JUNIORES ELITE: ALESSIO MARULLA, IL TUTTOFARE OFFENSIVO DI MISTER MORETTI SI RACCONTA…

JUNIORES ELITE: ALESSIO MARULLA, IL TUTTOFARE OFFENSIVO DI MISTER MORETTI SI RACCONTA…

A cura di Giovanni Crocé

Un diciottenne che è come fosse uno della vecchia guardia l’attaccante Alessio Marulla al Tor di Quinto perchè, portato sulle orme rossoblù dal fratello più grande, ha fatto tutta la trafila tra i ragazzi di Roma Nord e non ha assolutamente voglia di arrendersi: “I playoff restano un dovere morale per il Tor di Quinto, il minimo che si possa fare è continuare a lottare per sovvertire una stagione complicatissima, noi ci siamo”. Nonostante la sconfitta di Rieti il Tor di Quinto, anche grazie a giocatori come lui, è sempre tra i protagonisti.

 

Alessio Marulla, tu sei di Montesacro ma tutta la tua carriera agonistica nel calcio è qua, come mai?

Merito del mio fratello più grande classe 1988 che ora non gioca più ma mi ha fatto appassionare al Tor di Quinto quando lo seguivo da piccolo e al momento di scegliere la destinazione dove iniziare a fare davvero sul serio nel calcio, non ci sono stati grossi dubbi, verso gli 11-12 anni a iniziare dal Tor di Quinto. Evidentemente aveva ragione, dato che nella nostra Juniores Primavera c’è anche un altro mio fratello di un anno più piccolo, del 1996 e noi ci sentiamo a casa qua.

Allora deve essere stata dura resistere anche quest’anno dove la Vigor Perconti sembra irraggiungibile e la vostra squadra è ottima ma ogni tanto ha qualche battuta d’arresto…

Non bisogna nascondere che spesso eravamo abituati anche mentalmente a partire sicuri che in un modo o nell’altro avremmo sempre avuto per noi tutta la posta in palio ad ogni partita, ma va detto che dopo la morte del grande mister Paolo Testa e una pessima partenza quest’anno che è solo e totalmente colpa dei giocatori, da due mesetti abbiamo ricominciato a credere davvero in noi stessi. D’altronde quando le cose non girano ci sono miriadi di rivoli fisici e psicologici che vanno migliorati e noi abbiamo iniziato a sentirci bene in campo da un paio di mesi.

Ma se dovessi indicare un fattore più pesante di altri nella vostra brutta partenza?

Fisicamente non eravamo al top in nessun reparto e soprattutto ci mancava quel dieci per cento in più, quello scatto mentale che anche quando ci eravamo allenati bene e non avevamo infortuni – rarissimo quest’anno fino a novembre – ci mancava. Non riuscivamo a prendere possesso delle partite come al solito e si sa che se non vinci per tanto spesso ti incarti su te stesso. Va detto che adesso con Condemi in mediana e Pesante in difesa più Nanni e N’dah il nostro capitano, davvero al cento per cento, tutta la squadra ha come ritrovato una nuova e fortissima asse portante e c’è poco da fare, tutti giochiamo meglio.

E tu, adesso fai l’ala, ma sei una punta che ama stare sempre in movimento…

Esatto bravo, io sarei una seconda punta ma per il modulo col libero staccato del tor di quinto in realtà servono 3 difensori centrali e chi è all’ala come me, dato che davanti giocano D’Ascenzi centrale e Nanni assieme a me di supporto al centravanti ad allargare la manovra, deve stare sempre sull’esterno  correndo anche da terzino, molto indietro, su tutta la fascia. Mi sto dedicando tanto all’assist più che ai gol e fatico molto per la squadra rispetto agli anni passati ma va bene, so che bisogna fare più del dovuto per cercare i playoff. E da là credo che se ci riuscissimo si azzererebbero tute le gererchie e tutti, nella gara secca, possono perdere, tutti, anche la Vigor Perconti e la Tor Tre Teste. Certo è dura, perchè non va mai tutto totalmente a posto da sé, quando ci serve un pizzico di fortuna, spesso quest’anno ce la siamo potuta scordare…

Qualche giorno fa è stato un nuovo anno senza il tuo mister Paolo Testa, vuoi aggiungere qualcosa?

Null’altro che evidenziare la sua grandezza, basta vedere la gioia che ci dava all’allenamento, era sempre più di una sessione atletica normale, era “l’allenamento di mister Testa” era particolare e tutti avevano voglia di apprendere da lui, non ci perdevamo una parola, anche perchè sapevamo che qualche cosa in più avremmo imparato. Oltretutto chiunque a via del Baiardo sa che a parte metterti in panchina e non farti giocare, il mister aveva una grinta tale che se non lo ascoltavi faceva delle ramanzine impressionanti, ti metteva subito in riga, aveva una forza d’animo enorme che se te lo avesse detto lui, avresti creduto che tutto, una volta in campo, era alla tua portata…

Dando un’occhiata alla tua carriera, chi è il giocatore che spesso ti ritrovi ad affrontare in campo?

Da avversario sono sempre state dure battaglie agonistiche contro il terzino della Vigor Perconti tutt’ora in rosa coi tiburtini, Daniele Cipriani perchè è un calciatore attento, applicato, che gioca palla su palla e non si arrende mai, e ogni volta che lo vedevo in campo sapevo che ci sarebbe stato da lottare, su quella fascia di campo. Detto questo, oggi mi piace lo stile di gioco di Valencia, il colored  del Montespaccato e anche Di Bari, parlando sempre del gruppo A dove giochiamo noi, sono anni che è un top player della categoria Juniores Elite, un fantasista di qualità…

 

Modelli nel campo di gioco per Alessio Marulla?

Anche se adesso non raccoglie molti consensi e sta spesso fuori, anche nell’esultanza quando segno copio spesso lo juventino Sebastian Giovinco, e va detto che è davvero strano per un romanista convinto come me.

Quest’anno allora hai esultato non tante volte quanto avresti voluto per un gol….

No, anche se sinceramente sono contento di fare più assist che reti e poi ho fatto 2 gol in Promozione dove quest’anno sono praticamente sempre coinvolto in prima squadra col Tor di Quinto, quindi non ci annoiamo mai!

Grazie a te Alessio