La CSIT riunisce ad oggi 63 Nazioni, oltre 230 milioni di sportivi in tutto il mondo; Molea si conferma come il primo italiano alla guida dell’ente in oltre 110 anni di storia. Sotto la sua presidenza, apertura agli sport inclusivi, alle politiche di genere e agli eventi green
Bruno Molea, 68 anni e da 17 alla guida di AiCS Associazione italiana cultura sport, è stato rieletto alla presidenza della CSIT – la Confederazione internazionale dello sport amatoriale, organizzazione sportiva che riunisce ad oggi 63 nazioni in tutto il mondo e ben 80 associazioni membri che, nei propri Paesi, promuovono lo sport per tutti. Molea, alla guida di CSIT dal 2016, si conferma il primo italiano alla guida della Confederazione in oltre 110 anni di storia. L’elezione è avvenuta oggi pomeriggio a Barcellona, nel corso del 45esimo congresso internazionale di CSIT.
Sono onorato del risultato, specie l’indomani degli CSIT World Sports Games che quest’anno sono stati ospitati proprio dall’Italia, in Romagna, solo pochissimi mesi dopo la terribile alluvione che l’ha colpita a maggio scorso – ha commentato Molea -. CSIT, che nasce come organizzazione sportiva per i lavoratori, proprio negli ultimi anni ha allargato il suo raggio d’azione allo sport amatoriale in chiave del tutto inclusiva. Abbiamo allargato la partecipazione ai World Sports Games alle persone con disabilità, abbiamo investito sui progetti di formazione dei futuri manager sportivi, stiamo implementando la progettazione sulla ricerca e le politiche di genere, e investendo sulle politiche di sostenibilità ambientale e l’edizione italiana dei nostri World Sports Games è stata la prima totalmente ‘green’.
Ora, con la mia squadra di dirigenti, tecnici sportivi e consulenti della progettazione, lavoreremo per aumentare la partecipazione a CSIT specie fuori Europa, rendendo più capillari gli eventi sportivi internazionali e dando gambe più forti ai nostri ‘ambasciatori’ nelle Americhe, in Africa e in Asia. Maggiore partecipazione significa per noi più sport per tutti, e lo sport per tutti, specie nei Paesi in crisi, può essere un balsamo sulle ferite oltre che una leva di benessere psico sociale dei singoli e delle comunità”.
Tra le riforme annunciate nel discorso programmatico del presidente appena rieletto, la capillarizzazione proprio dei World Sports Games, giochi mondiali amatoriali che, ad oggi, si tengono ogni due anni.
La nuova guida della Confederazione pensa già di triplicare gli eventi, avviando i Games continentali ogni due anni (per ovviare i problemi legati ai visti che spesso limitano la partecipazione ai Giochi) e dando vita agli Sports Games del Mediterraneo tutti dedicati all’inclusione di genere e che, nella nuova visione, dovranno tenersi anch’essi ogni due anni. I World Sports Games si dovrebbero invece tenere ogni quattro anni, quanto le più blasonate Olimpiadi.