prima sconfitta subita nel corso del torneo: i pontini di patron Aprile proveranno a ribaltarla domani, facendo leva sulla grande compattezza di un organico che sta facendo benissimo in campionato e che annovera tra le sue fila elementi di spessore quali l’attaccante Onorato, già sedici centri in campionato, il regista De Santis, talentuosissimo metronomo che sta impressionando la critica per le sue capacità in fase di costruzione della manovra, la solidissima coppia di centrali composta da Celli e Formato ed il portierino Viscusi, più volte visionato da club di categoria superiore.
I pontini hanno già alzato al cielo la Coppa Italia di Promozione nel maggio scorso e possono diventare la prima società in assoluto a fregiarsi della coccarda della categoria superiore a distanza di dodici mesi dalla precedente.
Un’impresa simile la realizzò solamente il Colleferro di Enrico Baiocco che vinse entrambe le coppe, ma nel giro di tre stagioni.
L’Astrea, che sta attraversando un momento aureo in campionato e che dall’inizio del 2018 ha sempre vinto, opporrà le sue armi.
Nel corso della manifestazione ha raccolto gli scalpi di Pomezia, Civitavecchia e Serpentara BellegraOlevano.
Al gruppo storico dei vari Mollo, centrocampista con spiccatissime doti d’inserimento in zona-gol, Di Iorio, Giuntoli, Di Benedetto, Cipriani, Placidi e compagnia cantante la dirigenza è stata brava ad affiancare una pattuglia di under dal grande talento come Fratini, Ciolli, Odorisio e Putrino.
I biancocelesti di Casal del Marmo giocano un calcio arioso ed efficace e, come i rivali, sono pienamente in corsa su entrambe le competizioni.
Da valutare le condizioni del manto erboso del Righetti, anche se le belle giornate degli ultimi giorni dovrebbero renderlo più consono allo spettacolo.
UNIPOMEZIA – CYNTHIA (and. 2-2)
Arbitro: Silvestri di Roma 1 (ass. Peluso di Frosinone e Cecchi di Roma 1)
Campo: Comunale – via Varrone 15 (Pomezia)
Ripartiranno dal 2-2 consumatosi quindici giorni fa a Genzano le protagoniste dell’altra semifinale, giunte al quarto confronto stagionale tra coppa e campionato e finora incapaci di superarsi.
Da quando è stato messo al timone dell’UniPomezia, Claudio Solimina non ha mai perso ed in cinque uscite di campionato ha ottenuto undici punti, uno score che nel medesimo periodo preso in esame risultato inferiore (di un punto) alla sola Astrea tra le formazioni che possono giocarsi il titolo nel Girone A.
Continuità a parte, l’altro merito che deve essere ascritto all’ex tecnico di Palestrina e Lariano è riferibile a quella solidità difensiva che in precedenza la squadra aveva faticato a reperire.
Due reti in cinque partite di campionato, tante quante ne sono state incassate a Genzano.
L’UniPomezia, che nei turni precedenti (quando in panchina sedeva ancora Sasà Cangiano, ndr) ha eliminato Arce, Montespaccato e Virtus Nettuno Lido, proverà con tutte le proprie forze a realizzare a vincere di nuovo il trofeo dopo il trionfo della passata stagione.
Per farlo dovrà infrangere il consolidato tabù che finora ha impedito a più di un club di collocare due volte la coppa nella propria bacheca nonostante i precedenti tentativi di Formia e Colleferro.
Proverà a prendersi una rivincita sul torneo anche lo stesso Solimina che, come Pasquale Camillo, detiene lo sfortunato record di aver perso due finali quando guidava Palestrina e Viterbese Castrense.
Il Cynthia, passato da oggi alle mani di Aldo Franceschini, sarà chiamato ad un’impresa, dovendo battere i rivali sul loro terreno di gioco o, al massimo, dovendo inchiodarli sul risultato di parità condito da almeno tre reti per parte.
I castellani, che hanno estromesso dalla corsa Roccasecca, Polisportiva Monti Cimini e Lepanto, saranno privi di alcuni elementi-chiave, come Paloni, Massimiani e capitan Scardola, difensore quest’ultimo tra i più completi della categoria e leader riconosciuto della squadra biancoceleste.
Un’assenza che potrebbe rivelarsi esiziale al cospetto di un reparto offensivo che annovera gente come i due capocannonieri del Girone A Tozzi e Ceccarelli (13 centri ciascuno, anche se il secondo ne ha siglati sei con la maglia della Monti Cimini, ndr) ed il talentuoso Delgado.
Nota positiva sarà invece il recupero dell’estroso Mortaroli, non ancora al meglio dopo lo stop per guai muscolari di alcune settimane, ma deciso ad affiancare l’ex di turno Di Mario per rendere più temibile il reparto offensivo genzanese.