LA COPPA TORNA AD ALBANO! LA VIS ARTENA SI ARRENDE AI RIGORI, FESTA GRANDE IN CASA ALBALONGA

LA COPPA TORNA AD ALBANO! LA VIS ARTENA SI ARRENDE AI RIGORI, FESTA GRANDE IN CASA ALBALONGA

Di Alessandro Bastianelli.

ALBALONGA – VIS ARTENA 1 – 1 (5 – 3 dopo i calci di rigore)

ALBALONGA (4-3-3): Buccheri; Casu, Piantadosi (46’st Trinca), Amico, Panella, Sandroni, Gamboni (15’st Scacchetti), Ramacci, Forcina, Cannillo, Di Ludovico (31’st Monteforte). A disp.: Leacche, Cannoni, Puleio, Trinca, Angeli, Monteforte, Scacchetti. All.: Cristian Gagliarducci.

VIS ARTENA (4-2-3-1): Fortunati; Proia, Mancini, Fazi (28’st Proietti), Romaggioli, Padovani, Longo, Simone (37’st Innocenzi), Mazzoni (12’st Botti), Monaco Di Monaco, Grelloni. A disp.: Greci, Pomponi, Coculo, Innocenzi, Botti, Scorzoni, Proietti. All.: Mirko Granieri.

ARBITRO: Tremolada di Monza; ASSISTENTI: Pantano di Frosinone e Aucello di Roma 2.

MARCATORI: 11’pt rig. Amico (A), 44’st Proietti(V).

NOTE: 1? e 5? di recupero; ammoniti Proia, Padovani, Romaggioli, Longo, Panella. Sequenza dei rigori: Romaggioli parato, Trinca gol, Monaco di Monaco gol, Monteforte gol, Grelloni parato, Ramacci gol, Proietti gol, Amico gol.

Il calcio è crudele per alcuni nella stessa misura in cui regala gioia ad altri. La finale di Coppa Italia di Eccellenza è la riprova di questo detto ormai polveroso ma adatto per tutte le stagioni.

Il sogno di Mirko Granieri e dei suoi ragazzi si interrompe dopo 120′ di passione e sofferenza, nello stesso momento in cui comincia la festa dell’Albalonga di Gagliarducci, che di questa sfida era la grande favorita. Il freddo teatro dell’Otto Settembre ha riscaldato i tanti spettatori presenti con emozioni e colpi di scena, nonostante il gioco si fosse illuminato solo a tratti. Ma da una finale era lecito attendersi un canovaccio simile.

SUBITO ALBALONGA – Priva di Prati a dettare le regole del gioco, la Vis Artena cambia l’approccio tattico ma non la sostanza: tanta corsa e tanta voglia di vincere, e sguardo verso il basso votato all’impresa.

Le assenze di Micaloni e De Gennaro complica i piani di Gagliarducci, a cui comunque resta l’imbarazzo della scelta: l’ex Lupa Castelli manda in panchina Leacche, capitan Trinca, Monteforte e Scacchetti, lanciando dal primo minuto Buccheri e Forcina in avanti.

La mossa darà subito i suoi frutti: passata la paura per una gran rovesciata di Monaco di Monaco dopo pochi secondi, l’Albalonga prende il controllo del centrocampo e verticalizza con gran velocità. Proprio sugli sviluppi di un filtrante, Forcina si invola verso la porta incrociando la gamba di Proia in area, rigore ineccepibile e Albalonga subito in avanti, dopo 11′,  grazie ad Amico, che trasforma freddamente dagli undici metri.

IMG_8882

La reazione della Vis Artena non tarda ad arrivare: al 20′ una punizione tagliata di Longo spaventa Buccheri, che cicca l’intervento consegnando il pallone a Monaco Di Monaco, murato al momento del tap in da uno stoico Panella.

I tifosi della Vis Artena in trasferta a Frascati
I tifosi della Vis Artena in trasferta a Frascati

Col passare dei minuti l’Albalonga trova la quadratura del cerchio, sfruttando la qualità dei propri centrocampisti per far girare meglio il pallone. Poche le sortite dei rossoverdi, Monaco di Monaco è troppo isolato in avanti e Simone e Fazi devono pensar più a difendere che a proporsi.  Il colpo del ko potrebbe arrivare al 45′, Di Ludovico si libera meravigliosamente al tiro tagliando dalla sinistra e puntando l’incrocio, ma il suo interno collo deve accontentarsi del palo beffardo.

ORGOGLIO ARTENA – Non basteranno però 45′ di sofferenza a svegliare Granieri dal suo sogno. Nella ripresa i ragazzi in maglia biancorossa entrano in campo con piglio di ferro, pareggiando subito il conto dei legni con Romaggioli, che sorprende tutti con un gran destro dai 30 metri ma trova soltanto l’incrocio tra lui e il gol.

Pochi minuti più tardi sempre Romaggioli al centro della scena: azione da polveriera in area Albalonga, Romaggioli carica il tap in al volo ma trova il piede a martello di un difensore, Tremolada non se la sente di fischiare tra le proteste degli artenesi.

Sono campanelli d’allarme che dovrebbero far riflettere Gagliarducci, ma l’Albalonga vista in campo nel secondo tempo sembra la creatura un po’ indolente che, nei momenti topici dell’anno, ha spesso zoppicato.

Tanto giro palla, ma anche molta difficoltà sotto porta per i biancoblu, che riescono ad impensierire Fortunati solo con la giocata del singolo. Monteforte, appena entrato, si inventa un tiro incredibile al 32′, quasi alla Mattia Destro, Fortunati intuisce e benché fuori dai pali ci arriva con la mano di richiamo.

Poco prima aveva fatto il suo ingresso in campo anche Proietti, eroe della semifinale, piuttosto in ombra nel primo quarto d’ora d’ingresso. Ma la mossa ha il suo perchè: Proietti è il simbolo dell’orgoglio degli artenesi, che a tempo quasi scaduto trovano il pareggio grazie al loro bomber tascabile.

Su una palla sporca in area, nella stessa zona dove Monaco Di Monaco si era appena divorato un gol in girata (40′), il centravanti trova il guizzo, si gira e quasi senza guardare trova l’angolino con un tiro ben calibrato, che sorprende Buccheri e fa esplodere di gioia i sostenitori artenesi. Tutto da rifare per l’Albalonga, colma di rabbia ma rimpinguata dall’ingresso, un po’ tardivo, di Trinca. Le sue geometrie e il suo carisma, in mezzo al campo, sarebbero serviti ben prima.

IMG_8903

ASSEDIO – I tempi supplementari sono un assedio dell’Albalonga. La verve mancata nella ripresa esce, accompagnata da rabbia e cattiveria agonistica, nei trenta minuti addizionali imposti dal regolamento, durante i quali però non arriverà lo spunto vincente.

I primi 15′ dei supplementari vedono la Vis Artena, stremata, rintanarsi nella propria metà campo a protezione del risultato. I guantoni di Fortunati penseranno al resto: il numero uno artenese si prodigherà in due interventi decisivi, che negheranno a un tarantolato Scacchetti la gioia del gol.

Clamorosa, poi, l’occasione divorata dai biancoblu al 3′ della seconda frazione: Monteforte semina il panico a destra, scodella al centro per Forcina a cui riesce una gran sponda per Scacchetti, il tiro però si spegne incredibilmente fuori.

C’è lo spettro dei rigori dietro l’angolo, l’Albalonga si è specchiata troppo e dovrà affrontare i fantasmi del destino per scrivere il lieto fine alla sua storia.

Albalonga coppa

IL PEGGIOR EPILOGO, LA VITTORIA PIU’ BELLA – Il calcio è un gioco a specchi: dove uno sorride, l’altro deve cadere nella disperazione più profonda.

La roulette dei rigori è l’ipostasi per eccellenza della crudeltà e della dolcezza dello sport più amato del mondo.

Romaggioli sbaglia il primo rigore, seguito da Grelloni qualche tentativo dopo. I cecchini dell’Albalonga saranno inflessibili dagli undici metri, incastrando tutti i palloni nella ragnatela di Fortunati.

Grandissima reattività per Buccheri, che questa finale, teoricamente, l’avrebbe dovuta osservare dalla panchina. I suoi riflessi su Romaggioli e Grelloni sono stati il baluardo insuperabile che lo hanno consacrato come uno dei più grandi protagonisti di questa finale. Lanciato in campo perchè under, al posto dell’assente di Micaloni, siamo sicuri che l’eroe della lotteria dei rigori non dimenticherà mai la giornata di oggi.

E’ festa grande negli spogliatoi dell’Albalonga: i giocatori adesso avranno la possibilità di accedere alla D tanto agognata da Camerini passando per una via meno impervia del campionato, dove gli avversari sono, probabilmente, molto più ostici, agguerriti e continui rispetto alle vincitrici di Coppa.

Per Gagliarducci è un successo fondamentale, che lo acclama di diritto tra i grandi della categoria. In tre anni l’ex giocatore di Viterbese, Frosinone e Teramo ha conquistato una salvezza incredibile in D con il Cynthia, un campionato da “illegale” con la Lupa Castelli Romani in Eccellenza ed una Coppa Italia con un ruolino offensivo da record. Se cercate lo special one dell’Eccellenza, da stasera saprete che il suo domicilio è nei pressi dei castelli romani.

Cosa rimane del sogno di Mirko Granieri? Le lacrime di 18 leoni, una tifoseria fedele e splendida che ha riempito l’VIII Settembre, la consapevolezza di aver sfiorato l’impresa solo per il malvolere degli Dei del Calcio.

IMG_8989 IMG_8998

Gli spettatori in carne ossa hanno potuto però ammirare l’orgoglio di una formazione che, da outsider, ha sbaragliato grandi avversari nella rincorsa ad un sogno, mentre la dura realtà del girone B di Eccellenza costringeva Granieri e compagni a guardarsi sempre le spalle.

Oggi ride l’Albalonga, oggi la Coppa torna ad Albano dopo 15 anni di lunga attesa, grazie ad un cammino strepitoso e senza macchie; stasera piangono gli artenesi, ma domani mattina i 19 protagonisti dell’VIII Settembre potranno alzarsi e guardare nello specchio l’immagine riflessa di uomini veri.