“Liberi di giocare”, grande successo per l’evento organizzato dal Passo Corese

“Liberi di giocare”, grande successo per l’evento organizzato dal Passo Corese

Si è svolto venerdì 15 Febbraio l’evento “La Genitorialità nello sport” presso l’Aula Magna dell’Istituto Aldo Moro di Passo Corese, davanti a numerosi partecipanti che hanno potuto ascoltare gli interventi dei relatori Aldo Grauso, Psicologo dello sport e Claudio Ferri, Responsabile del Settore Giovanile e Scolastico FIGC.

Al centro una tematica molto importante e strettamente attuale come il rapporto tra istruttore, bambini e famiglie.

Obiettivo dell’incontro era sensibilizzare, informare e confrontarsi su un aspetto che spesso di trasforma in problematica e che ricade, purtroppo, sui giovanissimi atleti.

L’apertura dei lavori è stata affidata ai “padroni di casa” e organizzatori dell’evento Fabrizio Vollera, Presidente della Società Sportiva Passo Corese e Riccardo Menichini (Responsabile Comunicazione), alla presenza del DT Sabino Fioravanti, uno dei promotori dell’incontro.

Ha esordito così il Presidente Vollera: “Grazie a tutti per la partecipazione.

Ci fa molto piacere come Società perché tenevamo a questo evento.

L’obiettivo è fare informazione per provare tutti insieme a cambiare la mentalità e soprattutto migliorarci come persone e come Società.”.

Si è entrati nel vivo con l’intervento del Prof. Aldo Grauso, docente presso l’Università Niccolò Cusano, Membro della Commissione medico-scientifica della Lega B e psicologo sportivo della Commissione medico-sanitaria della LND.

Diversi i temi toccati:   L’influenza del genitore sulla formazione del proprio figlio, il ruolo di educatore dell’allenatore di calcio, la visione e il ruolo della famiglia e della Società Sportiva, le ambizioni dei genitori e quella dei loro figli, le esperienze positive e negative, la capacità di educare alla sconfitta e alla vittoria.

I comportamenti, gli atteggiamenti e gli insegnamenti.

Tutti temi affrontati ed esplicitati per arrivare ad una unica importante conclusione: è necessario lasciar liberi di crescere, imparare,sbagliare e divertirsi i nostri bambini.

Tutto fa parte del loro personale e soggettivo percorso di crescita.

Queste le parole del Dott. Grauso: “Spesso assistiamo ad una eccessiva presenza dei genitori che porta di conseguenza ad una particolare pressione dei genitori.

Spesso si sottovalutano i  danni che le famiglie possono fare senza volerlo e per troppa attenzione verso i loro figlio.

Da un punto di vista psicologico e relazionale i genitori possono essere funzionali e/o disfunzionali rispetto i figli nel contesto sportivo.

In particolare la  categoria più a rischio è quella degli Esordienti, ovvero il passaggio da Scuola Calcio ad Agonistica.  È necessario trovare il giusto equilibrio.

Non servono chissà quali strumenti, bisogna sperimentare, apprendere e raggiungere un punto di incontro.

“Disinteressarsi” il più possibile dal punto di vista tecnico – sportivo del proprio figlio paradossalmente è la cosa migliore.”.

Un confronto che poi è proseguito con l’intervento del Responsabile SGS FIGC Ferri: “Partiamo dai numeri: 6.500 circa sono gli incontri di attività di base a settimana nel Lazio, pensate quindi che movimento in termini di famiglie, atleti, società e addetti ai lavori.

Dobbiamo prendere coscienza della dimensione e dei numeri e della pressione di cui parlava il Dott. Grauso che spesso può scatenare violenza in campo e sulle tribune. 

Il ruolo del genitore è essenziale.

È necessario, quasi un obbligo, che il papà, la mamma o il nonno che siede in tribuna abbia il giusto coinvolgimento emotivo, che sia selettivo e razionale nei commenti e nel vivere la partita o ancor di più le aspettative, ambizioni e sogni dei figli.

Pensate che un ragazzo su 50.000 diviene calciatore professionista, quindi lasciamoli in pace e liberi di divertirsi.

Riponiamo nel cassetto le nostre ambizioni e le aspettative.

Lavoriamo a stretto contatto per far crescere ed educare i ragazzi attraverso lo sport.

Basta con l’esasperazione del risultato, colpe, sconfitte che producono effetti negativi sulla serenità di che scende in campo e quindi del gioco del calcio.

È inutile che noi come genitori sbraitiamo dalla tribuna, non è la soluzione sicuramente migliore.

Le indicazioni date fuori dal campo mentre si gioca vi assicuro che non arrivano, quindi motivo in più per lasciarli giocare.

Dobbiamo essere più realistici e a fine gara dobbiamo chiudere “Ti sei divertito?”.

Questo è ciò che conta e nulla più. Dobbiamo pedalare tutti dalla stessa parte.

Il genitore consapevole è uno strumento di formazione ideale della personalità”.

Queste sono solo alcune considerazioni estrapolate dal convegno ma sicuramente le più importanti, dirette e chiare.

Informare, sensibilizzare e responsabilizzare, questo era l’obiettivo del Passo Corese per inviare ancora una volta il messaggio alle famiglie:  Cari genitori, lasciateci giocare!

 

(Ufficio Stampa)

 

 

 

 

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