Non chiamatela più matricola.
Il Grifone Monteverde di mister Marco Calcagni, dopo un avvio difficile e sfortunato in campionato, si è tolto già diverse soddisfazioni nel Girone A degli Allievi Elite, portando a casa diversi risultati utili e di prestigio che gli permettono di stazionare nella parte sinistra della graduatoria e tallonare le dirette contendenti per un posto in zona play-off.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il tecnico rossoblu per disquisire riguardo questo entusiasmante avvio di stagione:
Dopo tre vittorie consecutive un piccola frenata con il Civitavecchia.
Al di la di ciò, è stato un avvio di stagione entusiasmante…
“Sicuramente il risultato di una gara non condiziona quanto di buono stiamo facendo.
Domenica abbiamo mancato la vittoria per un soffio, il loro portiere è stato straordinario e sia noi che i suoi compagni di squadra lo hanno riempito di complimenti a fine gara.
Anche ai miei ragazzi ho fatto i complimenti, ma se posso rimproverargli qualcosa è l’approccio alla gara, per tutto il primo tempo non siamo stati la solita squadra e dopo una ‘strigliata’ nell’intervallo siamo venuti fuori”.
E’ questo l’unico, piccolo neo che ha riscontrato, l’approccio alle gare?
“Si, sicuramente paghiamo l’atteggiamento mentale nell’affrontare per la prima volta un campionato d’Elite: è totalmente diverso dai provinciali e dai regionali, bisogna rimanere concentrati dal primo all’ultimo minuto per portare a casa i risultati.
Il Grifone è una squadra in continua crescita, se riusciremo a colmare questo gap psicologico potremo toglierci delle belle soddisfazioni.
L’obiettivo, comunque, resta la salvezza, prima la raggiungeremo e prima ci divertiremo”.
Il Grifone è una squadra che segna tanto (18 reti) ma che subisce altrettanto (14 reti).
Da cosa è dovuto questo score?
” Davanti siamo molto prolifici, giocatori come Verna, Nicoli e Bosson garantiscono gol e qualità.
Lavorare sul reparto offensivo è più semplice che lavorare su quello difensivo, soprattutto in un campionato d’Elite: nelle categorie inferiori, per esempio, se una squadra è forte non ha bisogno di curare nel dettaglio la fase difensiva visto che basta l’apporto del reparto avanzato per dominare e vincere le partite.
Devo dire, però, che ad eccezione del Savio, non abbiamo mai subito i nostri avversari.
Noi cerchiamo di rimanere corti, di giocare in 30-40 metri: a volte ci riusciamo, a volte no”.
Ha menzionato la partita con il Savio.
E’ stata quella la gara che ha cambiato il vostro campionato?
” La gara con il Savio è stata la chiave di volta della nostra stagione, quel pareggio ci ha dato la consapevolezza che avremmo potuto giocarcela con tutti, è stata un’iniezione di fiducia dopo qualche pareggio di troppo e dopo qualche svista arbitrale.
E’ stata una partita nella quale abbiamo sofferto molto, loro hanno creato tanto ma non sono riusciti a capitalizzare: noi siamo stati bravi a crederci, abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo e abbiamo portato a casa un risultato che ha cambiato la nostra stagione.
Da la in poi l’entusiasmo, il morale ha fatto il resto e sono arrivati dei risultati positivi consecutivamente”.
Qual è il vero punto di forza di questa squadra?
“Sarà banale, ma il nostro punto di forza è il gruppo.
Io ci credo tantissimo e l’ho riscontrato anche nelle mie esperienze passate, il gruppo è il nostro dodicesimo uomo”.
Domenica prossima affronterete in casa la capolista del girone, quella N.Tor Tre Teste che divide la prima piazza proprio con il Savio.
Il Grifone può ripetersi?
“Sarà una partita difficilissima, ne siamo consapevoli, ma ci arriviamo tranquilli e lavorando come al solito.
Prepariamo la gara come tutte le altre, con un occhio di riguardo maggiore visto il calibro dell’avversario.
Servirà una grande prova di gruppo e tanta tanta attenzione in campo”.
Concludiamo con un bilancio generale sul Grifone Monteverde.
Questo avvio di stagione sorride a tutte le vostre categorie…
“Si stiamo andando bene, soprattutto con la cosiddetta fascia A.
Sono contentissimo di quello che siamo riusciti a creare, io arrivai 4 anni fa dall’Urbetevere e non c’era nulla, in poco tempo credo che ci siamo scrollati l’etichetta di meteora.
Il lavoro ci ha premiato, lavorare con uno staff competente che ha vissuto il calcio ad alti livelli è un punto a nostro vantaggio, noi però rimaniamo con i piedi per terra sudando ogni domenica (ride ndr).
Le pressioni e gli errori, nella nostra società, vengono lasciati da parte, anzi sono degli spunti per crescere”.