Chi si ferma è perduto, recita un vecchio detto.
Il Cerveteri continua per la sua strada, rinnova le sua ambizioni e a Giampaolo Superchi, confermato in panchina, regalerà una squadra di vertice.
Mister, si riparte, anche se a dire il vero non vi siete fermati.
“Il giorno dopo la retrocessione ci siamo seduti intorno a un tavolo con la società, affrontando da subito il futuro.
Sono stati molto chiari, mi hanno parlato della disponibilità economica per la squadra e trovo che sia un ottimo punto di ripartenza”.
Che squadra sarà?
“La costruiremo per fare un torneo da vertice, le intenzioni sono quelle di ritornare in Eccellenza.
Il gruppo è collaudato, c’è solidità sotto ogni punto di vista.
Stiamo vedendo come muoverci per rafforzare i reparti dove abbiamo qualche carenza, lo faremo con l’innesto di elementi utili, capaci di farci fare il salto di qualità”.
Quindi ci sono i presupposti per riportare il Cerveteri dove merita?
“Cerveteri è una città calcisticamente importante, me ne accorgo quando la gente ti ferma per strada.
A Ladispoli i nostri tifosi erano tanti, ci hanno sostenuto a gran voce.
Il nostro compito è far riemergere la passione di una volta, quel tifo passionale di cui abbiamo bisogno.
Con questi tifosi, che spero ci saranno vicini, possiamo costruire un progetto ambizioso”.
E con la dirigenza che rapporto si è instaurato ?
“Sono persone perbene, trasparenti, ma soprattutto dei lavoratori.
Andrea Lupi è giovane, ma sta acquisendo i connotati da presidente.
Lo vedo attento , premuroso, invogliato e propenso a fare di questo club una struttura granitica, regalando ai tifosi gioie e emozioni.
Domenica pur retrocedendo ci siamo riusciti, non si vedeva così tanta gente da molti anni.
Se ci staranno vicini, ci divertiremo”.
(Ufficio Stampa Città di Cerveteri)