Mister Mario Guida: “Anzio sempre nel cuore! Vorrei tanto mettermi in gioco in una nuova piazza, ho ancora tanto da dare e da dimostrare…”

Mister Mario Guida: “Anzio sempre nel cuore! Vorrei tanto mettermi in gioco in una nuova piazza, ho ancora tanto da dare e da dimostrare…”

Mario Guida, dopo l’addio doloroso con l’Anzio, ha voglia di rimettersi in gioco e provare una nuova esperienza in una nuova piazza.

Abbiamo scambiato due chiacchere con lui e questa è l’intervista che a rilasciato alla nostra redazione:

Allora mister, dopo una carriera da capitano, 10 anni tra scuola calcio, settore giovanile e prima squadra e gli ultimi 5 anni allenatore dell’Anzio in Eccellenza e poi l’approdo in Serie con delle salvezze miracolose hai deciso di fare un passo indietro e salutare quella che per te è la tua seconda famiglia. Perché questa scelta, immaginiamo dolorosa, e soprattutto come ti senti?

Io credo che tutti sanno insomma quello che rappresenta per me ovviamente l’Anzio Calcio. In primis da calciatore e poi da allenatore questi ultimi cinque anni credo che abbiamo raggiunto dei livelli importanti e soprattutto degli ottimi risultati. In realtà c’è stato, diciamo,  uno scossone a livello societario, in quanto la parte tecnica o meglio la gestione della prima squadra è stata affidata ad altre persone, ovviamente come tutti sanno, il sottoscritto, adesso è alla ricerca di una nuova sfida e di nuovi di nuovi stimoli. Questa è la pura e semplice verità per spiegare bene e con precisione come è andata veramente. Sicuramente è stata una decisione dolorosa e inaspettata… Ma il concetto che deve passare è quello che io sono pronto a cimentarmi con nuove società e nuove piazze.

Nella passata stagione nel Girone G di Serie D per lunghi tratti della prima parte di stagione siete stati in testa alla classifica, poi un calo anche dovuto alla rosa corta e però poi sei e siete riusciti ad ottenere un’altra grande salvezza. Che annata è stata per te?

Beh, noi abbiamo concluso il girone di andata da quarti in classifica. Nelle prime sette partite siamo stati anche cinque volte primi in classifica, perciò credo che sia stato fatto un qualcosa di irripetibile. Ovviamente nel mercato di dicembre magari qualche errore è stato fatto e aggiungo, che all’inizio del nuovo anno siamo stati flagellati dagli infortuni e questa situazione a livello di equilibri di squadra e a livello mentale ci ha distrutto, considerando poi che Gennari non ce l’abbiamo mai avuto perché si è rotto il polso,  Cori tra infortunio e squalifiche anche lui per due mesi non ce l’abbiamo avuto, Laribbi uguale, Sirignano aimè altrettanto, una serie interminabile di infortuni che hanno colpito i nostri calciatori più rappresentativi tra l’altro. Tutti questi fattori penso abbiano determinato in maniera sostanziale nel calo fisiologico nella metà di stagione. Detto questo nel complesso, siamo riusciti ad ottenere una salvezza diretta con tanto di terzo posto nella classifica Giovani D Valore a testimonianza del fatto che secondo me sia stata un’annata fantastica sotto tutti i punti di vista.

Immaginiamo che la voglia di allenare sia tanta, hai avuto qualche contatto con qualche società? Cosa ti aspetti dal futuro?

Per quanto riguarda questo periodo, nel momento in cui le strade tra me e l’Anzio si sono divise, la maggior parte della squadre avevano già preso accordi con altri allenatori, perché giustamente i club si muovono già a maggio/giugno. Recentemente, devo dire la verità,  ho ricevuto una chiamata da una  squadra importante con una piazza gloriosa del sud pontino. Ad oggi comunque sono libero, non ho preso accordi con nessuna società e la cosa certa è che ho tantissima voglia di mettermi in gioco e poter dimostrare il mio valore anche lontano da Anzio.

Ultima domanda, vista la tua lunghissima carriera da calciatore e poi da allenatore, ti volevamo chiedere in cosa è cambiato il calcio in questi ultimi 20 anni? Il livello secondo te si è abbassato? E soprattutto cosa bisognerebbe fare per riportare il calcio italiano ai livelli di una volta?

Il calcio è cambiato proprio tanto, anzi tantissimo considerando che quando giocavo io al massimo c’era l’allenatore e il preparatore atletico… Ad oggi nel calcio lo staff tecnico per le squadre di Serie D conta  10 persone di staff…  Ovviamente i calciatori sono fortunati perché vengono seguiti a 360° da tutte queste persone che compongono lo staff. Sicuramente io credo, e questo concetto lo rimarco soprattutto nell’attività di base, bisognerebbe usare molto ma molto di più il pallone, cercando di curare il gesto tecnico, la coordinazione, ovvero tutte cose che ti possono permettere di raggiungere alti livelli. Saper stoppare, ricevere e passare un pallone è determinante…”