Dopo la corta respinta del portiere del Grifone Monteverde su un tirno di Gigliucci, si è avventato come un falco sul pallone e di giustezza ha regalato ai suoi una vittoria dall’enorme peso specifico.
Matteo Federici alla causa del Monterotondo ha regalato parecchio.
Quando il suo ginocchio ha fatto crac nel bel mezzo della scorsa stagione, buona parte delle speranze-salvezza dei gialloblu se ne sono andate all’istante.
La rieducazione è stata lunga e travagliata, ma alla fine Federici è tornato, pronto a dare nuovamente il suo contributo in termini di gol, ma anche di personalità.
Componente che a questo ragazzo non è mai mancata in tanti anni di calcio.
“Quella di oggi è stata una partita arcigna, dura, come accade quando si affrontano due squadre che lottano per la salvezza – dice l’attaccante eretino – D’Altronde, quando hai problemi di classifica, è naturale che si giochi accorti e si cerchi di rischiare meno possibile”.
A distanza di poco più di trentasei ore dalla penalizzazione di un punto a causa della discussa vicenda-Siciliano, il Monterotondo ha dunque offerto un immediato segnale dal punto di vista della tenuta mentale.
Federici svela un retroscena.
“Prima della partita, il ds Alessandri è entrato nello spogliatoio per caricarci, dicendoci che dovevamo immediatamente riprenderci ciò che ci eravamo guadagnati sul campo e per fortuna è andata bene.
Ora dobbiamo trovare continuità”.
L’inizio di stagione del Monterotondo è stato assai complesso ed a farne le spese è stato il tecnico Fiocchetta.
“Siamo rimasti tutti molto dispiaciuti per l’addio del mister, un monterotondese doc, cui però vanno riconosciute delle attenuanti – sostiene Federici – In primis, il ripescaggio che è arrivato a pochi giorni dall’inizio del torneo e che ha creato non pochi problemi al club.
Poi va anche detto che io e Palomba nelle prime giornate non eravamo ancora a disposizione.
Ora stiamo cercando di seguire Ippoliti, che sta lavorando principalmente sulla cortezza delle linee e sulla compattezza”.
Il prossimo obiettivo per i gialloblu sarà quello di espugnare il proprio campo.
Sulle difficoltà fin qui incontrate al Cecconi, Federici ha la sua opinione: “Credo dipenda dal fatto che fuori giochiamo più liberi da un punto di vista mentale, mentre in casa ci facciamo prendere dalla troppa frenesia.
Speriamo di invertire presto la rotta”.
Da questo punto di vista, il calendario non dà però una mano agli eretini, visto che domenica prossima arriverà il Ladispoli primo della classe.
“Gioco da tanti anni ed ormai so che a fare la differenza in campo sono sempre la voglia e le motivazioni – chiosa Federici – Quando arriva la prima della classe, non hai che da abbassare la testa, lottare e cercare di fare qualcosa in più”.