A cura di Roberto Matrisciano
Eccellenza Girone A
Fregene, terzo in classifica, contro Trastevere, primo, è innanzitutto una sfida tra due squadre che si stanno giocando la stagione, ed un calendario beffardo le ha messe una di fronte all’altra, proprio nel match più importante del campionato. Fin qui le due compagini hanno disputato un torneo con molte analogie, come poi vedremo. Dopo un girone di andata deludente, le due formazioni hanno cambiato decisamente passo nel ritorno, capaci di totalizzare rispettivamente trentaquattro e trentotto punti, frutto di una serie di vittorie che hanno capovolto le iniziali gerarchie di questo indecifrabile Girone A.
Dando un occhiata alle due panchine, non si può non notare che a guidare le due squadre ci sono due tecnici carismatici e vincenti che in questa categoria hanno già trionfato più di una volta, e dalla loro hanno un palmares degno di questa importante gara che deciderà il campionato. Paolo Caputo nella sua carriera ha già vinto l’Eccellenza con Civitavecchiese, Civitavecchia e Ostia Mare, mentre Sergio Pirozzi ha trionfato con Centro Italia in Promozione, Ostia Mare e Sorianese in Eccellenza, e Rieti in Serie D, conducendo gli amaranto nei professionisti dopo 62 anni. Gli ingredienti per vivere una grande e storica giornata di calcio ci sono tutti, ora sarà solo il campo ad emettere il verdetto finale.
Dalle sensazioni e dai pensieri dei due tecnici, ecco un assaggio di quello che vivremo Domenica, nella decisiva sfida del “Paglialunga”.
CAPUTO (FREGENE):
Mister, innanzitutto le chiedo in quali condizioni arriva la squadra al big match con Il Trastevere?
” La squadra sta bene, e l’ ha dimostrato nella vittoria esterna con il Cre.Cas., così come in tutto il girone di ritorno “.
C’è un modo particolare per preparare questo genere di partite?
” Quando i ragazzi fanno bene quello che devono fare, e dimostrano la giusta applicazione negli allenamenti c’è poco da aggiungere.
Indipendentemente dall’importanza della gara, non si cambia nulla nella preparazione e neanche nell’atteggiamento.
Anzi, dobbiamo continuare proprio come fatto fino ad ora, cosa che ci ha permesso di essere lì davanti, andando oltre ogni più rosea aspettativa.
Abbiamo fatto già tanto, e andremo a giocarci questa partita con la massima serenità possibile e senza particolari assilli , ma con la determinazione di chi vuol raggiungere una grande vittoria “.
Gli ultimi tre mesi sono stati entusiasmanti.
C’è stata una partita o un particolare da ricercare, per spiegare il definitivo cambio di marcia?
” La sconfitta di Civitavecchia a mio avviso ha rappresentato una svolta per noi.
Peggio di cosi non potevamo fare, era la terza sconfitta in cinque gare, ma in particolare, quella del “Fattori” fu una brutta caduta.
Da quel momento i ragazzi sono stati bravi nel seguirmi, più convinti direi, e abbiamo iniziato ad ottenere dei risultati importanti.
Non abbiamo buttato più il pallone, e abbiamo cercato di giocare sempre con passaggi a terra per ottimizzare le nostre caratteristiche.
Vedendo quello che abbiamo fatto nel girone di ritorno, direi che ci siamo riusciti molto bene “.
Avete il miglior attacco, con 68 reti realizzate.
Questo dato lo ritiene un segno tangibile del vostro modo di giocare?
” Questa statistica per noi è un vanto, perché non abbiamo quasi mai giocato con una prima punta vera e propria, in quanto Agostino ha avuto continui problemi fisici.
Nanni grazie alla sua classe e disponibilità ha cercato di sostituirlo, e ha disputato una grande stagione, ma lui ha altre caratteristiche ed è giusto sfruttare le sue immense qualità per quelle che sono, e lasciargli lo spazio per inventare.
Dunque i meriti dei tanti gol realizzati è giusto renderli al nostro gioco, anche se poi abbiamo concesso un po troppe reti agli avversari “.
La vostra rimonta è stato qualcosa di inaspettato…
Anche per lei è stato così?
” Direi proprio di si, perché nel nostro momento peggiore pensavo solo a raggiungere la salvezza.
Poi abbiamo fatto qualcosa di incredibile, per questo dico che abbiamo ottenuto molto di più rispetto a quello che ci aspettavamo in quel momento.
E voglio dire bravi ai miei ragazzi già prima di scendere in campo, cercando di trasmettergli la massima serenità possibile.
È scontato dire che dobbiamo e vogliamo vincere, perciò dirò a loro di divertirsi, anzi voglio proprio che si divertano il più possibile.
Sarà questo il giusto approccio alla gara “.
Sarà anche la sfida tra lei e Sergio Pirozzi, due tecnici che in passato “qualcosa” hanno vinto…
” Lo saluterò con molto piacere, reputo Pirozzi un allenatore di ben altra categoria, e per lui parlano i fatti e i risultati ottenuti “.
E poi c’è un particolare che ci lega…”
Quale?
“ Entrambi siamo stati artefici di due nostri esoneri, una volta fui io a causare il suo, e un’altra fu lui.
Vedremo Domenica chi la spunterà.
Che vinca il migliore! “.
PIROZZI (TRASTEVERE):
Mister, e’ d’obbligo chiederle prima di tutto le condizioni psico fisiche della squadra, a pochi giorni da un match così importante…
” Stiamo bene, siamo al completo e al massimo delle nostre forze.
Dobbiamo stare sereni il più possibile perché abbiamo fatto una grande stagione “.
Cosa teme del Fregene?
Dopo di voi è la squadra che in questo ritorno ha totalizzato più punti.
” Senza dubbio sono un ottima squadra, di cui conosco molto bene il suo allenatore e le proprie capacità.
È chiaro che mi aspetto una partita combattuta, visto che anche loro hanno la possibilità di centrare un obiettivo importante “.
Sembra essere il peggior avversario contro cui giocarsi il campionato…
” Di sicuro è una delle poche squadre ancora in corsa per un obiettivo.
Ma la cosa non mi spaventa, d’altronde contro di noi hanno dato sempre tutti il massimo, com’è giusto che sia tra l’altro.
Il Ladispoli ad esempio, ci ha dato filo da torcere fino all’ ultimo, ma noi siamo stati più bravi e abbiamo vinto, pur soffrendo molto.
Ma è questo lo spirito giusto.
Ho letto di dirigenti che ultimamente hanno dichiarato di non voler regalare niente a nessuno.
Io non vedo perché si debba sottolineare questo fatto, quando invece dovrebbe rappresentare la normalità andarsi a giocare la partita per vincere o comunque per ottenere un buon risultato.
Il mondo del calcio dilettantistico non deve scimmiottare quello che fanno i grandi nelle serie professionistiche.
Perciò non comprendo il motivo di rimarcare il fatto di non fare regali.
Comunque posso dire con certezza, avendo allenato nei due “mondi”, che molte volte sono i dilettanti a comportarsi da profesionisti, e viceversa.
Piuttosto il mio augurio è che mandino due arbitri da fuori regione per la nostra partita e quella del Città di Fiumicino in casa del Grifone Monteverde.
A noi Domenica per la gara con il Ladispoli ci è stato assegnato, mentre allo Sporting no, e non ne capisco il motivo, visto che siamo noi due a giocarci il campionato.
Ma queste cose non ci interessano più di tanto, e lo dimostra la nostra serenità con cui la Domenica scendiamo in campo “.
Cosa è cambiato rispetto al deludente girone di andata?
E quando ha capito che avreste potuto cambiare marcia?
” Tre mesi fa non avrei mai creduto di essere in testa alla classifica ad una giornata dalla fine, e avere il destino nelle proprie mani.
E non perché non credessi nella mia squadra, ma la situazione e i punti di ritardo richiedevano degli obiettivi diversi.
La svolta è arrivata nella sconfitta con il Cre.Cas.
Già, può sembrare strano che dopo una partita persa una squadra possa trovare maggior fiducia nei propri mezzi, ma a noi è accaduto proprio così.
È stata una gara in cui siamo andati sotto di tre gol in pochi minuti, ma abbiamo avuto la forza di reagire proprio quando sembrava dovessimo crollare del tutto.
Non solo abbiamo segnato due reti, ma abbiamo sfiorato il clamoroso pari nel finale, prendendo una traversa.
Dopo quella gara avevamo la consapevolezza che potevamo giocarcela con chiunque, e da lì non ci siamo più voltato indietro “.
E quali sono le cause del balbettante inizio?
” Forse i tanti infortuni, una squadra nuova che ci ha messo un po di tempo ad amlgamarsi, e il fatto di giocare in casa a porte chiuse fino a qualche giornata fa, come dimostrano i tanti alti e bassi avuti fino a metà campionato al “Bachelet”.
Roberti ha vissuto una stagione fantastica.
Sarà il protagonista assoluto anche stavolta?
” Non conta solo un singolo.
Dietro i suoi gol c’è un grande e continuo lavoro di squadra, e anche Domenica, come sempre, sarà decisivo il gruppo per vincere “.
Prima che iniziasse il campionato, aveva delle sue favorite?
C’è qualcuno che ha deluso o che è andato oltre ogni più rosea aspettativa?
” A parte la piccola parentesi dello scorso anno alla guida della Viterbese, era tanto tempo che non disputavo questo campionato.
Non conoscevo perfettamente tutti i valori delle squadre, ma pian piano che si andava avanti ho visto regnare sempre più l’equilibrio.
Sulla carta, più o meno, tutte le prime sembravano avere lo stesso potenziale, ma il cavallo di razza si vede alla fine.
Il Fonte Nuova è stata quella che ha sorpreso di più, prima di cedere il passo, mentre dal Ladispoli mi aspettavo che sarebbe arrivato fino in fondo “.
Un ultima battuta…
Pensa sia stato realmente, come sostiene qualcuno, uno dei gironi più mediocri di sempre?
” Assolutamente no, penso che tale equilibrio renda il campionato avvincente e appassionante.
A queste voci non do importanza, e comunque avere sei o sette squadre più o meno sullo stesso livello, non significa di assistere ad un campionato non all’altezza della situazione “.