A cura di Roberto Matrisciano
Una carriera composta da molti successi di squadra e arricchita di soddisfazioni personali, che vanno dall’indimenticabile triennio in terra scozzese alle vittorie nei campionati di Eccellenza con Lupa Frascati, Anziolavinio e Sorianese. A questo invidiabile palmares, va aggiunta la promozione proprio in Eccellenza ottenuta con l’Almas tre anni fa, sempre con Santececca allenatore. Esattamente da qui, è ripartita la carriera di calciatore di Marco Cortani, che a trentacinque anni ha momentaneamente messo da parte il suo sogno di allenare, per riprendere gli scarpini che aveva appeso al chiodo e riportare l’Almas verso nuovi successi.
Marco, come vedi il gruppo attuale dell’Almas, e che differenze noti con la squadra che conquistò la promozione tre anni fa?
“La squadra di quest’anno è un gruppo di giocatori molto giovane e tecnicamente valido.
In rosa ci sono delle buonissime individualità che potranno fare molto bene in futuro, anche dalla prossima stagione.
Ma già quest’anno, nonostante la poca esperienza stiamo ottenendo ottimi risultati.
La differenza con quel team, é che allora eravamo costruiti per vincere e avevamo uno squadrone, mentre quest’anno siamo partiti con ambizioni piú misurate”.
Il campo però sta dicendo altro…
“Si, in effetti stiamo disputando un’ottima stagione.
A un certo punto io e il mister, ma un po tutti per la verità, visti i risultati, ci siamo accorti che questa squadra poteva ottenere di più di una tranquilla posizione di classifica, e partita dopo partita l’abbiamo dimostrato”.
Ora diventa un obbligo provarci.
Personalmente quanto ci credi in questa promozione?
“Tantissimo. Siamo una squadra forte, tecnicamente non abbiamo nulla da invidiare a nessuno.
Non è un caso che il mister ci dice sempre di giocare palla a terra, e noi lo facciamo egregiamente, non buttando mai via il pallone e cercando sempre il gol con buone trame di gioco.
Non è facile trovare a questi livelli una squadra che gioca al calcio come la nostra.
Sono convinto che questo lavoro sul nostro modo di giocare alla fine darà i frutti sperati.
Sono scaramantico, ma anche sicuro che abbiamo le potenzialità per andare in Eccellenza, e secondo me ce la faremo”.
Mister Santececca…che rapporto hai con lui?
“C’é un rapporto splendido tra noi, nutro grande rispetto nei suoi confronti e in più abbiamo anche molto dialogo.
Posso dire che ho imparato molto da lui e lo ringrazio di tutto”.
Hai vinto molti campionati, c’é un ricordo in particolare a cui tieni di più?
“Le vittorie sono tutte belle e di ognuna conservo bei ricordi.
Ho lasciato il cuore in ognuna delle piazze in cui ho ottenuto successi, sono state esperienze indimenticabili.
Ho anche avuto la fortuna di trovare dei Presidenti fantastici, davvero delle grandi persone.
Sono stati uomini che hanno mantenuto la parola data e con cui ho avuto dei buonissimi rapporti, senza aver nulla da recriminare, e di questo ne sono molto contento e soddisfatto“.
Scommetto però, che l’esperienza più appagante l’hai vissuta in Scozia…
“Assolutamente si. Dal 1997 al 2000 ho militato nel Celtic Glasgow, che mi prelevó dalla Roma.
È stata un’esperienza incredibile, la migliore che ho vissuto.
L’atmosfera del Celtic Park è speciale, da brividi, a parole è difficile descrivere la tanta passione dei tifosi.
Ora anche qui parliamo di nuovi stadi da 60000 posti, con l’obiettivo di riempirli, ma lì é da sempre così, e quei tre anni passati al Celtic non li dimenticheró mai”.
Marco, ci puoi spiegare meglio il tuo ritorno al calcio giocato?
Avevi iniziato la tua carriera da allenatore, poi…
“Poi è successo che vedendo questo gruppo di giovani ragazzi giocare, mi sono detto a me stesso e a mister Santececca, che lì in mezzo mi ci vedevo molto bene.
Mi piaceva ed ero molto interessato su come la squadra si esprimeva in campo, e mi sono incuriosito talmente tanto che ho voluto riprovarci.
Il nostro allenatore è stato gentile e me lo ha permesso”.
E il tuo sogno di sederti in panchina in qualità di mister?
“Naturalmente per il momento l’ho solo accantonato.
Allenavo la juniores, e sono pronto a rimettermi in carreggiata.
E’ da quando ho vent’anni che ho come obiettivo e desiderio quello di allenare.
Non dico chissà in che categorie, ma fare il tecnico in Promozione o in Eccellenza non mi dispiacerebbe affatto.
A me piace allenare, indipendentemente dalla categoria”.
In campo quest’anno ti sentirai una sorta di allenatore-giocatore?
“Si,in effetti in campo cerco di mettere a disposizione dei ragazzi la mia esperienza.
Di veterani siamo pochi,dunque dare un pó di consigli non guasta”.
Sai già cosa farai il prossimo anno?
Nel caso scegliessi di rimanere,molto dipenderà dalla promozione in Eccellenza?
“Ancora non lo so, dovrei valutare alcune cose.
Purtroppo per motivi di lavoro sto giocando solo nelle partite casalinghe.
Certo, sarebbe una soddisfazione poter giocare di nuovo in Eccellenza con l’Almas, ma è ancora tutto da vedere.
Prima peró pensiamo a raggiungere gli obiettivi fissati quest’anno, poi ne riparleremo”.
Grazie mille Marco e in bocca al lupo per la tua carriera!