Due chiacchiere con un vero monumento del calcio laziale…
di Di Ceglie Serena
GIORDANO MELONI NASCE A ROMA… ED E’ PROPRIO A ROMA CHE MUOVE I PRIMI PASSI NEL PROFESSIONISMO! PUOI RACCONTARCI UN PO’ DI QUESTA TUA ESPERIENZA?
Sono stato nove anni alla Roma, nove bellissimi anni. Ho avuto la fortuna di entrar in squadra piccolissimo, dai pulcini… e ho fatto tutta la trafila, fino alla Primavera. Ho giocato con molti “Big” come De Rossi, Pepe, Bovo, Aquilani…e molti altri ancora! Sono stati anni eccezionali sotto tutti i punti di vista…
COM’ E’ GIOCARE CON LA SQUADRA DELLA PROPRIA CITTA’?
Anche solo scendere in strada con la tuta per andare agli allenamenti mi rendeva fiero! Per un ragazzo di Roma giocare nella Roma è tutto. Io mi sentivo al settimo cielo e scioccamente mi sono anche montato la testa, ti dico oggi a trent’anni! A 17, 18 anni.. per una cosa del genere ti senti onnipotente, credi di essere qualcuno, ma in realtà… ancora non sei arrivato… anzi!
MA… TIFI ROMA ALMENO?!
Accidenti se tifo Roma! Per me è stato anche controproducente alle volte… perché spesso con Capello la Primavera si allenava con la prima squadra, e ritrovarmi accanto ai miei idoli mi faceva tremare le gambe! Palleggiavo con Totti, Batistuta, Montella, Candela… non riuscivo ad esprimermi al meglio…
ROMA A PARTE, HAI GIOCATE IN DIVERSE SQUADRE PROFESSIONISTICHE… CESENA IN B, ACIREALE, OLBIA E SAN MARINO IN LEGA PRO, MOLTE ALTRE… MA QUALE SQUADRA TI HA LASCIATO LE EMOZIONI PIU’ FORTI?
Si, al Cesena ho disputato ben quattro gare in B, poi sono andato all’ Acireale perché mi chiamò Ugolotti che avevo già avuto alla Roma. Credo che le emozioni di Cesena sono inarrivabili. Abbiamo vinto il campionato guadagnando quindi la Serie B, e sebbene io avessi fatto poche presenze, il mister mi portava sempre in panchina e i compagni mi fecero sentire comunque importante…
HAI AVUTO QUINDI LA FORTUNA DI INCONTRARE PERSONAGGI DI GRANDE SPESSORE NEL TUO CAMMINO. TRA TUTTI, QUALE ALLENATORE TI HA INSEGNATO QUALCOSA IN PIU’?
Sicuramente Ugolotti alla Roma, mi ha fatto crescere molto, poi anche Bencivenga sempre alla Roma… anche perché è lì che ho passato gli anni della formazione se vogliamo, quindi i passi più importanti li ho fatti con loro. Ugolotti poi mi ha anche lanciato per la C all’ Acireale, mi dava molto spazio e questo mi diede visibilità. Poi c’è Di Loreto! E’ una persona squisita e molto preparata ed è diventato anche un grande amico…
MENTRE MOLTI DEI TUOI EX COMPAGNI O AVVERSARI SONO APPRODATI IN A. QUALE SECONDO TE E’ SEMPRE STATO DI UN ALTRO LIVELLO?
A chiunque mi faccia questa domanda, do sempre la stessa risposta: Mancini del San Cesareo! E’ completo, ha una grande visione di gioco, è lungimirante… non capisco come possa giocare solo in serie D…
TU HAI RIMPIANTI?
Tanti! Soprattutto per gli anni al Cesena! Mi sono ritrovato a diciotto anni fuori casa da solo e guadagnando davvero belle cifre! Venivo da una famiglia normale, e questo inevitabilmente mi diede alla testa, non mi vergogno a dirlo! Ero una testa matta, non sono stato in grado di gestirmi purtroppo… pensavo a spendere e spandere… belle macchine, serate nei locali… oggi che ho famiglia avrei voluto aver messo qualcosa da parte! Però rifarei qualsiasi cosa, perché comunque posso dire di essermi tolto belle soddisfazioni e soprattutto essermi divertito alla grande!
COSA TI E’ MANCATO PER FARE IL GRANDE SALTO?
La testa, senza dubbio! Se avessi condotto una vita più regolare, se fossi stato più quadrato… avrei potuto sicuramente mirare al meglio! Ho comunque collezionato almeno 140 presenza in C, non sono andato male, ma ho giocato sicuramente male le carte a disposizione…
ORA CHE SEI IN ECCELLENZA VEDI IL CALCIO ALLO STESSO MODO?
No, è impossibile! La differenza la vedo soprattutto nei giovani, che sono fondamentali oggi… però purtroppo fanno un po’ come vogliono! Non hanno lo stesso rispetto delle regole che c’è nel professionismo, non hanno rispetto per nessuno… c’è meno professionalità, ecco! In parte lo capisco, è normale, forse sono io che vivendo di calcio comunque faccio le cose con la massima serietà, non lo so… però i primi tempi in Eccellenza mi sentivo davvero spaesato! Manca la puntualità agli allenamenti, la precisione, l’ attaccamento alla maglia… vedo molti ragazzi venire al campo giusto per fare una sudata… e questo mi dispiace!
TU NON FAI NIENT’ ALTRO NELLA VITA?
Da quest’ anno ho un altro lavoro… offertomi dal presidente peraltro, al quale sono grato! Sono autista di autobus! Non riesco a rendere come prima infatti… la sveglia suona ogni mattina alle quattro, e così il fisico ne ha risentito! Ho subito già tre o quattro stiramenti! Sono rientrato da due gare, segnando tre reti… speriamo di mantenere questo ruolino di marcia!
GRAZIE AGLI ULTIMI RISULTATI IL TUO VILLANOVA INIZIA A TROVARSI IN UNA POSIZIONE DI CLASSIFICA PIU’ O MENO TRANQUILLA. VI SENTITE AL SICURO?
Abbiamo iniziato con tredici gare senza vittorie, rimanendo sempre nella zona play-out. Grazie agli ultimi cinque risultati positivi, tre vittorie e due pareggi, siamo più tranquilli, questo si… ma c’è ancora da lavorare! Purtroppo abbiamo avuto la sfortuna, tra infortuni e squalifiche, di non giocare mai con l’ undici titolare! Pensa che solo questa domenica riuscirò per la prima volta giocherò con Cameli!
SIAMO QUASI AI SALUTI, PRIMA DELLA DOMANDA DI RITO PERO’, VORREI CHIEDERTI QUAL’ E’ STATO IL MOMENTO PIU’ BELLO ED EMOZIONANTE DELLA TUA CARRIERA… DATO CHE NE AVRAI MOLTI…
La promozione a Cesena… ho ancora i brividi se ci penso…
GRAZIE MILLE PER LA DISPONIBILITA’ GIORDANO! PER FINIRE CON LA CLASSICA DOMANDA… CHI VINCERA’ IL TUO GIRONE?
Il Nuovo Santa Maria delle Mole… senza dubbio alcuno!
Così si conclude l’ intervista ad un monumento del calcio laziale! Giordano Meloni avrebbe davvero potuto scrivere molto ancora nelle pagine del calcio che conta, ma purtroppo il carattere non glielo ha permesso! E’ con sana autocritica che si assume le responsabilità per una carriera di livello… ma al di sotto delle sue potenzialità ed è con estrema umiltà che analizza le cause e gli effetti di un atteggiamento comunque poco maturo! Del resto a diciotto anni non è facile rimanere con i piedi per terra in certi casi, l’ importante, come si suol dire, è non piangere poi sul latte versato… e Meloni davvero non lo fa! Anzi, parla con amore di una carriera che comunque lo ha soddisfatto anche perché è davvero… da primo della classe! Complimenti!