No contest nel primo round tra la Polisportiva Gaeta e Mattias Vegnaduzzo.
La Commissione Disciplinare Territoriale del Lazio ha infatti inviato le carte in suo possesso alla Procura Federale della FIGC, essendoci discrepanza tra la richiesta di risarcimento dell’attaccante argentino e la memoria difensiva presentata dal club biancorosso.
La vicenda risale addirittura alla stagione 2011/12, quando Vegnaduzzo militò nella prima parte del campionato di Serie D nel Gaeta, prima di passare durante la sessione invernale tra le fila della Viterbese.
Lo scorso 8 luglio 2013 la Commissione Accordi Economici della LND ha condannato la società sudpontina a corrispondere al calciatore la somma di Euro 2.812,50 entro i trenta giorni successivi.
Qui comincia il giallo, perchè l’avvocato Calò, difensore del club, avrebbe effettivamente riscosso la cifra il 5 agosto, allegando una dichiarazione firmata da ambo le parti, mentre il Rappresentante della Procura Federale ha esibito un’ingiunzione di pagamento dello stesso attaccante sudamericano che porta la data del 19 settembre 2013.
Resta dunque da capire se la liberatoria prodotta dal Gaeta sia stata precostituita e firmata successivamente, come ritiene la Procura, o se invece vi sia stato un semplice difetto di comunicazione tra Vegnaduzzo, che in estate si trovava in Argentina, ed il suo legale.
La Commissione Disciplinare, al fine di dirimere la vicenda, ha trasmesso gli atti alla Procura Federale della FIGC, affinchè venga raccolta la prova degli effettivi flussi bancari di pagamento.
Ricordiamo che in precedenza la Procura aveva richiesto l’inibizione per sei mesi del presidente del Gaeta, Mario Belalba, oltre ad una penalizzazione in classifica di due punti e ad un’ammenda di Euro 300 a carico della suddetta società.