Sono stati necessari quasi due decenni e tante tribolazioni, ma alla fine il Montespaccato ce l’ha fatta.
Il club di via Stefano Vaj, dopo aver dominato in lungo e in largo il Girone A di Promozione, battendo quest’oggi per 4-2 (reti di Teti, Valerio Gentili su rigore e due volte di Luca Di Giovanni, ndr) i cugini del Casalotti, ha festeggiato il sospirato ritorno nell’elite del nostro calcio regionale.
Un successo che parte da lontano, quello del sodalizio biancazzurro, che dall’avvento della nuova proprietà ha prima dato nuovo impulso al proprio settore giovanile e poi riportato la prima squadra nel massimo campionato regionale.
Dopo la vittoria nel Campionato di Prima Categoria con Firotto alla guida della squadra risalente a cinque stagioni fa, è cominciata l’era-Di Giovanni.
Il tecnico ha saputo dare una propria impronta alla squadra, affinandone le caratteristiche, ma anche rimodellandola in base alle sbavature dell’anno precedente.
Ecco dunque che la squadra romana ha saputo riformularsi da attacco atomico, qual era solo dodici mesi fa, in formazione assai più equilibrata e saggia nella gestione dei novanta minuti.
Il segreto del successo è stato il lavoro, intenso, quotidiano, certosino, da parte di tutti e nonostante i numerosi intoppi, leggasi gli infortuni che hanno privato la squadra del talento di due come Muratore e Balzani, ad esempio.
Più forte di tutto.
Dopo due play-off sfortunati negli ultimi tre anni e la rabbia per il mancato ripescaggio di dodici mesi fa, il Montespaccato ha saputo riversare sul torneo tutta la propria rabbia, costruendo una stagione da favola.
In campionato nessuno è stato in grado di battere Gambacurta e compagni.
Merito di una straripante solidità difensiva (una menzione speciale la merita il Comandante del reparto difensivo, Morini, autore di una stagione da applausi a scena aperta, come tutti i suoi compagni) e di un attacco in cui Luca Teti ed i due figlioli del timoniere, Daniele e Luca, hanno confermato l’intesa già evidenziata nelle stagioni precedenti.
Come sempre, però, è stato il gruppo a fare la differenza.
Squadra, società e pubblico, sempre numeroso e caloroso, si sono compattati in maniera crescente con il trascorrere delle settimane fino a diventare un tutt’uno.
Ora i doverosi e meritatissimi festeggiamenti, poi si comincerà a sviluppare e progettare la prossima annata.
Da oggi a Montespaccato l’Eccellenza non è più un sogno ma, come direbbe qualcuno, una solida realtà.