Arrivare da lontano significa essere capaci di cogliere il meglio del Paese dove vivi e imporre un marchio alle tue azioni anche quando giochi a calcio. Questa qualità importante, Daniel Toma, bomber albanese del Pro Roma terzo in classifica nel gruppo B, ce l’ha ed è tanto efficace in campo (nonostante un brutto infortunio che gli ha fatto saltare di fatto 5 partite) quanto allegro e leggero nel parlare. Scopriamo meglio questo talento classe 1994 che sta ben figurando al primo anno in Juniores Elite.
A cura di Giovanni Crocè
Daniel, siete terzi e anche questa vittoria vi aiuta non poco a rendervi conto del grande campionato che state disputando…
Hai perfettamente ragione, ma davvero, la nostra forza a volte è proprio la nostra incoscienza, perché noi pensiamo solo ad una gara per volta e non ci facciamo illusioni. Abbiamo tre punti di vantaggio sulla prima diretta inseguitrice per i playoff. Ma non pensiamo solo al terzo posto, anche se è il primo obiettivo; nel caso remoto in cui il Tor di Quinto o l’Atletico 2000 stesso dovessero avere dei cali, noi dobbiamo essere reattivi.
Tu sei arrivato al Pro Roma questa estate per fare la Juniores Elite proveniente dal Pro Roma, dove pure segnavi tanto, come hai iniziato a giocare a calcio?
So di essere un nome poco noto, ma nei 4 anni di Romulea ho sempre fatto i miei gol, mi sento una prima punta versatile. Sono arrivato in italia quando avevo circa 11 anni, proveniente dalla Grecia, e prima ancora ero in Albania, il mio paese natale, dove torno spessissimo e ho tuttora tanti amici e parenti. Alla Romulea, come anche al Pro Roma sono arrivato grazie ad alcuni consigli che ho richiesto ad amici e parenti che conoscevano l’ambiente del calcio laziale, visto che prima dei 13 anni io non avevo mai giocato a calcio agonisticamente, mai fatta, ad esempio, la scuola calcio, né qua né in Grecia od Albania. Per me è stato normale iniziare alla Romulea perché San Giovanni è vicino a dove abito io, in zona Porta Maggiore, come anche venire qua al Pro Roma perché reputavo fondamentale misurarmi col massimo campionato regionale Juniores e cercare di esplodere definitivamente come atleta.
Prima di infortunarti avevi segnato a raffica, 6 reti, poi sei rientrato e una brutta influenza ti ha fatto saltare il big match perso contro l’Atletico 2000. Visti da fuori, sono davvero i più forti?
Questo non lo so perché come sai ero out per un’influenza maledetta che è durata più del dovuto, ma aspetto di scoprirlo al ritorno, ecco, se contasse per un terzo od un secondo posto per noi sarebbe eccitante. Quella è la partita che non vedo l’ora di giocare!
Tu hai iniziato a giocare relativamente tardi e sostanzialmente avevi una base calcistica da autodidatta…che tipo di attaccante sei?
Fino a 2 anni fa ero molto più grande e fisico dei miei avversari quindi ero devastante nei contrasti e nello sfruttare la prepotenza atletica, poi non sono diventato un colosso ma ho affinato tecnica e velocità e dunque ho un modo tutto mio di essere prima punta, ruolo che ritengo ideale per me. Quando ancora la differenza muscolare con gli altri coetanei era netta, venivo paragonato dai compagni di squadra della Romulea al brasiliano ex Roma, ora al Malaga, Julio Baptista. Adesso devo arrangiarmi e saper dribblare ancora meglio di prima, ma tuttora punto molto anche su un piede destro che credo tiri forte, molto forte.
Credi in un futuro calcistico al cento per cento o ti stai preparando anche scolasticamente per avere un alternativa?
Certo che sì, anche la mia famiglia ci tiene tanto, e io non sono mai stato bocciato, frequento il liceo turistico a Roma e sono all’ultimo anno, e mi piacciono moltissimo le lingue, anche per il mio passato e perché nel mio indirizzo scolastico sono obbligatorie. Per ora sono fermo ad albanese, italiano, francese, inglese e spagnolo, ma vedremo di aumentarle perché per me sono una passione, oltre che uno strumento fondamentale per un operatore turistico in qualunque ramo, che è quello che credo farò a prescindere dal calcio giocato.
Ancora vi si conosce poco, tu come definiresti il bellissimo campionato che state vivendo?
A dirti la verità a ben vedere anche io scopro tanto del Pro Roma Juniores Elite ogni giorno, ogni allenamento, sono arrivato quest’anno ma posso dirti che un legame così bello in così poco tempo, soprattutto con i ragazzi di una squadra di calcio non è facile stringerlo e non l’avevo mai trovato prima di adesso. Non sono uno che si affeziona facilmente, ma prima di provare a giocare in una prima squadra, voglio dare tutto per questa maglia. In fondo ci piace che nessuno sappia tantissimo del nostro modulo, che varia dal 4-2-3-1 al 4-3-3, perché possiamo viaggiare con un basso profilo e arrivare dove vogliamo, come minimo ai playoff.
Che tipo sei fuori dal campo, e a quale campione ti ispiri nel tuo gioco?
Io sono tifosissimo della Juventus, quindi guardo sempre con attenzione e ammirazione i movimenti e lo stile dei campioni bianconeri soprattutto tra le punte, sia quelli di oggi che quelli del passato. Ovviamente il debole ce l’ho per Alessandro Del Piero, famosissimo in ogni angolo del globo. Ed è anche la dimostrazione che si possono realizzare gol e sogni anche senza essere dei giganti. Fuori dal campo sono un ragazzo misurato, credo, e vivo la mia età e la famiglia con serenità, studio e prevalentemente esco con gli amici, nulla di straordinario ma qua in Italia sto benissimo, ho il passaporto albanese e non quello italiano ma è come se nel mio cuore ci fossero entrambi i Paesi (e si sente, perché Toma parla un italiano perfetto, senza neanche un briciolo di inflessione romana n.d.r.)
Grazie mille Daniel, e ci auguriamo di vederti fare bene con il tuo Pro Roma!
Grazie, e buone feste natalizie a te e a tutti i lettori ed appassionati di calcio del Lazio. E´ bello che anche il Pro Roma ora goda di un trattamento da top team, ce la metteremo tutta per continuare questo momento magico!