LA STRANA STORIA DI DE ANGELIS: “IO, PRIGIONIERO DEL MORENA”

LA STRANA STORIA DI DE ANGELIS: “IO, PRIGIONIERO DEL MORENA”

Alcune settimane fa il Morena, club militante nel Girone C di Promozione, ha improvvisamente messo in atto una profonda operazione di restyling che ha coinvolto la sfera tecnica della rosa che nella stagione precedente aveva trionfato in Prima Categoria, aggiudicandosi con ampio margine (nove punti di vantaggio sul Lepanto secondo, ndr) il diritto di partecipare all’attuale campionato di Promozione.
All’inizio dell’attuale stagione, la società aveva assunto impegni precisi con la vecchia guardia, stipulando accordi che prevedevano un rimborso di
piccola entità.
A dicembre poi qualcosa si è rotto nel rapporto tra i senatori del gruppo ed il club del presidente Alessandro Gargari.
Per delineare i contorni di una vicenda che ha lasciato molti dubbi ha voluto far sentire la sua voce uno di quelli che hanno pagato sulla propria
pelle lo scotto di questa storia, il portiere Andrea De Angelis.
In attesa di una doverosa replica da parte del Morena, pubblichiamo l’intervista dell’ex numero uno di Ciampino, Pianoscarano e Cava dei Selci.

De Angelis, cosa è accaduto realmente?

“E’ accaduto che la societá a dicembre ha rotto unilateralmente gli accordi presi con noi giocatori ad inizio stagione.

Sebbene noi venissimo da un grande campionato di prima categoria, l’estate scorsa, venendo incontro alle esigenze della società, abbiamo accettato di rimanere alle stesse condizioni dell’anno precedente. 

Voglio precisare che si trattava di piccoli rimborsi, non di grosse cifre.

Quando questi impegni sono venuti meno, noi tutti abbiamo deciso, come era naturale che fosse, di andare via.”.

Qual è stato l’episodio scatenante?

“Tra lunedì 2 e martedì 3 dicembre, la societá comunica al mister e ad una parte di noi giocatori più anziani la decisione di allontanare
definitivamente dalla rosa due giocatori: il capitano ed il centrocampista centrale della squadra che aveva dominato il precedente campionato.
Di fronte alla ‘resistenza’ del mister per assenza di motivi tecnici o disciplinari, e di noi giocatori per la volontà di proseguire con tutta la rosa che aveva iniziato la stagione, la societá decide di cambiare decisione ed il martedì il signor Gargari comunica al capitano della squadra che sarebbe potuto
rimanere a Morena solo se avesse accettato di giocare senza alcun rimborso 
e al centrocampista centrale che sarebbe potuto rimanere solo se avesse giocato a metà rimborso”.

Facciamo i nomi.

“Stiamo parlando del capitano Daniele Forcella nel primo caso, di Rinaldo Ricca nel secondo”.

Voi cosa avete deciso di fare di fronte a questa situazione?

“Abbiamo discusso tra di noi ed abbiamo deciso, pur di raggiungere l’obiettivo della salvezza del Morena, che ci saremmo aiutati a vicenda, dividendo tra noi tutti i nostri piccoli rimborsi futuri, e poi a giugno ci saremmo svincolati, vista la situazione.
Forcella e Ricca pur di rimanere con il gruppo hanno quindi accettato le nuove condizioni imposte”.

Vada avanti.

“Il giovedî della stessa settimana la societá cambia nuovamente decisione, all’insaputa non solo nostra ma anche del mister.

Inoltre, comunica ad altri due giocatori, Pirami e Brunetti, il taglio del rimborso, rispettivamente del 100% e del 50 %.

Voglio sottolineare che si trattava di due giocatori sistematicamente convocati dall’allenatore.

Il giorno successivo, il mister venuto a sapere la cosa, tra l’altro non dalla società, decide di dare le dimissioni non condividendo le scelte del
signor Gargari che colpivano solo alcuni giocatori senza specifici motivi tecnico – disciplinari .

Scelte che entravano perciò pesantemente in rotta di collisione con le naturali e specifiche prerogative del ruolo dell’allenatore.

A quel punto noi, di fronte a questo ulteriore cambio di rotta della società, di fronte a questa sorta di scomposta ‘caccia all’ uomo’, abbiamo deciso, di comune accordo, di andare via dal Morena comunicandolo il venerdì stesso al presidente e a tutta la squadra”.

Come ha reagito il patron?
“Ci ha detto che quella era la porta e che chi se ne fosse voluto andare non sarebbe stato trattenuto.
Noi ci siamo alzati e ce ne siamo andati immediatamente”.

Passiamo ai giorni successivi.
“I giorni successivi,  amareggiati per la situazione che ci impediva di proseguire il lavoro in un ambiente serio e sereno (condizione necessaria per lavorare con passione), eravamo certi che non potesse accadere nient’altro che essere messi in lista di svincolo.

D’altronde, se non si vogliono rispettare gli accordi stabiliti, é normale avere la libertà di andare via.

Questo non è accaduto.

Siamo stati costretti ad una surreale trattativa.

O meglio, siamo stati costretti ad accettare una ulteriore prepotenza.

Niente liste di svincolo per alcuni di noi.

O accettavamo le nuove condizioni imposte oppure dovevamo rimanere prigionieri della società e perciò fermi fino a giugno”.

Alla fine glli svincoli li avete ottenuti?
“Solo alcuni di noi.
Mi riferisco a Forcella, Pirami e Ricca”.

Immagino che a lei, Belli e Brunetti sia andata diversamente…
“A me hanno chiesto ottocento euro per ottenere lo svincolo.
In pratica dovevo dare indietro i rimborsi di agosto, settembre, ottobre ed in piu’ rinunciare anche a  quello di novembre.

Cosi avevo giocato 4 mesi gratis”.

E lei cosa ha risposto?

“Sono rimasto basito dalla surreale proposta.

Ho rifiutato e dopo non essere stato svincolato, dopo essere stato fermo fino a gennaio,  mi sono presentato al campo per allenarmi con la squadra in quanto ancora giocatore del Morena”.

Ed il club cosa ha riposto?
“Mi sta negando la possibilità di farlo.
Credo che questo non sia regolare e mi sto attivando anche con l’Associazione Italiana Calciatori per capire come procedere”.

Quando avete avuto l’ultimo contatto con la dirigenza del Morena?
“In occasione della partita che hanno giocato contro il Trastevere.
La settimana successiva si sarebbero chiusi gli svincoli”.

Cosa volete ottenere?
“Vorremmo accendere i riflettori su queste situazioni allucinanti che creano un danno terribile a questo magnifico sport e alla passione che ogni domenica muove tantissimi ragazzi di ogni età, affinchè abbiano fine queste situazioni nelle quali le società improvvisamente, magari per capricci del
presidente di turno, abusano della loro posizione imponendo ai propri giocatori di accettare condizioni del tutto nuove rispetto a quelle concordate, pena il mancato svincolo del giocatore fino alla fine della stagione.

La domanda che ci poniamo è: come possiamo difenderci noi giocatori di fronte a queste prepotenze?”.