Il Civitavecchia Calcio mostra sdegno e costernazione per le pesanti sanzioni, inferte senza clemenza giustificata alcuna, al tecnico della prima squadra Ottavio Insogna.
Tutto ciò in riferimento alla gara svoltasi a Monterosi, valida per la seconda di ritorno del campionato di Eccellenza laziale girone A.
Insogna è stato squalificato per 4 giornate, una punizione pesantissima che purtroppo getta nell’incredulità e nello sconcerto tutti coloro che erano presenti al “Martoni” di Monterosi.
Fortuna che sono molti i testimoni visivi di una situazione, che il signor Simone Mariani di Tivoli (direttore di gara), ha evidentemente interpretato e dunque refertato, con audace ed inopportuna fantasia personale.
Dispiace che, una persona stimata e garbata come Ottavio Insogna debba subire un trattamento, riservato solitamente a chi, in qualche maniera, azzarda un’aggressione, magari fisica, nei confronti dell’arbitro o dei suoi collaboratori.
E invece, non solo, e ci mancherebbe, tutto ciò non è avvenuto (o forse si, nella testa di Mariani), anzi, mister Insogna a fine partita si è salutato cordialmente col signor Mariani, entrambi poi, in presenza di testimoni, hanno minimizzato l’accaduto, del resto si è trattato essenzialmente di uno scambio, magari concitato, di opinioni.
Testimonianza di ciò la dava in effetti lo stesso Mariani, che, a fine partita, rassicurava Insogna, rincuorandolo di un avvenuto, ma pur sempre semplice allontanamento, nulla più, di fatto, un’incomprensione.
Fa male a questo punto all’animo, vedere mancanza di serenità e coerenza, in coloro che alla fine, hanno il delicato incarico di essere giudici in un terreno di gioco.
Naturalmente il Civitavecchia Calcio difenderà in ogni sede, e con ogni mezzo possibile il proprio mister, confidando nella giustizia, che almeno nello sport dovrebbe essere scontata.
Il Civitavecchia Calcio chiede rispetto per Ottavio Insogna, poiché 4 giornate di squalifica sono intollerabili a livello intimo, per una persona esemplare dal punto di vista educativo.
Queste scellerate decisioni poi, rischiano di compromettere irrimediabilmente, il cammino di una squadra in lotta tra mille bufere per mantenere la categoria.
Civitavecchia, ed il Civitavecchia Calcio, meritano rispetto e finché non sarà fatta giustizia su questa amara e squallida storia, il Civitavecchia Calcio non avrà pace, forte della convinzioni che i fatti sono stati interpretati nella maniera bizzarra, da un direttore di gara, che per tutto l’arco della gara, non ha mai mostrato la necessaria tranquillità interiore per arbitrare.
(Ufficio Stampa Civitavecchia 1920)