Era decisivo battere Terracina.
E la pratica è stata portata a termine senza troppe ansie e con assoluto merito. La differenza di organico e di “humus” è apparsa abissale. I ragazzi di Farinelli hanno messo in campo tutto quel po’ che le complicatissime condizioni societarie gli hanno consentito. Sono stati bravi ad irretire i bianchi (oggi in maglia nero-crociata) in un primo tempo davvero brutto ed incolore, ma niente hanno potuto alla ripresa del gioco, quando i sardi mettono in mostra il meglio del loro repertorio.
Soprattutto li davanti dove a far da cornice all’indiscutibile Molino (oggi comunque non proprio al massimo) il duo Mastinu (a tratti davvero splendido) e Khalì è stato in grado di fare la differenza. Il negretto di Rufisque (migliore in campo con Steri) è, indiscutibilmente, la più bella realtà del campionato dell’Olbia e, su di lui diventa imprescindibile ed utile costruire il futuro verso cui tutti tendiamo per dimenticare le ansie di un passato recente davvero gramo. A tratti, quei tre li davanti hanno ricordato i momenti migliori dei tre tenori (Molino-Oggiano-Mastinu) dell’inizio torneo. Sono stati solo degli sprazzi in una gara, ripetiamo non bella, che comunque non è mai stata in discussione. Ma quegli sprazzi, unitamente al risultato indiscutibile sotto ogni punto di vista ed al fatto che ancora una volta non abbiamo subito gol, sono il chiaro segnale di un risveglio che, lo speriamo tutti, dovrebbe essere il segno distintivo di questo finale di torneo.
La gara era delicatissima per entrambe le contendenti e, come detto, ha stentato a decollare fino ai primi minuti della ripresa. Al 49’ Mastinu centellina un assist al bacio per Khalì che, altrettanto meravigliosamente, pennella con classe cristallina un “cucchiaino” deleterio per Imbimbo in uscita disperata sui piedi del giovane mancino terribile dei bianchi. Al 78’ ancora Mastinu, stavolta per la testolina del moretto color ebano, manda in rete il suo partner di attacco. A tre dalla fine si invertono i ruoli visto che l’incursione ficcante sul lato sinistro dell’area piccola, il furetto di Rufisque la conclude con un millimetrico diagonale per il tapin di un Mastinu che, oltre al campo, ritrova meritatamente anche il gol dopo due lunghi mesi di sofferenza fisica e psicologica.
È una vittoria stimolante che, rimette in sesto una graduatoria per troppo tempo deficitaria e riassesta di sicuro il morale e l’umore di una squadra che, con il lavoro e la fatica è alla ricerca del proprio io troppo spesso smarrito. Domenica si va in casa dell’Anziolavinio, ultima della classe, che comunque proprio nella giornata odierna e dopo 19 turni rivince la sua seconda gara in questo campionato.
Non sarà, quindi, una trasferta facile anche per le assenze importanti (Saraò su tutti). Ma all’Olbia di oggi servono punti e continuità di risultati, senza sconti per nessuno.
Olbia: Saraò: Doddo (89’ Ravot), De Cicco, Steri (85’ Falasca), Peana, Miceli, Capuano (61’ Brenci), Franzese, Mastinu, Molino, Mbaye Khalìfa Babacar; all. Biagioni; a disp.: Deiana, Moro, Mamadou, Ortega, Mbella.
Terracina: Imbimbo, Baldassarre, Ansalone (64’ Flamini), Botta, Testa, Manzi, Bispuri (74’ Marfisi), Rondinelli, Di Bartolomeo, Gurgui, Giglio (70’ Marconi); all.: Farinelli; a disp.: Ferrieri, La Rosa.
Arbitro: Colombo di Como.
Reti: 49’ e 78’ Khalì, 87’ Mastinu
Note: corner 5-2 per Olbia; amm.: Saraò e Miceli entrambi diffidati salteranno la gara con Anziolavinio; Testa. Recupero 0 e 4’.