Di Alessandro Bastianelli.
Commentando l’epilogo della gara contro il Pineto, Raffaele Scudieri – tecnico dello Sp. Città di Fiumicino – ha espresso un concetto interessante su un argomento che vive di crescenti attenzioni.
«La regola degli under penalizza le laziali ai play off. Noi soffriamo perché allestiamo squadre più giovani, e quando siamo alle finali la possibilità di schierare più vecchi avvantaggia i nostri avversari, mediamente più esperti e collaudati. Ho due ottimi portieri che ci hanno condotti alle finali, ma sono entrambi ’98 e difettano di esperienza».
Sicuramente Francabandiera e Nota – entrambi ’98, il primo scuola Ladispoli, il secondo campione Allievi con il Futbolclub la scorsa stagione – avranno davanti a loro un luminoso futuro, ma nelle gare di spareggio servirebbe quell’esperienza che, grazie a regole meno stringenti, aiuterebbe e non poco le ‘giovani’ laziali contro le più mature rivali di oltreregione.
La regola che prescrive l’obbligo di schierare titolari quattro under è un dogma che negli ultimi anni ha resistito a tutte le critiche dei ‘miscredenti’, una norma aspramente criticata per via della sua eccessiva incidenza sul gioco.
Chi non la approva segue i credi più disparati: alcuni sostengono che il livello tecnico sia calato parallelamente alla sua istituzione, altri pensano che danneggi proprio gli stessi giovani, spesso titolari d’ufficio, gli ultimi pensano che non tuteli chi esce dalla fascia degli under e si ritrova vecchio a 21 anni.
La sconfitta dello Sporting Città di Fiumicino, arrivata oltretutto grazie a una bella dose di sfortuna, arricchisce la discussione di un ulteriore argomento: la regola degli under crea una difficoltà di ‘ritmo’ alle laziali quando giocano contro le formazioni di regioni dove l’utilizzo dei giovani è limitato a due.
Certo, nello scontro diretto si gioca tutti con due under, ma gli avversari sarebbero più rodati e pronti a giocare con tutti gli ‘anziani’ in campo. Un fattore che, tanto la scorsa stagione, quanto quella attuale, sta incidendo e non poco sul cammino delle laziali ai play off di Eccellenza, costrette ad inizio anno a fare alcune scelte importanti come, ad esempio, quella di ingaggiare solo portieri under.
Ovviamente, vi è anche il rovescio della medaglia: nell’altra semifinale, giocata a Chiaravalle, l’Anzio di Catanzani è riuscita a rimontare il Biagio San Nazzaro grazie alle reti di Bispuri e Loria – due ragazzi del ’96.
Ma siamo davvero sicuri che due giovani così non avrebbero trovato posto fra i titolari se la regola non fosse esistita? Lo stesso discorso vale anche per Francabandiera e Nota: non si disquisisce sulle (ottime) qualità dei ragazzi, quanto sull’obbligo di farli giocare titolari privando gli allenatori di una scelta in più, come il portiere esperto, che in certe situazioni si rivela una freccia importante nella faretra degli allenatori. Lo Sporting Città di Fiumicino, infatti, non dispone di portieri esperti avendo programmato la stagione con l’under in porta.
Quest’anno la regola degli under è stata congelata: la prossima stagione non si scala, restano obbligatori gli anni di nascita validi per questa stagione (‘95, ‘96, ‘97 e ‘98).
È sicuramente un primo passo in avanti per una valorizzazione più attenta e razionale dei giovani, spesso lanciati allo sbaraglio e paradossalmente danneggiati dalla norma che li vorrebbe far giocare per migliorare, ma la partita istituzionale non è ancora finita.