A destra nella foto, il giovane centrocampista classe 1995, ostiense purosangue che è giunto al Rodolfo Morandi dall’Ostiamare lo scorso ottobre, Luca Della Vecchia ha sviluppato finora un grande campionato anche se la squadra rossoblù stenta nelle posizioni a rischio retrocessione del gruppo A. Ma per lui è comunque la prima grande stagione assoluta in un torneo “senior”.
A cura di Giovanni Crocè
Luca, sei conosciuto tra gli addetti ai lavori come uno dei più fulgidi e continui talenti del nostro calcio regionale…
Grazie del complimento ma cerco di costruire la mia fama partita dopo partita e sinceramente non si pensa a certe cose quando si va in campo, perchè si riparte sempre dall’inizio e nessuno guarda in faccia a nessuno, soprattutto i più grandi: se sono avversari cercano di batterti, se si arrabbia un senatore come Emidi, mio compagno di squadra, non importa quanto bene abbia fatto prima. Conta l’attualità, la partita in corso. E sono felice nonostante il rischio retrocessione di essere al Morandi
Tra le tue vittime recentissime c’è il Real Pomezia che hai tramortito nella rincorsa alla vetta con una doppietta personale clamorosa. Sensazioni?
Quella gara la porterò sempre nel cuore perchè non avevo mai segnato in prima squadra essendo al debutto assoluto proveniente dagli Allievi Elite dell’Ostiamare, la squadra della mia città natale. Perciò ha assunto tutto un valore speciale: per gli altri era un punto insperato raggiunto praticamente all’ultimo tuffo, per me i primi gol da “calciatore adulto”, fuori dal settore giovanile. Meglio di così….
Hai un ruolo da “tuttocampista”, fai spesso la mezzala, il perno davanti alla difesa, ma dove pensi di essere più te stesso?
Non ho grosse preferenze, anche se ovviamente l’età e la propensione offensiva mi spingono a cercare di attaccare più che difendere, ma non vado tanto dentro l’area, quando capita cerco di essere concreto e fare gol. Però adesso gioco più da mezzala difensiva. Corro tanto e quando posso mi tolgo qualche sfizio nei sedici metri.
Il tuo modello di calciatore?
Sarà banale ma per un romano e romanista oltre a capitan Totti e De Rossi c’è poco. Poi è chiaro, gente spettacolare come Iniesta e Gerrard ha il suo grande fascino. Ultimamente è qualche anno che al di fuori della Roma, ho un’occhio di riguardo per ogni gesto tecnico di Pirlo. Fa cose incredibili con una calma olimpica.
Dall’anno prossimo, anzi a partire da maggio 2013, ci saranno tante offerte per te, cosa vorresti per il tuo futuro immediato?
Io al Rodolfo Morandi sto alla grande, anche perchè ho passato tutta la mia infanzia nel complesso sportivo dell’Ostiamare, è da quando faccio la scuola calcio che, a parte una piccola parentesi alla ex Cisco Roma, sono qua. E il Morandi gioca sempre all’Anco Marzio, quindi ho anche un’ottima visibilità e il Ds Quadraccia e il Presidente biancoviola Luigi Lardone mi hanno fatto i complimenti anche nel dopopartita della mia doppietta al Pomezia. Contrattualmente sono andato in prestito e spero di tornare all’Ostiamare per fare bene in serie D. Questo è un desiderio realistico, cose ancora più grandi? No non ci penso per ora.
Anche perchè tu sei stato e sei un campione del torneo delle regioni. Lo hai vinto con gli allievi del Cr Lazio, ora nella selezione Juniores?
Andrò e andremo a giocare anche nella categoria Juniores del Torneo per fare bene e so che ci sarà da lavorare come l’anno passato per ritagliarsi una porzione di campo. L’anno passato subentrai spesso nel titolo vinto contro la Toscana con gli allievi: trovatemi un centrocampo dove ci siano concorrenti come Attili, Troccoli, Bendia, Santarelli o Bensaja e vi stringo la mano. Tra trequarti e centrocampo siamo di grande qualità complessiva. Ma quest’anno ho un’annata in più d’eccellenza nelle gambe e nella mente, dunque più forte dell’anno passato.
Cosa pretende più di tutto da voi mister Giannichedda? La cosa che non trascura mai?
Più che cose di campo, i suoi pilastri sono educazione e puntualità. E soprattutto ci tiene a precisare che la scuola per noi è importante. Visto che non so se andremo a fare i professionisti o meno, meglio mettersi al sicuro con la cultura e avere l’opportunità di essere qualcuno anche senza pallone.
Possibilità di salvezza?
E’ dura, non sono ipocrita. Lo capirebbe anche un cieco che siamo gli outsider del gruppo. Ma in fin dei conti nessuno deve dimenticare che il Rodolfo Morandi si è trovato in eccellenza praticamente ad agosto e non era in programma di fare un mercato per questo campionato, ben diverso dalla Promozione. Tenuto conto di questo adesso siamo ancora più quadrati e abbiamo un anima. Potremmo farcela ma sbagliando pochissimo e venendo aiutati dalla buona sorte.
Tu sei arrivato ad ottobre, come mai?
Perchè ero partito facendo il ritiro con la prima squadra dell’Ostiamare in serie D, poi sono stato mandato nella Juniores Nazionale biancoviola quando ancora il Rodolfo Morandi non era stato ripescato in Eccellenza e forse ci sarei rimasto. Saputo di questa chance ho detto: “proviamo, in fondo cambio solo casacca e faccio un bel tentativo di vedere di che pasta sono fatto”. Di comune accordo con la società abbiamo scelto di passare direttamente dagli Allievi Elite, dove mi allenava mister Antonio Bellini, all’Eccellenza. Lo rifarei altre cento volte anche perchè di questa squadra si parla poco ma è fatta da gente vera, tosta.
I totem dello spogliatoio?
Cannone ed Emidi, i senatori sono loro. Cannone non ha mai giocato in eccellenza ma non se n’è accorto mai nessuno, ha una carica incredibile, azzanna ogni pallone dentro l’area, ed Emidi è la nostra roccia. Ma dietro di loro c’è una squadra che non mollerà mai e lo spirito del Morandi, se non lo vivi da dentro, non si può capire cosa sia.
Grazie Luca, in bocca al lupo per la vostra salvezza!
Crepi, grazie a te e speriamo di centrare una permanenza in categoria storica, per far vedere al mondo del calcio laziale che Ostia è anche Rodolfo Morandi!