A cura di Mario Gaetano
La situazione, in casa Viterbese, è sempre più ingarbugliata.
Dopo alcuni calciatori è toccato a mister Aldo Gardini ed al ds, Mattia Di Loreto, fare le valigie e salutare il galeone cimino. Lo avevamo predetto in tempi non sospetti (in tv, e ci sono le registrazioni che lo dicono…) che c’erano dei problemi evidenti e che il tecnico, soprattutto, non sarebbe restato in sella fino a fine anno, a dispetto dei Santi. Due erano le strade, o le dimissioni oppure l’esonero. Con la seconda strada, scelta dalla società, c’è l’opportunità, da parte di Gardini, di trovare un’altra squadra che possa garantirgli il lavoro fino alla fine dell’anno calcistico. Dopo alcuni calciatori (Proietti, Follo, Rossi…), allenatore e ds, toccherà andare via a Nesta (che ha avuto un fitto colloquio con il presidente già al Castelli di Tor Sapienza…) e Petruccelli: il primo andrà a Rieti, il secondo a Civitavecchia. Chi resterà? Tanti ragazzi della Juniores, catapultati in prima squadra, per ora allenati da mister Mancini (il secondo di Gardini ndc).
Ed a questo punto non è nemmeno facile fare delle ipotesi che riguardano il futuro. Due le considerazioni all’uopo: la prima è che toccherà, giocoforza, trovare un allenatore di Eccellenza ed un direttore capace di fare quel minimo di mercato che occorrerà per cercare di far scendere in campo una formazione “da Eccellenza”. In secondo luogo servirà convincere quei pochissimi tifosi rimasti (che oggi hanno chiesto lumi al Comune visto l’appoggio dato, in presentazione della stagione, a Manzo e Salaris…) a non abbandonare ulteriormente una nave che sta affondando giorno dopo giorno.
Facile dirlo ora, che la nave stia affondando, difficile averlo sostenuto quando in pochi lo credevano. Al di là di tutto, però, va riconosciuto al presidente Salaris di averci messo la faccia anche nella conferenza stampa in cui i tifosi chiedevano lumi e spiegazioni. Anche allora si parlò di play off possibili e di almeno 4-5 innesti (tra cui un giocatore di C) che avrebbero rivitalizzato una squadra che non dava segni di vita.
Quale sarà il futuro ce lo potrà dire solo il presidente Salaris che stava cercando finanziatori ed imprenditori che potessero rilevare la società. Perciò, a meno di un’entrata, a gamba tesa, di Camilli, che di certo non si fa guardare dietro, il futuro, all’orizzonte, non sembra di certo dei più rosei.





