Una storia di Eccellenza a cura di Andrea Dirix
Il dado è finalmente tratto.
Dopo l’insostenibile anticamera di chiacchiere estive, la nave ha mollato gli ormeggi ed è partita, con la speranza che proceda a vele spiegate fino ad un porto sicuro, senza incappare in fortunali, bonacce o “schettini” di sorta.
La prima tratta non ha riservato troppe sorprese agli astanti, anche se non tutto è filato liscio per le squadre più attese.
La nuova Sorianese, tanto per cominciare poeticamente in rima, non è riuscita per esempio a rompere il ghiaccio con un torneo che desidera giocarsi da protagonista con una vittoria.
I rossoblu non avevano un compito tra i più agevoli, perché il Real Monterosi, seppur lievemente meno ambizioso dei propositi del recente passato, è comunque ripartito da alcune certezze: la generosa presenza di patron Cialli e dei dirigenti che da anni compongono la sua corte e la professionalità di un tecnico come Marco Scorsini, difensore centrale di assoluto valore per tanti anni in Serie C e D e reduce da una gavetta che pareva non finir mai.
Ora ha finalmente avuto la sua chance e vuole giocarsela a schiena dritta e sguardo fiero, il tecnico viterbese, che in passato aveva guidato ad una finale di Coppa Italia di Promozione il suo Montefiascone, perdendo contro il Tor Sapienza del nostro fresco ospite televisivo, Diego Leone.
Al Comunale è finita a reti inviolate e comincio il mio inchiostro da uno 0-0 quasi fosse un ossimoro ed un avviso ai naviganti.
Questa rubrica settimanale poggerà sulle basi da sempre care al suo modesto autore: un velo d’ironia, rispetto per tutti, ma nessuna ritrosia nell’analizzare quanto ci proporranno questi mesi da passare insieme.
In maniera critica, anche dura se occorrerà, ma onesta e trasparente.
Niente figli o figliastri.
Ad una Sorianese che non trova il gol fa da contraltare l’abbuffata all’esordio della Viterbese Castrense, che a Canino è stata capace di mandare in rete anche i magazzinieri.
La formazione dell’ex Enrico Centaro ha opposto la resistenza che era nelle sue corse, ma oggettivamente non sono queste le gare che si dovranno vincere per tagliare il traguardo della seconda salvezza consecutiva in Eccellenza.
Nel pomeriggio di ieri, durante la trasmissione, è giunto un sms che mi ha molto colpito.
Recitava più o meno così: per guidare una corazzata come la Viterbese Castrense non occorreva certo un tecnico come Solimina.
Mi permetto di dissentire.
È vero che il presidente Camilli non ha lesinato investimenti per comporre una rosa che probabilmente sarebbe tra le favorite d’obbligo anche al piano superiore, ma io ritengo che per guidare un gruppo composto da gente cui non fa difetto la personalità sia strettamente necessario un nocchiero capace di imbrigliarne gli umori e di indirizzarne le capacità.
Alla Palazzina si vedranno decine di falchi tiratori durante la stagione.
Molti tecnici ambiscono alla panchina gialloblu, ma almeno tre sono i punti a favore del tecnico che seppe guidare al successo il Palestrina poco più di ventiquattro mesi fa: la straordinaria conoscenza del nostro calcio regionale, un curriculum (da giocatore e da allenatore) che in pochi possono esibire ed un adamantino rapporto di fiducia con la famiglia che detiene il pacchetto di maggioranza.
Predica calma l’allenatore romano: “Siamo consapevoli delle nostre qualità, ma non abbiamo fatto ancora nulla e la vittoria di ieri non deve esaltarci.
Il cammino è ancora lungo e pieno di ostacoli”.
Come dargli torto?
Il Rieti, l’altro transatlantico avvistato sui nostri mari, ha consumato un pasto meno bulimico rispetto ai rivali, appuntandosi comunque sul petto la prima medaglia stagionale.
I tre punti con il Montefiascone hanno valenza non solo per la classifica, ma anche per godere dell’abbrivio iniziale.
Gli amarantocelesti hanno esibito un buonissimo calcio nel primo tempo, salvo poi arretrare troppo il proprio baricentro nel secondo.
Su questo dovrà lavorare Francesco Punzi, l’uomo scelto da patron Fedeli per riportare il club nei campionati che merita.
Una scelta di natura diversa rispetto ai rivali diretti: Punzi, romano come Solimina, è il secondo tecnico più giovane del campionato dopo Emiliano Adinolfi del Morolo.
Trentaquattro anni compiuti a marzo, ha già nel suo bagaglio una più che nutrita esperienza nel nostro calcio e costruisce le proprie squadre attraverso una cura quasi maniacale per i dettagli.
Nonostante la giovane età sa rapportarsi in maniera equivalente con under e senatori ed ha il pregio di far giocare bene i suoi, come testimoniato dal bel Real Pomezia dello scorso anno.
Tutte componenti che hanno guidato la scelta di una società che sente di non poter fallire.
Solimina come Hitzfeld e Punzi come Klopp.
Fatte le doverose proporzioni, sento che il paragone ci possa stare e non credo che alcuno si sentirà sminuito dall’accostamento.
Entrambi bravi, entrambi vincenti.
Uno esperto e pratico, l’altro voglioso di emergere ed ambizioso al punto giusto.
Si rispettano a distanza, ma si detestano cordialmente.
Neppure Carlo Cracco avrebbe trovato condimento migliore per condire i piatti della Hell’s kitchen del campionato.
Buona la prima per il Grifone Monteverde, che ha piazzato l’uno-due vincente con Morelli e Temperini nel primo tempo, gestendo le risorse durante il resto della partita di Fonte Nuova.
Domenica sarà affascinante assistere al ritorno al Villa dei Massimi di Stefano Sgherri, che busserà alla porta del club che ha contribuito a portare per la prima volta in Eccellenza pochi mesi, per poi dividere la propria strada da quella di patron Ulisse.
Aria di rivalsa?
Non è dato sapere se ci sia e, se c’è, i diretti interessati negheranno recisamente.
Fondamentale comunque per l’attuale squadra dell’ex bandiera del Chieti, il Città di Monterotondo, dare immediate prove di ripresa dopo la brutta esibizione interna con l’Empolitana.
La coppia Guidi-Lauri, direttore generale e sportivo del club dell’Alta Valle del Giovenzano, ha fatto bingo con Davide Mainone, ventunenne ex attaccante del Foggia, che ha firmato sabato e la domenica non si è riposato, ma ha giocato e segnato due volte per la gioia di Amici, al ritorno in panchina dopo un paio d’anni di forzata inattività.
L’altra faccia di Monterotondo può invece archiviare con soddisfazione la prima esibizione stagionale.
Il pari di via del Baiardo ha messo in evidenza le qualità di compattezza di una squadra che fa dell’orgoglio eretino il proprio credo.
Malizia ha dato ai suoi un’impronta ben precisa e personalmente abbiamo apprezzato molto lo spirito con cui i gialloblu hanno interpretato la gara.
Può e deve migliorare il Futbolclub, ancora distante dagli standard di gioco che nella passata stagione resero gli orange un rullo compressore in Promozione.
A parziale scusante va ricordato che Centioni e Sancricca hanno ricevuto l’input societario di dedicare buona parte delle proprie energie alla crescita dei talenti della cantera, anche se giocarsi la prima con due ’95 ed altrettanti ’96 rappresenta una sfida anche per le spalle robuste del duo tecnico dell’enclave pariolina.
Intanto Rebecchini, difensore centrale, una delle migliori espressioni della passata stagione, è finito al Bologna e giocherà il Campionato Primavera.
Complimenti ed in bocca al lupo.
In un periodo di profonda crisi economica il calcio deve certamente trovare nuove risorse e magari riscoprire antichi valori.
A Civitavecchia vogliono ripartire dagli errori del passato e ricostruire una struttura che abbia bene a mente il valore che possiede quella maglia nerazzurra.
Una maglia che ha un peso ed una valenza nel calcio della nostra regione.
Castagnari, Fronti e Iannicelli sono probabilmente tra le persone più idonee a ricostruire un’idea che non escluda il lato sentimentale della vicenda.
Nella stagione della penalizzazione era fondamentale approcciare il torneo con un successo: operazione riuscita grazie al sigillo di Christian Giuffrida.
Ci sarà molto da lavorare invece per il Fregene di Pierluigi Vigna, cui quest’anno è stata consegnata una squadra che probabilmente ha un valore complessivo inferiore rispetto a quella che solo pochi mesi fa arrivò ad un passo dalla D.
Su una questione la proprietà deve far chiarezza: organigramma e competenze.
Alcuni ruoli non sono stati ancora definiti completamente e potrebbero anche portare a qualche malumore di troppo.
Poco distante, pari e patta al Galli tra Città di Cerveteri e Montecelio, con la squadra di Claudio Carelli che domenica prossima riceverà al Fiorentini la visita del Rieti, mentre gli etruschi si recheranno al Martoni.
Buon esordio in campionato per il Villanova di Cristiano Di Loreto, che si bea della ritrovata condizione di Giordano Meloni e batte all’inglese il Ladispoli, vendicando così il ko interno della passata stagione.
Sapranno i tiburtini ripetere la partenza-monstre di dodici mesi fa, quando collezionarono quattro successi in altrettante uscite?
Non possiamo saperlo, però consiglieremmo una particolare prudenza al Fregene che domenica li accoglierà al Paglialunga, privo degli squalificati Nanni e Tersigni.
Il Girone B ha invece immediatamente rivelato il potenziale della Lupa Castelli Romani, capace di travolgere all’esordio un Atletico Boville che pure non è l’ultima squadra della categoria.
Quella affidata a Cristiano Gagliarducci è molto probabilmente la rosa più completa nel raggruppamento allo stato dell’arte, ma il campionato è troppo lungo ed il convincente successo nel vernissage deve decantare il giusto all’Otto Settembre.
Meglio ritrovare immediatamente la concentrazione per la gara di Pomezia, dove ci si troverà di fronte un Real galvanizzato dall’impresa di Sperlonga.
C’è stato un periodo in cui nel club un tempo chiamato Divino Amore veleggiava l’idea che al timone potesse manovrare il solo Neno Mosciatti.
Le ultime tre stagioni, con Greco, Punzi ed ora Persia al comando delle operazioni, dimostrano quantomeno l’intelligenza del club nell’individuare degni sostituti di uno che rimane comunque, a parer mio, tra i migliori tecnici della categoria.
Stecca la prima il Gaeta e non va meglio all’Albalonga, che ha considerato archiviata con troppo anticipo la pratica-Ceccano, venendo poi punita nell’ultimo quarto d’ora.
Lauretti dovrà lavorare su questo peccato originale dei suoi, per evitare che dalle tribune del Pio XII si levino immediatamente gli atavici borbottii.
Chi sorride è invece il Colleferro, che non delude le attese, onorando la prima da co-presidente di Gianluca Bucci, fresco socio in affari di Americo Talone.
Sir Baiocco ha costruito personalmente il suo roster in estate e la presenza in squadra di gente come Carlini, Frioni e Lisi rafforza in maniera veemente le qualità già espresse nella passata stagione.
Dopo la doppia coccarda delle ultime annate, il tecnico tiburtino sente di poter ambire a traguardi ancor più significativi e silenziosamente si frega le mani, pur esortando squadra ed ambiente alla massima cautela.
Soddisfazione anche in casa-Semprevisa, dove i biancoverdi salutano con entusiasmo la prima vittoria della loro storia da eccellenti grazie alla rete di Pitocchi, che ha trovato un modo suggestivo per festeggiare il proprio venticinquesimo compleanno.
Auguri a lui e che la rete siglata dal centrocampista che fu di Palestrina e Diana Nemi sia di buon augurio anche per la simpatica formazione di Carpineto Romano.
Comincia sotto buoni auspici anche il Roccasecca, che può subito fregiarsi della soddisfazione di aver espugnato il Bartolani.
Alla Pro Cisterna di Venturi non basta la rete all’esordio del Chirurgo Polverino, perché i ciociari rimontano e vincono grazie a due prodezze di Medoro.
Il Roccasecca è una società con valori importanti e che ha sempre cercato di salvaguardarli.
Ritengo che Davide Mancone rappresenti in tal senso il fiore all’occhiello del club e non penso di sostenere un’eresia, se scrivo che questo signore è destinato ad una grande carriera da tecnico.
Magari ne riparleremo tra qualche anno.
Il filotto delle rappresentanti ciociare è stato completato dal Monte San Giovanni Campano, che insieme al Lariano Rocca di Papa Nemi ha dato vita all’incontro più divertente della giornata.
Gol ed emozioni hanno caratterizzato un match che ha molto divertito gli astanti, anche se la fase difensiva di entrambe si è dimostrata suscettibile di miglioramenti.
L’ex squadra di Pino Di Cori, la Vis Artena, ha invece superato con il più classico dei risultati il Cecchina, che ha immediatamente compreso che quest’anno saranno lacrime e sangue, se la rosa non verrà integrata lungo il viaggio.
Conte è un tecnico capace e competente, ma non può fare miracoli.
La nuova società sta facendo del suo meglio per organizzarsi, ma c’è ancora molto da fare.
Un solo pareggio: quello tra Ciampino e Formia, quarti di nobiltà che attualmente sembrano destinati ad un campionato non di prima fascia.
Trabajo y sudor, c’è tempo per migliorarsi.