Tra le squadre maggiormente penalizzate in questo complicatissimo inizio di stagione va certamente annoverata la Corneto Tarquinia.
La formazione etrusca, una delle favorite del Girone A di Eccellenza, aveva cominciato benissimo il proprio percorso grazie ai successi ai danni di Riano e Campus Eur, ma poi è finita invischiata, suo malgrado, nel vortice dei rinvii, vedendosi costretta a saltare ben tre partite consecutive con Civitavecchia, Città di Cerveteri e Fiumicino.
La sospensione dell’attività agonistica decisa dal governo rappresenta l’occasione giusta per fare il punto della situazione con David Centioni che, dopo lo splendido lavoro svolto nel triennio alla guida del Real Monterotondo Scalo, è approdato al Bonelli con grande entusiasmo e voglia di togliersi altre soddisfazioni.
Mister, un grande inizio di stagione.
Poi però sono cominciati i problemi…
“Se mi avessero detto a inizio campionato che dopo 5 giornate ne avremmo affrontate solo due sul campo non ci avrei creduto e invece è successo.
Abbiamo preso un “giro” perverso dove le squadre che dovevamo affrontare si incontravano fra loro la settimana prima.
E’ sembrato quasi che si passassero il virus fra loro.
Per tre settimane ci siamo allenati fino alla rifinitura del sabato preparando le gare in maniera maniacale e poi ci siamo ritrovati la domenica a casa.
Devo dire che è stato abbastanza frustrante.
Poi è successo anche ad un nostro tesserato di aver contratto il virus, peraltro in una situazione extra calcistica, e ti accorgi quanto questo possa essere limitante oltre che sul piano sportivo anche su quello personale e famigliare per via del periodo di isolamento cautelativo a cui viene sottoposta tutta la rosa della squadra, anche se le conseguenze sulla salute del ragazzo in questione sono al momento paragonabili a quelle di una banale influenza”.
L’ultimo dpcm ha sancito un nuovo stop per il calcio dilettantistico.
Qual è la tua opinione in merito?
“Non sono d’accordo con il fermo dell’attività agonistica del nostro campionato.
Piuttosto sono per la tutela della salute da parte della Federazione che dovrebbe proteggere il movimento di base garantendo l’esecuzione dei tamponi con la frequenza necessaria.
Fermarsi è troppo facile.
Vuol dire arrendersi e aspettare che passi senza fare nulla con tutto ciò che ne consegue.
Bisogna avere il coraggio e le necessarie competenze per gestire la situazione in attesa di avere a disposizione il vaccino.
I Presidenti che investono risorse ogni anno vanno maggiormente tutelati”
Le prime giornate hanno comunque offerto alcuni spunti interessanti.
“A livello sportivo trovo paradossale che non ci sia nemmeno un po’ di cautela nel valutare i risultati sportivi che si sono avuti in queste prime 5 giornate di campionato, quando la domenica si svolgono meno della metà delle gare previste.
Leggo e sento frasi forse un filo eccessive.
Sarei più cauto.
Ma questa è una opinione personale.
E’ vero che chi non ha giocato le partite non le ha vinte, ma non le ha nemmeno perse…
Il problema vero starà nel gestire i recuperi, cosa che costringerà qualche squadra a fare un vero e proprio tour de force giocando domenica e mercoledì per più settimane di seguito, peraltro dopo un nuovo periodo di stop.
E questo oggettivamente può essere penalizzante rispetto a chi ha giocato con regolarità”.