Mescolate con cura una società che ormai da tempo ha chiarito di non avere le risorse per terminare la stagione alla forza caratteriale di un gruppo di calciatori che decide insieme al proprio allenatore di non mollare.
Aggiungete alla ricetta sei sconfitte consecutive ed una condizione di classifica che non da’ adito a troppe speranze.
Otterrete così il momento della Nuova Santa Maria delle Mole, ancorata da un mese a questa parte a quota 21 punti nel Girone A di Eccellenza con percentuali di aggrapparsi ad un play-out che si assottigliano domenica dopo domenica.
E pensare che poco meno di due anni fa dalle parti del Ferraris si festeggiava un incredibile, storico, indimenticabile approdo in Serie D con il medesimo nocchiero di oggi.
Da allora una serie di scelte errate e voli fin troppo pindarici hanno catapultato all’indietro il club marinese.
Eppure, dopo un confronto onesto Diego Leone ed i suoi hanno deciso di andare avanti.
Lo faranno a dispetto di rimborsi che sanno che non potranno mai percepire e ad onta delle possibili delusioni di fine stagione.
Lo faranno perchè anche i calciatori dilettanti, categoria spesso bistrattata per la propria ingordigia economica, hanno una dignità e, nel caso, vogliono affondare con la nave.
Un gesto che andrebbe applaudito su ogni campo, a partire da domenica prossima, perchè salvaguarda la regolarità del torneo.
Leone, può riassumerci la stagione della Nuova Santa Maria delle Mole?
“La società è partita con un programma, ma dopo tre partite ha deciso di cambiare e mi ha chiamato per la mia buona conoscenza dell’ambiente.
Io ho accettato, consapevole che i mezzi sarebbero stati molto limitati e che tutto ciò che sarebbe stato possibile raccogliere sarebbe stato accolto senza fare drammi.
A dicembre, per motivi economici, abbiamo perso un gran numero di calciatori.
Gente come Ognibene, Mancini e Bianchini, tanto per fare degli esempi.
Neppure con loro vincevamo tanto, ma almeno batterci era dura.
La società ha dovuto rifare la squadra e, senza disporre di mezzi eccezionali, ci siamo rimessi sotto, prendendo ragazzi eccezionali che stanno dando tantissimo e che posso solo ringraziare, ma comunque gente che, nella maggior parte dei casi, veniva dal campionato di Promozione.
Ad oggi sulla mediana schieriamo giocatori del ’96 e del ’97.
Nonostante questo, posso dire che, al di là della sacrosanta sconfitta con il Trastevere, ce la siamo sempre giocata con tutti e penso di non dire un’eresia, se sostengo che contro Fregene e Sporting Città di Fiumicino avremmo meritato qualcosina in più.
Stiamo pagando anche per infortuni, squalifiche ed arbitraggi che reputo quasi normali quando sei una cenerentola”.
Il club ha ammesso di non avere fondi sufficienti per rispettare gli impegni fino al termine della stagione.
“La società, per la quale nutro massimo rispetto, è stata molto onesta nei nostri confronti.
I ragazzi si sono riuniti per decidere sul da farsi e mi hanno comunicato l’intenzione di andare avanti lo stesso, perchè il calcio è anche dignità.
Noi siamo convinti che alla base di questo sport meraviglioso ci siano dei valori.
In poche parole, la borsa non deve pesarti mai, altrimenti è finita”.
In tempi come quelli che stiamo attraversando è un segnale bello ed incoraggiante.
“Io penso che si possa far calcio anche al di là dell’aspetto economico.
Il segnale che stiamo dando è simile a quello che offre l’Atletico Vescovio in Promozione.
Io tifo per quel modello e questa storia ci insegna che poi, alla fine, contano fattori diversi…”.
In due anni dal sogno della Serie D all’incubo del ritorno in Promozione.
Come si è arrivati a questo punto?
“La Nuova Santa Maria delle Mole è giunta all’apice due anni fa.
Prima era stata in Eccellenza soltanto una volta grazie alla Coppa Italia vinta da Marcello Pozzi ed il quinto posto dell’anno successivo venne salutato con grandi festeggiamenti.
L’arrivo in D è costato l’ingresso in una spirale da cui ancora fatica ad uscire”.
Tornando al vostro campionato, nelle prossime gare affronterete in successione Real Monterosi, Nuova Sorianese, Monterotondo e Futbolclub.
E’ banale dire che vi giocate tutto di qui ad un mese?
“No, è proprio così.
Ce la giocheremo, cercando di dare il meglio.
Dopo il discorso della società abbiamo perso uno dei pochi over rimasti, Valerio Forte, che per motivi familiari non se l’è sentita di andare avanti e non posso assolutamente biasimarlo.
Ce la giocheremo, anche se questo girone dove tutti possono togliere punti a chiunque di certo non favorisce chi è in lotta per la salvezza.
Almeno quando c’erano le schiacciasassi sapevi che avrebbero battuto tutti.
Quest’anno non è così e ciò rappresenta una difficoltà in più”.
Domenica al Martoni affronterete una squadra che ha i vostri stessi punti e che, sotto certi aspetti, denota analogie con voi.
“Sì, è vero.
Potrebbero esserci analogie tra noi ed il Monterosi, anche se a leggere i nomi che hanno in rosa ci si aspettava un campionato diverso da parte loro.
Onestamente non so se aspettarmi una squadra arrabbiata o remissiva.
Lo scopriremo domenica mattina”.
Quante percentuali ha la Nuova Santa Maria delle Mole di giocarsi la salvezza ai play-out?
“Sono ridotte al lumicino, non superano il 10%.
La speranza è che la chiacchierata avuta con i ragazzi nei giorni scorsi possa darci nuova compattezza.
Il problema, purtroppo, non è però l’armonia del gruppo.
Quella non è in discussione.
I problemi sono quelli accennati in precedenza…”.
Secondo lei, chi vincerà ala fine questo enigmatico girone?
“Fino a qualche settimana fa, avrei detto il Fonte Nuova.
Adesso l’ago della bilancia sembra pendere dalla parte del Trastevere”.
Ed il secondo posto chi lo centrerà?
“Domanda ancora più difficile.
Spero sia appannaggio del mio amico Cristiano Di Loreto e del suo Villanova”.