A cura di Giovanni Crocé
In questo excursus all’interno del mondo della prima categoria calcistica laziale questa volta vi diamo notizia delle dimissioni, avvenute ufficialmente martedì scorso, primo aprile 2014, dalla carica di allenatore della Vic Formello da parte dell’ormai ex coach Riccardo Maurizi, che ha così spiegato ai nostri microfoni la propria decisione: “Dopo aver constatato per tanto tempo la difficoltà nel poter lavorare come meglio credevo anche e soprattutto dal punto di vista logistico, sopportando per tutto il campionato situazioni contingenti ma pesanti come la mancanza continua di palloni, un manto erboso in pessimo stato ed i problemi con luci ed acqua calda oltre ad una gestione secondo me troppo familiare e clientelare della società da parte del Presidente Cruciani, ho scelto di lasciare il mio incarico rimettendo le mie dimissioni nelle mani della dirigenza che le ha subito accettate”. Il rammarico del mister della Vic Formello, società dell’omonimo comune di Roma nord in crescita anche col proprio settore giovanile è comunque quello di avere lasciato un buon ricordo: “Vado via credendo di aver dato tutto e di non aver comunque lasciato male la squadra, i ragazzi e la società, dato che tuttora siamo al settimo posto nel gruppo D di prima categoria e delle ultime 5 partite ne abbiamo pareggiate tre e vinte due e la salvezza è cosa certa, dunque non lascio certo una barca che affonda ma un sodalizio calcistico che se volesse, per strutture, secondo me potrebbe anche puntare a fare l’Interregionale, dato che io scelsi questa estate la Vic Formello in primis per la funzionalità e la bellezza del suo centro sportivo“. Alla precisa domanda relativamente a cosa lo abbia spinto ad abbandonare subito dopo il pareggio di domenica scorsa per 1-1 in casa contro il Pegaso, ha spiegato: “Una volta raggiunta la tranquillità di aver salvato i miei ragazzi e portato a termine il compito assegnatomi, mi sono sentito a posto con me stesso e ho deciso di non fare nulla più del necessario perchè ho subito continue critiche da parte di alcuni dirigenti vicini alla proprietà che giocoforza si è vista, a malincuore, costretta a sedersi ad un tavolo martedì scorso e convenire con me che era meglio a questo punto che le nostre strade professionali si dividessero e credo che adesso finiranno un campionato con una soluzione interna per la panchina. Mi rimane il rammarico di aver visto che l’unico giocatore che avevo portato io per rafforzare la squadra, Signorelli, un attaccante da un gol a partita nelle ultime 6-7 partite, sia stato tra i più bersagliati e non ne capisco ancora il motivo.
Spero che adesso che mi sono fatto da parte non ci siano più tensioni di nessun tipo, perchè certe polemiche paesane, pacchiane, hanno solo caricato di ansia una stagione che poteva filare via liscia ancor meglio sotto tutti i punti di vista”.