Trionfatore per il secondo anno consecutivo del Girone B di Eccellenza con la gradita aggiunta di una Coppa Italia che tutt’ora rappresenta per l’Albalonga del presidente Camerini un ricordo assai caro, a Cristiano Gagliarducci va certamente assegnato l’Oscar di miglior tecnico del 2015.
Ex difensore di razza (che avrebbe meritato maggior fortuna di quanta gliene abbia conferita una sia pur apprezzabile carriera in Serie C e D pare una precisazione quasi banale), il “Gaglia” si è calato oramai da tre stagioni nel ruolo di allenatore.
Ed i risultati sono stati fin da subito più che convincenti: salvezza da subentrato in corso d’opera a Genzano, vittoria a suon di record a Frascati, doppietta ad Albano Laziale.
Quello sul quale sta per calare il sipario è stato per il Vichingo del calcio laziale un anno memoriabile.
Noi gli abbiamo chiesto di sintetizzarlo.
Gagliarducci, difficile ipotizzare un anno migliore del suo.
Che voto gli darebbe?
“Devo dividerlo in due parti.
Da gennaio a giugno il voto è 10, da luglio a dicembre gli do 6.
Facciamo la media ed il voto comunque è alto…”.
Immagino che di ricordi belli ce ne siano tanti.
Dovesse sceglierne uno, su quale punterebbe?
“Penso alla vittoria del campionato, festeggiata all’ultima giornata ed aspettando a fine partita il risultato dei nostri avversari.
Una grandissima gioia, arrivata dopo dodici vittorie consecutive ed una rimonta incredibile”.
Quanto si sente cresciuto dopo un’annata del genere?
“Ogni campionato ti porta in dote qualcosa in più.
A dire il vero, però, penso che mi abbiano fatto crescere più le sconfitte subite che non le vittorie”.
A parte la parentesi genzanese, questa è la sua prima stagione da tecnico in Serie D.
“Rispetto all’Eccellenza è certamente un torneo più difficile.
Mi riferisco soprattutto alla qualità dei giocatori che trovi.
A livello personale comunque il mio modo di essere e di lavorare non è cambiato di una virgola”.
In passato lei manifestò la speranza di poter allenare tra i professionisti un giorno…
“Non sono e non voglio passare da presuntuoso, ma mi piacerebbe molto riuscirci.
Io credo che il calcio sia uguale in tutte le categorie.
L’importante è farlo con professionalità.
Se sei convinto dei tuoi metodi e se questi funzionano, si possono applicare in qualsiasi categoria”.
Ho la sensazione che uno sguardo al campionato che ha vinto per due anni di fila lei continui a darlo.
Che idea si sta facendo dell’Eccellenza?
“Nel Girone B vedo solo due squadre realmente attrezzate, il Città di Ciampino e la Vis Artena.
Il resto è un po’ una delusione.
Molto meglio il Girone A dove ci sono quattro o cinque formazioni molto competitive e che già così farebbero bene anche nella categoria superiore”.
Tra queste chi la stuzzica in particolare?
“Ho fatto un’amichevole con il Cre.Cas. ed è una squadra che mi piace molto, sia per impostazione che per parco-giocatori.
Non dimentico neppure il Monterosi che già aveva Fanasca e Pippi e adesso ha preso anche Gamboni, uno che sposta gli equilibri”.
Altri tre giorni e ci tufferemo nel 2016.
Cosa si aspetta dall’anno che verrà?
“Mi piacerebbe rivivere un anno come il 2015, ma so che sarà difficile.
Non abbiamo tantissimi giocatori in rosa e dunque la speranza è chiaramente quella di non subire infortuni per giocarcela con tutti e magari chiudere tra le prime quattro o cinque del girone.
Nella vita non mi è mai piaciuto giocare semplicemente per partecipare, quindi speriamo di poter dire la nostra e rientrare nel giro importante del campionato”.