Vittoria ed allungo sul secondo posto con una partita in meno rispetto alla prima e più diretta inseguitrice, il Ceccano.
Per il Monti Prenestini di Salvatore Cangiano è stata la domenica perfetta. Un risultato, 1-3 al Popolla, che non è frutto del caso, ma la logica conseguenza di un grande lavoro del tecnico con i ragazzi e della società che li ha messi nelle condizioni migliori per conquistare la decima vittoria consecutiva contro la squadra che più di ogni altra sta dando dimostrazione di reggere il ritmo dei biancazzurri.
“Il risultato poteva essere anche più ampio – commenta l’allenatore – visto il miracolo del loro portiere su Jukic e l’occasione capitata a Milano, ma in realtà è stata una sfida molto combattuta contro una squadra che non sfigurerebbe in Eccellenza visti i nomi: Piscopo, Gori, Baldassare, Adamo, Compagnone, tutti giocatori che possono tranquillamente giocare nel massimo campionato regionale. Una squadra molto forte che ha la consapevolezza di esserlo e lo ha dimostrato anche ieri. Lo stesso vale per noi, conosciamo il nostro valore e lo abbiamo dimostrato su un campo difficilissimo con un pubblico che ha pochi eguali in questo campionato. Una vittoria che ci dà tanto, ma il campionato è assolutamente tutto da giocare. L’abbiamo preparata nel migliore dei modi, come fossimo una squadra di C, vivendo tutti insieme la preparazione al match. La società ci ha messo a disposizione tutto quello di cui necessitavamo per un incontro così importante. Il sabato siamo andati a vedere la partita dell’Under 19 insieme (vittoria 3-2 contro il Priverno, ndr) a dimostrazione dello spirito di unità che c’è in tutto il progetto Monti Prenestini, poi siamo andati a Ferentino e siamo rimasti lì per preparare gli ultimi dettagli. Avremmo potuto scegliere di partire la mattina come per una trasferta qualsiasi, ma la qualità di un progetto si vede anche in questo”.
I tecnici difficilmente parlano dei singoli, ma dopo la prestazione di ieri una nota su Colasanti è obbligatoria: “E’ un giocatore che ho contattato appena ho accettato l’offerta del club, io lo chiamo “Maghetto” per le qualità che ha, non solo tecniche ma anche umane. Un giocatore fortissimo che ho voluto con me e parlando con la società avevo sottolineato il fatto che avrebbe avuto un gran rendimento e che lo avrei fatto capitano. Questa è la sua risposta sul campo: è un esempio, anche e soprattutto per i giovani”.
Ufficio Stampa Polisportiva Monti Prenestini