INSOGNA SCRIVE AI TIFOSI DEL CIVITAVECCHIA: “E’ IL MOMENTO DI ESSERE COMPATTI”

INSOGNA SCRIVE AI TIFOSI DEL CIVITAVECCHIA: “E’ IL MOMENTO DI ESSERE COMPATTI”

Qualche giorno fa ho inviato al nostro addetto stampa un mio scritto, nel quale esponevo le problematiche e miei pensieri riguardo la stagione in corso.

Ho altresì chiesto di aspettare a pubblicarlo perché volevo effettivamente vedere cosa sarebbe accaduto domenica nella gara con il Fiumicino.

Purtroppo si è verificato ciò che ancor oggi non comprendo.

Non voglio parlare dell’aspetto tecnico, perché ci vorrebbe molto, anzi troppo tempo per spiegare innumerevoli specifiche che vanno oltre il calcio ravvisato dalle tribune o in video. 

Il mio ragionamento deriva da un atteggiamento ostico e pregiudiziale su un organico (staff e calciatori) che è arrivato e/o rimasto a civitavecchia per salvare una stagione.

Ciò premesso non comprendo titoli altisonanti del tipo: “Insogna spara a zero sui Tifosi”.

Il mio ragionamento è presto chiarito.

Il Tifoso con la “T” maiuscola è da rispettare e da sostenere, qualora gli stessi viaggino in linea con quelli che sono i progetti di una  società e di una squadra. Quest’anno, lo ribadiamo per l’ennesima volta, l’obiettivo è quello di salvare la categoria. Sin dall’inizio non siamo stati accettati, sin dall’inizio è stato un tour de force per screditare ogni scelta, ogni qualsivoglia situazione che muovesse lo staff tecnico o quello dirigenziale.

Noi abbiamo sempre espletato i nostri incarichi con umiltà ed abnegazione al lavoro per raggiungere gli obiettivi che la società ci ha richiesto inizialmente. L’organico è stato costruito in base a determinati dettami imposti dalla società e altresì con budget, ridotti, che potessero essere correlati ad una squadra che si deve salvare.

Inoltre cercare di far crescere il più possibile gli under del comprensorio.

Purtroppo nella storia di qualsiasi società ci sono alti e bassi.

Oggi noi parliamo di una squadra che, domenica, è stata contestata dall’inizio alla fine.

Frasi anche poco corrette nei confronti del sottoscritto che non ha mai predicato frasi dello stesso tenore o quant’altro nei confronti di una tifoseria che rispetto, ma che non condivido il modo di fare.

La Tifoseria dovrebbe essere l’anima di una squadra, di una società.

Ciò purtroppo non sta accadendo.

La prescindibilità d’intenti si è manifestata sin dall’inizio con manifestazioni sempre negative e pregiudiziali nei confronti di tutti.

Allora perché tutto ciò?

Noi tutti abbiamo bisogno, specialmente in questo momento, del loro grande apporto, del loro sostegno.

Se proprio vogliono perseguire la loro linea (giusta o non giusta), attaccassero solo il sottoscritto, non la squadra.

Gli elementi che fanno parte di questo contesto sono tutti ragazzi che hanno voglia e orgoglio di uscire fuori da questa situazione poco felice.

Parlo sia di quelli del comprensorio che quelli di fuori. Tutti hanno scelto questa piazza, per la sua tradizione, per il modo di vivere il calcio, per sposare un progetto che non è realizzabile in una stagione, anzi. Questa è la volontà di tutti e non il contrario.

Questi ragazzi hanno accettato determinate condizioni economiche che sono ben al di sotto dello standard medio.

 I volumi economici hanno avuto delle riduzioni straordinarie per talune società che gravano, vgs civitavecchia, in gestioni precedenti poco oculate. 

Perché, quindi, il sottoscritto e tutto lo staff sarebbe dovuto venire a Civitavecchia?

Mi si addebitano sempre frasi del tipo: “Non sei a Guidonia, tornatene li, etc”.

I volumi a Guidonia erano altresì ben più bassi.

Siamo arrivati ad una finale di coppa giocando contro compagini che avevano ben altri budget.

Comunque una stagione centrata in due punti su tre richiesti.

Lo so benissimo che non sono a Guidonia, mi sono reso conto subito delle difficoltà che avrei incontrato anche con i Tifosi, quindi mi auguro che loro comprendano che bisogna viaggiare nella stessa direzione altrimenti le fasi costruttive diventano solo distruttive e basta.

Il Civitavecchia, i ragazzi hanno bisogno estremo del loro apporto, di quella linfa di vita che è la Tifoseria.

Ribadisco questi concetti e preferisco scriverli di mio pugno perché il fraintendimento mediatico è molto facile e viaggia su linee molto sottili.

Mi auguro di essere stato esaustivo nelle mie espressioni dialettali e mi auguro che la rosa possa lavorare con serenità per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Mister Ottavio Insogna