Qualche settimana fa, il Fonte Nuova è ufficialmente passato dalle mani di Leandro Guerrieri a quelle di Marco Candido.
Imprenditore a capo di tre società, il nuovo patron rossoblu si è concesso ai nostri microfoni per farsi conoscere dagli appassionati del calcio dilettante laziale e per svelare i propri programmi ai tifosi del club nomentano.
Presidente, per prima cosa le chiediamo di tracciare un suo identikit.
“Sono un imprenditore e le mie tre società operano rispettivamente nel ramo della logistica, dei trasporti e nel settore petrolifero.
Le prime due sono attive principalmente all’interno dei confini della regione, mentre il raggio d’azione della terza opera più al nord.
La mia passione per il calcio è datata, anche se da calciatore non avevo grosse qualità.
Una volta, i più scarsi in squadra finivano in porta, mentre quelli appena più dotati finivano col fare i terzini.
Ecco, questo è stato il mio caso (ride).
Decisamente meglio è andata a mio fratello Paolo che invece ha svolto tutta la trafila nel settore giovanile della Roma”.
Quando e come si è sviluppata l’idea di prelevare il pacchetto di maggioranza del Fonte Nuova?
“Il primo incontro con Leandro Guerrieri si è svolto lo scorso settembre ed è stato positivo.
La trattativa vera e propria, che è stata estenuante e si è protratta per mesi, si è invece sviluppata a partire da novembre.
Da quel periodo in poi, ho avuto modo di prendere piena coscienza della situazione del club e delle sue potenzialità”.
E’ vero che il suo programma prevede, almeno inizialmente, un maggior dispendio di energie per la crescita del setotre giovanile?
“Io sono dell’idea che, quando si decide di acquistare una società dilettantistica, deve fissare delle priorità.
La nostra sarà quella di ristrutturare e potenziare il settore giovanile, impartendo delle linee-guida precise.
Ai ragazzi cercheremo di trasmettere un processo educativo, vorremmo insegnar loro a crescere divertendosi.
Spesso ho notato che, giunti all’età di quattordici o quindici anni, tendono spesso ad abbandonare lo sport perchè non hanno più obiettivi e si sentono come svuotati.
Noi cercheremo di mantenere viva la loro gioia”.
So che avete già scelto alcune figure di riferimento.
“E’ vero ed un ruolo importantissimo lo avrà Stefano Pontis, che ha una grande esperienza di campo e sarà il direttore tecnico.
Stefano è una persona seria e preparata e coordinerà il lavoro dei tecnici e degli istruttori”.
Nel vostro staff dirigenziale avrà un ruolo anche Coni?
“Luigi a me piace molto, ma per ragioni personali lui preferisce non ricoprire un incarico ufficiale.
Con lui ci sarà una sorta di rapporto di collaborazione o, se preferite, di consulenza”.
Quale sarà il primo step di crescita del settore giovanile del Fonte Nuova?
“Stiamo cercando un’affiliazione con un club professionistico ed i colloqui con un paio di realtà importanti sono già a buon punto.
Attenzione, però, noi non vogliamo affiliarci ad un club solo nominalmente, ma desideriamo avere un interscambio attivo”.
Capitolo-prima squadra.
La stagione si è conclusa con un’amara retrocessione dopo sette stagioni in Eccellenza.
Risponde al vero la voce che potreste darla in gestione a soggetti esterni?
“Non nego che forse per noi tale eventualità sarebbe preferibile, almeno all’inizio del nostro percorso, proprio per dedicarci con massima attenzione ai programmi espressi in precedenza.
Di recente abbiamo parlato con alcune persone interessate e vedremo se sussisteranno i margini per arrivare ad un accordo, altrimenti ce ne occuperemo noi stessi, verificando anche gli eventuali margini per fare richiesta di ripescaggio”.
In chiusura le chiedo di lanciare un messaggio ai tifosi del Fonte Nuova.
“Ai tifosi prometto massimo impegno e passione per questo club, anzi il mio auspicio è che tutti mettano la mia stessa dose di entusiasmo.
Gli investimenti saranno importanti e, non appena verrà costruito il settore giovanile che abbiamo in mente, la crescita della prima squadra sarà una logica conseguenza”.




