Di Alessandro Bastianelli.
Claudio Dolente il Ladispoli lo ha vissuto e continua a viverlo sulla propria pelle: il tecnico della Juniores e direttore del settore giovanile dei rossoblù è forse una delle figure più longeve della nostra regione, al servizio prima come calciatore e poi come dirigente per la squadra del proprio paese.
Sotto la sua guida la Juniores sembra aver concluso il primo step regionale: terzi in classifica a 13 punti, i rossoblù hanno sinora affrontato le squadre più accreditate del girone tra alterne fortune, mentre la prima squadra continua a giovare dell’apporto dei ragazzi del settore giovanile, se pensiamo alla doppietta di Roscioli sabato contro il Santa Maria delle Mole.
Con un occhio alla prima squadra e l’altro alla sua creatura abbiamo parlato con lui di questo ottimo inizio per il sodalizio rossoblù.
Mister l’inizio di stagione ha posto subito le prime a confronto tra loro: voi, il Tor di Quinto e la Tor Tre Teste vi siete già tutte affrontate e siete appaiate lì in testa.
Noi abbiamo affrontato anche il Montespaccato, sinora il calendario non ce ne ha fatta mancare una.
Quel che mi lascia soddisfatto è che abbiamo affrontato tutte le sfide alla pari anche quando abbiamo perso, come alla prima giornata quando siamo rimasti sorpresi dal centravanti della Tor Tre Teste Samb, e questo è già tanto se penso che molti ragazzi si sono uniti tardi al gruppo per lavorare questa estate in spiaggia; sono i pro e i contro del mare!
Ho un gruppo coeso, senza grosse individualità ma che sa essere unito e giocare con mentalità, caratteristica necessaria per pensare di poter giocare anche in Eccellenza.
Quale può essere il vostro posto in questo girone? Il livello le sembra più alto o più basso della scorsa stagione?
Il campionato lo conosciamo, a livello tecnico è equivalente allo scorso anno, speriamo di ritagliarci uno spazio importante alternando le nostre esigenze con quelle della prima squadra.
Lo scorso anno, purtroppo, abbiamo un po’ pagato nel finale perché la prima squadra si trovava in un limbo tra metà classifica e zona play off, quest’anno forse abbiamo più materiale e più giocatori su cui lavorare, con un ’98, Pugliese, che già si sta ritagliando spazi importanti in prima squadra: mi stupisce che non sia stato ancora convocato in Rappresentativa.
Che tipo di rapporto la lega a Solimina?
E’ una persona in gamba e concreta, con cui ho instaurato un buon dialogo professionale senza metterci paletti: se ci serve un giocatore, come è successo con Vincenzi contro il Tor Di Quinto, glielo chiedo senza problemi e d’altronde a me, da ladispolano, non può che far piacere vederlo primo in classifica con i colori rossoblù; sapere che i giovani della Juniores lo aiutano nel suo lavoro è molto gratificante.
Speriamo di riuscire a fare il colpaccio in Eccellenza, è quello l’obbiettivo stagionale: nel paese la prima squadra è il fiore all’occhiello, siamo tutti orgogliosi di ciò che stanno facendo Solimina e i suoi ragazzi.
Claudio, d’altronde, ha anche giocato qui a Ladispoli, sa benissimo come gestire le pressioni e le aspettative dell’ambiente
In prima squadra ci sono giocatori molto esperti che conoscono l’Eccellenza come le proprie tasche.
Si sente di indicare qualche senatore da cui i ragazzi possono imparare in maniera particolare?
Tutti i giocatori fanno la loro parte nel processo di crescita dei più giovani ma, se posso permettermi vorrei fare un paio di nomi: Danilo Bacchi e Federico Pace.
Danilo non ha avuto dubbi nel restare qui a Ladispoli nonostante le offerte che ha ricevuto, lo considero un ladispolano acquisito ormai; anche Federico ha dimostrato molto attaccamento sin dallo scorso anno, quando mi aiutava con la Juniores.
Dico loro due perché hanno già intrapreso un percorso nel nostro settore giovanile, prendendo il gruppo dei 2002 dei giovanissimi sperimentali. Credo che questo li aiuti anche e soprattutto a livello umano.
Ladispoli ha vinto poco a livello giovanile, credete che questo possa essere l’anno buono per la Juniores?
Per noi è una vittoria portare quanti più ragazzi possibile in prima squadra ma noi un pensierino alle finali lo facciamo sempre: ci piace stare lì davanti e provare ad essere protagonisti e credo che i ragazzi abbiano la personalità giusta per gestire certe situazioni, visto che molti hanno giocato finali regionali o le hanno sfiorate.
Bisogna essere concreti ed aiutare la prima squadra, ma sognare è bello e una finale regionale con la Juniores la aspettiamo da molti anni.