A cura di Roberto Matrisciano
Promozione Girone C
Siamo ormai al rush finale, dove nessuno può più sbagliare. A Montespaccato la speranza playoff è l’ultima a morire, nonostante il ritardo di tre punti dalla Lepanto e con il Cedial, quarto, che non molla un centimetro. Le prossime tre gare sembrano tutte alla portata della squadra di Di Giovanni, che anche quest’anno si è confermata ad alti livelli e che a suon di gol ha dato filo da torcere alle grandi del girone C, quello che secondo gli addetti ai lavori è stato un vero e proprio girone di ferro. Se le speranze sono ancora accese, il rischio che anche quest’anno l’impresa sfugga dalle mani dei romani è altrettanto reale, causa qualche alto e basso di troppo che ha alimentato più di un rammarico… Ma il calcio, si sa, non è una scienza esatta, dunque c’è ancora spazio e modo per sognare e credere nell’ impresa…
Mister Di Giovanni, siamo ormai alla fine del torneo, siete distanti tre punti dal terzo posto, ma in queste tre partite potete fare bottino pieno.
Quante possibilità di rimonta pensate di avere?
” Io ci credo ancora, altrimenti non potrei mai più sedermi su una panchina ed allenare.
Non mi fido di queste partite all’apparenza più semplici di altre, perché è proprio in queste gare che abbiamo reso di meno.
Al contrario siamo stati molto bravi negli scontri diretti e con squadre di alta classifica, e solo con il Città di Ciampino abbiamo perso due volte.
Poi è chiaro che non dipende tutto da noi, dunque le possibilità non sono altissime, ma dobbiamo provarci fino alla fine.
Purtroppo paghiamo la falsa partenza nel girone di andata, in cui, per tutta la sua durata siamo stati troppo incostanti.
Abbiamo recuperato alla grande nel girone di ritorno, nel quale ci siamo resi protagonisti di grandi partite, e abbiamo totalizzato quasi gli stessi punti della capolista Città di Ciampino “.
Dunque il suo bicchiere lo vede mezzo pieno?
” Considerando la forza di questo girone direi di sì.
Ripeto, avevamo le potenzialità per ottenere qualche punto in più, ma considerando la forza delle altre squadre e quello che hanno investito sul mercato, non è cosa da poco giocarci le nostre carte fino alla fine.
In estate sono andati via giocatori importanti, che comunque sono stati degnamente rimpiazzati, puntando tanto sulle qualità tecniche dei nuovi arrivati, perché volevamo esprimere un certo tipo di gioco.
Non dimentichiamo che questo è un gruppo giovanissimo, nel quale Pennazzi, che doveva essere il nostro giocatore di punta ma che poi ha avuto tanti problemi fisici, è il più anziano ed è solamente un classe ’87 “.
Ha detto che la svolta è arrivata nel girone di ritorno.
È stato più un aspetto psicologico, o lo spostamento di Teti in attacco è stata la mossa decisiva?
“ In qualche circostanza abbiamo pagato la nostra giovane età, soprattutto nell’approccio al torneo.
Per quanto riguarda la parte tecnica, sicuramente lo spostamento di Teti in attacco ci ha permesso di avere un ulteriore soluzione offensiva di grande spessore.
Non per niente abbiamo uno dei migliori attacchi di tutta la Promozione “.
Ancora una volta viene premiata la politica del Montespaccato, che con ridotti investimenti economici riesce comunque ad allestire una grande formazione.
Cosa manca a questa squadra, a questa società, per fare il meritato salto di categoria?
” In questi anni abbiamo fatto un lavoro non indifferente, e la società è stata bravissima ad assicurarsi elementi validi, giovani e con tanta voglia di fare sacrifici.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, e anche se non si è vinto ancora nulla, non penso che non si possa apprezzare il lavoro fatto.
Con pochi soldi siamo riusciti ad allestire una squadra, che se fosse capitata in qualunque altro girone avrebbe rischiato seriamente di vincerlo, e invece siamo stati inseriti nel girone di ferro, e a mio modo di vedere le cose anche ingiustamente direi.
Intende per una questione geografica?
Esatto, non centriamo nulla in questo girone, così come il Casalotti.
È semplicemente questo il problema, così come lo scorso anno non ho capito il perché fossimo stati inseriti nel girone B, quando era più sensato essere inseriti nel C.
Non vogliono essere giustificazioni, ma è solo una considerazione e un dato di fatto.
Tutto questo spiega che per fare il salto di categoria non conta solo avere una grande squadra, ma occorre anche una buona dose di fortuna su determinate questioni “.
Qual’e stata la sua soddisfazione maggiore in questa stagione?
” Osservare il modo in cui i ragazzi si allenano ogni volta che scendono in campo.
Sono fantastici, trascinanti, e in loro vedi tutta la passione che hanno per questo sport.
Ripeto, qui non è una questione di rimborsi o promesse, il loro atteggiamento è determinato dal fatto che credono davvero in quello che fanno.
Penso che per un allenatore non c’è cosa più bella che vedere i ragazzi allenarsi come loro.
Vanno sempre ad una velocità molto elevata, è uno spettacolo vederli”.
Che destino calcistico prevede per lei e i suoi due figli, Luca e Daniele, che sotto la sua guida stanno concludendo una stagione straordinaria e ricca di gol?
” Sono molto ambizioso, come è giusto che sia, e penso lo siano anche loro.
Ma le nostre carriere andranno avanti sempre separatamente, nel senso che ogni nostra decisione non è assolutamente legata a quello che deciderà uno di noi tre.
Un domani vorrei avere la possibilità di esplorare altri palcoscenici, ma ancora non so cosa accadrà nell’immediato futuro.
Ringrazio il Montespaccato per avermi dato l’opportunità di poter allenare la prima squadra, dopo aver allenato nel settore giovanile.
E se dovessi rimanere ancora qui ne sarei comunque felice, perché qui si fa calcio davvero, ma è chiaro anche che ognuno abbia i propri sogni e obiettivi da voler realizzare, sempre se me ne sarà data l’opportunità “.
Dicevamo delle notevoli qualità tecniche di questa squadra.
Non pensa che qualcuno il prossimo anno possa spiccare il volo verso categorie superiori?
” Me lo auguro davvero, ma purtroppo in questo calcio in cui e di cui viviamo, non ci sono grandi dirigenti, e non sempre vengono premiati i meriti di ciascun giocatore.
In questo mondo si va per nomi, altrimenti molti giocatori di questa rosa e non solo, sarebbero in altri campionati “.
In ogni stagione c’è sempre un rammarico, e non facciamo fatica a indovinare il vostro.
Come ha reagito la squadra dalla clamorosa esclusione dalla Coppa Italia?
” Esatto, resterà un grande rammarico, ma purtroppo queste cose succedono e siamo noi i responsabili.
Naturalmente il giocatore Balzani non ha nessuna responsabilità sulla questione, perché controllare le squalifiche precedenti è un compito nostro.
I risultati parlano chiaro, abbiamo reagito bene al contraccolpo psicologico, anche se il dispiacere di veder sfumare un obiettivo così prestigioso è immenso.
Non lo dico per me, ma per i ragazzi, che avevano vinto la gara di andata con l’ Alatri 4-2 ed erano ad un passo dalle semifinali, con la beffa che Balzani neanche la giocò quella partita, essendo in panchina.
Ho sempre ritenuto questa regola troppo dura, estrema.
Se per sbaglio si mette in lista un giocatore squalificato, non è per fare i furbetti, ma è una svista ed è giusto che si paghi con la sconfitta a tavolino.
Ma addirittura arrivare all’esclusione dal torneo, senza poter disputare la gara di ritorno la reputo un ingiustizia.
Spero che un domani cambino questa regola assurda, perché è troppo penalizzante “.
Pur di portare il Montespaccato in Eccellenza cosa sarebbe disposto a fare?
” Qualsiasi cosa loro vogliano, perché sono un gruppo di ragazzi fantastici.
Meritano il successo solo per la voglia che hanno avuto nel sopportarmi, perché io non sono una persona semplice.
Sarebbe un sogno poter trionfare con loro, dopo tutta la passione che hanno messo ogni volta che sono scesi sul campo”.