Il direttore Sportivo dell’Atletico Fidene attua una piccola precisazione in merito alla querelle del caso giuridico emerso dopo la partita della prima giornata vinta sul campo dall’Atletico Fidene sul terreno dell’Atletico 2000, con il primo ricorso dei tuscolani di mister Boncori che aveva dato la gara vinta ai ragazzi del presidente Di Curzio e il controricorso vincente della commissione disciplinare che ha restituito la vittoria ed i tre punti alla società del D.s. Migliaccio.
A cura di Giovanni Crocè
Ci giunge richiesta di una piccola aggiunta e precisazione, anche per distendere i toni della contesa sportiva, dove ballano i 3 punti ora andati all’Atletico Fidene a seguito del controricorso della squadra di Montesacro, da parte del suo D.s. Celestino Migliaccio, storica figura del calcio laziale, giovanile e dilettantistico, relative all’articolo in cui il D.s. dell’Atletico 2000, Iannuccillo, si rammaricava per la decisione presa in secondo grado dalla commissione disciplinare territoriale
D.S. Migliaccio, cosa sente di dover specificare sulla vicenda?
In realtà poco o nulla, solo che per una questione di rapporti che voglio fortemente che restino in ottimo stato tra noi dell’Atletico Fidene e la società Atletico 2000, sento di dover specificare che noi non abbiamo assolutamente voluto esacerbare la situazione, ma ci siamo limitati ad applicare una norma vigente, quella contenuta nell’articolo 22 comma 6 delle N.O.I.F. (norme organizzative interne federali n.d.r).
In particolare, dove crede possa essere sorto il malinteso anche tra i due diversi gradi di giudizio?
La cosa incredibile è che il giudice sportivo in prima istanza pur dando torto a noi del Fidene allegava come norma da applicare proprio questa, l’articolo 22 comma 6 del N.O.I.F, e noi abbiamo visto che è evidenziato come il calciatore squalificato o con residui di squalifica da scontare, cito testualmente, “debba scontare la pena inflitta con la squadra di più alto rango presso la società in cui è tesserato“. Dunque abbiamo fatto subito il controricorso perchè è palese che noi abbiamo il possesso del titolo di Promozione, abbiamo una prima squadra in Promozione e dunque il nostro tesserato Jacopo Aprile là non è stato fatto giocare, dunque non riteniamo di aver fatto alcuno sgarbo ma solo ottenuto una correzione ad un primo errore giuridico. Ma sia io che tutto l’Atletico Fidene siamo in rapporti ottimi col Presidente Di Curzio, con lo stesso Iannuccillo e mi auguro continuino su questa falsariga; posso capire che loro non avendo la prima squadra non abbiano subito pensato al fatto che il nostro tesserato poteva e doveva scontare la precedente squalifica in Promozione, ma per fare capire questo già avevo inviato loro, in allegato al nostro controricorso, la sentenza del passato campionato quando un giovane dell’Ischia di Castro ha fatto infliggere diversi punti di penalità alla sua squadra sempre in Promozione, perchè la squadra della Castrense in occasione della gara Ischia di Castro-Castrense, si era accorto proprio della posizione irregolare di questo giovane, schierato per ben 26 gare se non erro, e che invece aveva da scontare una precedente giornata di squalifica che nessuno ricordava.
La ringraziamo della precisazione, signor Migliaccio, e le auguriamo buon campionato…
Di nulla, grazie a lei e buon campionato…