Di Alessandro Bastianelli.
Il Flaminia Civitacastellana si affida a Federico Nasti per ritrovare la continuità di risultati nel Girone G.
La formazione di Vigna, nonostante le cessioni illustri di Vegnaduzzo e Laurato, è sempre in corsa per la salvezza nel girone sardo-laziale, dove è incluso anche il Grosseto.
Proprio contro il Grifone, il 13 Dicembre, i rossoblu si sono resi protagonisti di una splendida vittoria, alla quale sono seguite però un pareggio e quattro sconfitte; unico successo, di misura, contro il Lanusei.
Proprio dalle ‘piccole’ è il caso di ripartire. Parola di Federico Nasti, portiere classe ’93 dei viterbesi – tutti lo ricordano alzare il titolo Juniores dilettanti con la Vigor Perconti nel 2012 – che sulla salvezza dei suoi ci mette la mano. Anzi, i guantoni.
Federico, nelle ultime sette partite avete vinto solo due volte, eppure le qualità per far bene non vi mancano, come avete dimostrato contro il Grosseto.
Beh, hai citato una giornata davvero da ricordare per noi! Fu una grande vittoria, ma non casuale: siamo una squadra giovane e abbiamo caratteristiche tali da esaltarci nelle grandi partite, ricordo che scendemmo in campo molto determinati contro il Grosseto.
La stessa determinazione però vi è mancata in altri frangenti, ad esempio negli scontri diretti con le piccole.
Come ti spieghi questo dato?
Io credo che non dobbiamo preoccuparci ma continuare a lavorare sodo, forse quel che ci è mancato è il temperamento adatto a certe sfide ‘calde’, nelle quali sai di giocarti non tre, ma sei punti.
Sicuramente è stato più un fattore di testa che tecnico, però ora abbiamo capito come possiamo essere più incisivi negli scontri salvezza.
Gli scontri diretti dovranno essere il nostro pane quotidiano a partire da sabato, abbiamo una grossa occasione per dare una scossa alla nostra classifica.
L’anticipo vi oppone al Cynthia, una delle formazioni con cui vi giocate la salvezza.
Che tipo di gara ti aspetti?
Dovranno venire a giocare qui, e per loro non sarà facile perché stiamo preparando molto bene la gara. Sono una squadra giovane ma insidiosa, nel corso della prima parte di stagione lo hanno dimostrato.
Oltretutto all’andata vinsero per uno a zero, questo fattore ci motiva e ci dà la carica per sabato.
La gara è quasi decisiva, noi siamo pronti. Le ultime prestazioni ci hanno motivato a far meglio e qui in casa vogliamo i tre punti.
Nell’ultima gara con l’Arzachena sei stato il migliore dei tuoi, ma le tue parate non sono valse i tre punti.
Ti senti un leader della squadra?
La gara contro l’Arzachena quasi non fa testo, giocavamo su un campo estremamente esposto al vento e non siamo riusciti ad esprimerci, davvero difficile giocare in quelle condizioni per noi.
Io mi sento parte del gruppo: sono un ragazzo determinato che gioca in un gruppo di bravissimi giocatori, giovani e sottovalutati.
Qui al Flaminia stiamo raggiungendo un bell’amalgama fra giovani e vecchi: ‘Seba’ (Gay, ndr) è il punto di riferimento per lo spogliatoio, ma non sono certo io l’unico giovane valido!
Ce ne sono tanti altri come Pieri, Macrì, tutti accomunati da una ‘sfortunata’ coincidenza di eventi: essere giovani, bravi ma aver bisogno di esser rilanciati perché non si è sulla bocca di tutti.
Credi che ci siano meccanismi che sfavoriscano l’emergere dei giovani?
Eppure la regola degli under starebbe lì proprio per aiutarvi.
Guardi, non entro nel merito della regola, sul come possa essere cambiata o no, fatto sta che io, appena uscito dall’età di lega, stavo per smettere perché nessuno voleva prendere un portiere appena uscito da quella fascia di età.
Devo ringraziare il Flaminia che in me ci ha creduto, ma la regola non è l’unico meccanismo che ti svantaggia.
Io ci credo ad una carriera nel professionismo, personalmente credo di avere almeno una possibilità. Ma a volte mi rendo conto che, senza un buon procuratore o il ‘giro giusto’, il mondo del professionismo resterà per sempre solo un sogno.
Spero che ci sarà un cambio di mentalità perché si rischia di lasciare nei dilettanti moltissimi giocatori in gamba.
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