GIUSEPPE AURELIO: DA BRACCIANO A TOR DI QUINTO, SOGNANDO BALOTELLI E…MOSCARDELLI!

GIUSEPPE AURELIO: DA BRACCIANO A TOR DI QUINTO, SOGNANDO BALOTELLI E…MOSCARDELLI!

a cura di Massimo Confortini

Ha vinto il terzo premio “Top Player” messo in palio da Sportinoro. Dopo Spila per la Juniores, Ascione per gli Allievi, ecco Giuseppe Aurelio per i Giovanissimi. Cresciuto nel Bracciano, è al primo anno al Tor di Quinto, dove ha già impressionato tutti segnando a raffica anche sotto età, lui che è del 2000 ed è già a quota 13 gol con i ’99 di Tirillò. Se gli chiedi come si descriverebbe, il primo aggettivo che gli viene in mente è “furbo”, proprio perché prova a sfruttare ogni occasione, ogni errore avversario per andare in rete. Gol a grappoli, grandi giocate, e inesorabilmente il suo nome è finito sul taccuino delle professioniste.

Giuseppe, quando hai saputo di aver vinto il sondaggio? E come hai reagito?

Ero davanti alla tv, guardo Sportinoro tutte le domeniche. Ho visto la premiazione di Ascione e speravo con tutto il cuore di vincere il sondaggio. Ero molto emozionato, quasi teso, e quando ho saputo di aver vinto sono stato veramente felicissimo.

Una stagione da incorniciare, la prima al Tor di Quinto…

Si, stiamo disputando un’ottima stagione e anche io sono riuscito a giocare bene. Con i ’99 ho segnato 13 reti in 19 partite (ne ha saltata una per squalifica ndr), mentre con i 2000 ho realizzato 7 gol in 4 gare, tre in una partita contro il Rieti nella quale siamo riusciti a spuntarla per 4-2. Un match molto emozionante, dove ho anche fatto l’assist per il momentaneo 3-2.

Quale è il gol più bello segnato?

A livello di bellezza estetica penso i gol che ho fatto all’Albalonga tra andata e ritorno: all’andata con un tiro a giro dopo un’azione personale in mezzo a quattro giocatori, al ritorno con una punizione da zona molto defilata. La rete più emozionante è però quella segnata al Savio in trasferta: noi siamo un gruppo completamente nuovo, ed era la prima vera partita in cui ci siamo compattati ed abbiamo giocato da squadra.

Quali sono i tuoi modelli come calciatore?

Nonostante io sia della Roma il giocatore che più mi piace è Mario Balotelli: ha grande carattere, tecnicamente è fortissimo, e non ha mai paura di niente. Un altro giocatore che mi piace molto è Moscardelli: magari non sarà un fuoriclasse ma è un grande personaggio, non “se la tira”, ed è un modello positivo.

Torniamo al Tor di Quinto: solo due mesi fa eravate a undici punti dal Savio, ora siete tornati a sole quattro lunghezze. Credete nei playoff?

Dobbiamo arrivare per forza a giocare le finali. Innanzitutto perché ne abbiamo le possibilità, siamo un bel gruppo e ci crediamo. Avremo anche lo scontro diretto con il Savio in casa, tra un mese. E poi dobbiamo dedicare questo traguardo al nostro compagno di squadra Santi Amantini, che si è recentemente infortunato gravemente alla gamba: il nostro obiettivo è portarlo con noi ai playoff.

Un ultima domanda è proprio sulle professioniste. Il Presidente Massimo Testa ci ha rivelato che sei in bilico tra Roma e Lazio…

Si, mi sono allenato una volta con la Lazio, e poi più volte con la Roma. Ringrazio il Tor di Quinto per avermi dato questa opportunità. L’esperienza a Trigoria all’inizio mi sembrava un sogno: mi allenavo e intanto vedevo passare lì vicino i miei idoli. Poi però mi sono abituato, ma resta un’avventura fantastica. Ho disputato delle partitelle segnando anche qualche gol: vedremo come andranno le cose.

Grazie mille Giuseppe. Ci vediamo domenica!

Grazie a voi, a domenica!