GALLACCIO USA IL SURF: “CRE.CAS., DEVI CAVALCARE QUEST’ONDA”

GALLACCIO USA IL SURF: “CRE.CAS., DEVI CAVALCARE QUEST’ONDA”

Nel calcio, ma soprattutto nell’enigmatico Girone A di Eccellenza che stiamo vivendo quest’anno, per passare dalla desolazione e dallo sconforto ad uno stato simile all’esaltazione ci vuole davvero poco.

A volte, basta un attimo.

O forse due, come è capitato al Cre.Cas. Città di Palombara che, grazie ai due successi in serie ai danni di Trastevere e Civitavecchia, è tornato a contemplare da distanza assai meno considerevole il settore tranquillo della graduatoria.

La zona-play out non è stata ancora ricacciata definitivamente alle spalle, ma adesso c’è pur sempre un margine.

Da difendere e, possibilmente, incrementare, passando magari attraverso i guizzi di Michele Gallaccio.

Lasciata, pur con un pizzico di rimpianto, Bisceglie e la Serie D per abbracciare il progetto di patron Valentini, l’ex attaccante di Guidonia, Anziolavinio e Palestrina sta segnando con la riconosciuta puntalità nelle ultime settimane.

I suoi gol hanno messo il punto esclamativo sulla rinascita di una squadra che, ad inizio campionato, era stata pensata per altri obiettivi.

 

Gallaccio, che valenza attribuisce alle ultime due vittorie?

“Sono risultati fondamentali, non c’è dubbio.

Con il Civitavecchia era uno scontro diretto, quindi vincerlo è stato doppiamente importante, mentre in precedenza abbiamo battuto una squadra come il Trastevere che veniva da una serie positiva”.

Lei è arrivato a dicembre.

Si è fatto un’idea di cosa non abbia funzionato nei primi mesi di campionato?

“Ho seguito le vicende della squadra anche prima di venire qui.

L’inizio era stato buono, poi c’è stato un calo.

Anche molti colleghi mi chiedono come sia possibile che una squadra che ha dei nomi in rosa come la nostra abbia avuto un rendimento del genere, ma onestamente una vera spiegazione non sono riuscita a darmela.

A volte, accadono cose che non si spiegano.

Certamente la questione legata all’impianto ha avuto il suo peso.

Adesso però dobbiamo cavalcare quest’onda e concentrarci sulla salvezza”.

Da qualche settimana siete tornati a giocare le gare interne a Castel Chiodato.

“Inutile girarci intorno, giocare a calcio sulla terra equivale a fare un altro sport.

Allenarsi lì tutta la settimana è dura.

Se non ci metti la giusta grinta e cattiveria agonistica, fai fatica.

Per fortuna, contro il Trastevere abbiamo fatto leva proprio su queste caratteristiche”.

Domenica ospiterete lo Sporting Città di Fiumicino di una sua vecchia conoscenza dei tempi di Palestrina, anche se lei verrà fermato dal Giudice Sportivo.

“Sì, Palermo.

Ha già provato a chiamarmi per avere qualche informazione, ma gli ho risposto che non deve più farlo fino a lunedì prossimo (ride)…”.

Secondo lei, lo Sporting Città di Fiumicino è Di Fiandra-dipendente?

“Lui i gol li ha sempre fatti nella sua carriera.

Ad onor del vero, però, io sono concentrato unicamente sul Cre.Cas. e delle altre squadre m’interesso poco.

Speriamo comunque che contro di noi resti a secco”.

Il girone è equilibratissimo.

Colpa di un livello che, a detta di molti, si è profondamente abbassato?

“Questo è sicuro.

Se si leggono le rose delle squadre, tutte dispongono di quattro o cinque giocatori importanti.

Prendete, per esempio, il Real Monterosi che, pur avendo gente come Giuffrida, Mencio, Artistico, Polani e Greco, è ultimo in classifica.

Mancano le ammazza-campionato, trovatemi i Fidene di una volta e poi ne riparliamo.

D’altronde, il periodo è quello che è dal punto di vista economico e chiaramente l’incertezza che domina la lotta al vertice ne è la diretta conseguenza”.

Quali sono le sue favorite per la volata finale?

“Difficile dirlo, anche perchè gli scenari cambiano di domenica in domenica.

Forse il Fonte Nuova, che ora ha quattro punti di vantaggio sulle seconde e dove giocano ragazzi con cui ho diviso lo spogliatoio ai tempi di Guidonia.

Occhio però anche al Ladispoli del mio vecchio mister Claudio Solimina”.