A cura di Francesco Mancini
Ex calciatore, allenatore e adesso direttore: nonostante la giovane età, Emiliano Leva si sta ritagliando un ruolo da protagonista nel calcio professionistico prima e attualmente in quello dilettantistico.
Qualche anno fa, ha deciso di sposare la causa dell’Atletico Morena dei presidenti Enzo e Mauro Fabrizi e con la società biancoblù sta proseguendo un ottimo lavoro tra prima squadra, settore giovanile e scuola calcio.
Un club sempre più emergente nella capitale, per il modo sano, pulito e passionale di fare calcio, con uno staff che unisce un grande cuore ad una professionalità a dir poco esemplare.
Siamo arrivati ad un crocevia importante della stagione e nelle prossime settimane, si decideranno le sorti del lavoro annuale, con le solite proiezioni verso un futuro più che radioso e costruito su basi solide.
Ci sembrava giusto, dunque, proprio con il direttore generale del club di via Pazzano, fare il punto della situazione e analizzare il lavoro della società con qualche richiamo, sempre utile, ai temi generali d’interesse del nostro calcio, che spesso emergono anche nel corso della trasmissione “La Domenica Sportiva del Dilettante”.
Direttore, la prima domanda è molto semplice. Tracciamo un bilancio di come sta procedendo il lavoro dell’Atletico Morena quest’anno.
“Come in tutti gli anni, cerchiamo di dare sempre il massimo ai nostri iscritti.
Quest’anno, avevamo iniziato bene con tutte le squadre, subendo una piccola flessione nella parte centrale della stagione.
In tutte le categorie ci troviamo a metà classifica, tranne per l’Under 19 che attualmente è al primo posto nei regionali.
Con l’unica categoria Elite che abbiamo (l’Under 16), veniamo da un week-end beffardo con una sconfitta particolare contro il Città di Ciampino e siamo ultimi in classifica, ma abbiamo gli strumenti giusti per provare a salvare la categoria.
Vorremmo raggiungere il massimo campionato con l’Under 19, la categoria su cui concentriamo le maggiori aspettative, proprio per la possibilità che costituisca un bel serbatoio per la prima squadra, come già facciamo da qualche anno a questa parte e vorremmo implementarlo. “
Ecco, per quanto riguarda la prima squadra, avete raggiunto un livello alto negli ultimi campionati. Siete soddisfatti?
“L’obiettivo è quello di far crescere la squadra, anno dopo anno, con un’attenzione particolare ai giovani.
Nelle ultime stagioni, abbiamo sempre fatto campionati di alta classifica, andando vicini al salto di categoria, come è avvenuto lo scorso anno con la sfortunata sconfitta nella finale di coppa contro la Fonte Meravigliosa.
Quest’anno, invece, c’è una corrazzata come il Valmontone, che sta facendo un campionato straordinario.
Noi,però, puntiamo sempre il massimo e pensiamo ad arrivare il più in alto possibile. Magari anche un secondo posto potrebbe rivelarsi utile per il ripescaggio. “
I notevoli risultati raggiunti passano anche da uno staff di spessore di cui si è circondato?
“Si assolutamente, qui a Morena cerchiamo di lavorare seriamente e con professionalità.
Per esempio, sono molto contento del ritorno di Damiano Grillo, che per un periodo, anche per altri motivi, si era dovuto allontanare.
Conto moltissimo su di lui e sulla figura del mister, Claudio Fabrizi. Puntiamo a costruire un progetto a lungo termine, che sia valido e sostenibile.”
Cosa ci dice sull’impianto di Via Pazzano, che è chiuso ai tifosi ormai da diverso tempo.
“A breve, puntiamo ad avere l’autorizzazione per tornare a giocare a porte aperte.
Comunque, rispettiamo la chiusura disposta dalla questura e aspettiamo, nella massima sicurezza, la riapertura.”
Direttore, lei ha lavorato molto in passato nel settore giovanile. In generale, quale è il lavoro principale che state intraprendendo da questo punto di vista?
“Innanzitutto, ci tengo a sottolineare che la scuola calcio deve essere il cuore pulsante della nostra attività.
Insieme al direttore della scuola calcio, Antonio Rizzo, siamo riusciti, per il terzo anno, ad essere scuola Elite.
Siamo legati da un grande rapporto e lavoriamo fianco a fianco per costruire al meglio le nostra fondamenta. Lui è un professionista eccellente e siamo consapevoli che solo con una scuola calcio ben funzionante, possiamo migliorare l’Atletico Morena.
Abbiamo nell’organico tutti allenatori con patentini Uefa e ci teniamo sempre ad un lavoro sano per valorizzare i nostri giovani.
Nel calcio di oggi, molti tecnici e istruttori pensano soltanto a loro stessi e alle loro carriere,senza cercare di formare i ragazzi dal punto di vista tecnico, che dovrebbe essere la cosa principale.”
In questo senso, quanto è stato importante partecipare ad un torneo di prestigio come il Beppe Viola. Che tipo di esperienza vi portate nel cuore?
“Come fatto in passato, ringraziamo sempre l’organizzazione e il direttore Raffaele per averci dato la possibilità di giocare in un torneo così prestigioso.
Per noi è stato un onore e per me, un bellissimo ricordo, dato che ci avevo anche giocato come calciatore ai tempi della Lodigiani.
Speriamo sempre di poter partecipare perchè per noi è un’occasione di confronto e di crescita.”
Ecco,se da una parte abbiamo una manifestazione così bella e di spessore dall’altra ci sono ancora alcuni problemi nel nostro calcio dilettantistico?
“Si, alcuni problemi, devo necessariamente sottolinearli.
Per esempio, questa continua ossessione per il risultato, che porta le squadre dilettantistiche più blasonate a provare a prendere giocatori da altre società loro pari, invece di fare il calcio in casa propria, come si dovrebbe fare a mio giudizio.
Finchè si tratta di dare giocatori ai professionisti, siamo contentissimi perchè è il nostro principale obiettivo e penso quello di tutte le società dilettantistiche.
Basti pensare a Cristian Cuzzarella, che sta ben figurando con gli Allievi della Lazio e proviene dal nostro vivaio.
Spesso, però, ci è capitato che anche altre società del mondo dei dilettanti vengano a chiederci giocatori, spesso parlando direttamente con il ragazzo, senza interfacciarsi direttamente con noi.
Quest’anno, abbiamo avuto difficoltà con i gruppi dei 2006 e 2007 con questi continui tentativi esterni.
Per esempio, ho avuto tantissime richieste per Mattia Messuti dal mondo dei dilettanti, molte delle quali senza parlare nemmeno con me.
Punto a darlo ai professionisti.”
Infine, dall’esperienza alla Lazio nel settore giovanile, allenando giocatori come Scamacca, Frattesi e Cataldi, a questo progetto sposato con l’Atletico Morena. Come è cambiato Emiliano Leva e quali sono le sue ambizioni per il futuro?
“I tanti anni nel settore giovanile mi hanno fatto crescere e li porterò sempre nel cuore.
Ho avuto anche il piacere di lanciare qualche grosso giocatore con la Lazio e adesso, sto provando a portare la stessa metodologia di lavoro all’Atletico Morena.
Umiltà, sacrificio, applicazione e continua caparbietà e coraggio nel voler crescere. I giocatori se hai una competenza importante se ne accorgono.
Per il futuro, non amo pensare a lungo termine. Devo dire che mi trovo benissimo qui a Morena, con i presidenti Enzo e Mauro Fabrizi, a cui vanno i miei migliori ringraziamenti per farmi lavorare, ogni giorno, nella maniera migliore, a me e a tutto lo staff.”