Dopo tredici anni di Serie A da giocatore, in cui dal 1992 al 2005 ha vestito le maglie di Roma, Brescia e Bologna, per Fabio Petruzzi, una volta appesi gli scarpini al chiodo, è cominciata la carriera da allenatore. Le prime esperienze nel settore giovanile giallorosso capitolino alla guida degli allievi, e le parentesi nei dilettanti con Mentana Jenne e Guidonia Montecelio non sono state fortunatissime per l’ex difensore romano, salvo poi trovare un’ottima continuità negli ultimi tre anni, al timone della LUISS e dell’Accademia Calcio Roma, ultima squadra allenata da Petruzzi prima della rescissione consensuale del rapporto con la società nerazzurra.
Due anni intensi per Petruzzi a Settebagni, il primo condito da uno storico salto dalla Prima Categoria alla Promozione conquistato con tre giornate d’anticipo, e il secondo, condizionato da diversi fattori negativi, che ha visto l’Accademia mantenere senza troppi patemi d’animo la categoria mancando però al contempo l’obiettivo playoff.
“Il bilancio è senz’altro positivo, almeno secondo me. Dopo la splendida cavalcata in Prima Categoria di un anno fa abbiamo fatto un buon campionato di Promozione, valorizzando tanti giovani. Potevamo certamente fare di più, ma per varie vicissitudini non ci è stato possibile fare il massimo. Tra infortuni e preparazione svolta in ritardo a causa dell’anticipo di una settimana del campionato, ho dovuto fare a meno di diversi calciatori, soprattutto nel reparto offensivo e tutto questo ha chiaramente condizionato l’andamento della stagione, specialmente in avvio dove abbiamo lasciato parecchi punti. Peccato per il mancato raggiungimento dei playoff, ma per me sono stati due anni bellissimi e ci tengo a ringraziare tutta la famiglia dell’Accademia Calcio Roma, dalla società, in particolare nelle figure del patron Luca Mariscoli e del direttore sportivo Andrea Schettino, alla squadra, formata da uno splendido gruppo di ragazzi.”
I motivi alla base della fine del rapporto tra la società del patron Luca Mariscoli e Petruzzi non sono mai stati resi ufficialmente noti, ma l’ormai ex allenatore nerazzurro conferma che la decisione è stata presa di comune accordo tra tecnico e dirigenza.
“La separazione tra me e l’Accademia Calcio Roma è stata assolutamente consensuale. Non c’erano più i presupposti per andare avanti nell’anno successivo e perciò abbiamo deciso di comune accordo di dividere le nostre strade, ma senza alcun tipo di rancore. Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta il presidente e il direttore sportivo e per fare un grosso in bocca al lupo al mio amico Fabio Tarquini che conosco e so che farà sicuramente bene.”
Nel frattempo gli organici di Eccellenza e Promozione per la stagione 2018-2019 hanno preso forma e secondo Petruzzi, il livello complessivo è nettamente più alto rispetto agli anni passati.
“Per quanto riguarda l’Eccellenza non posso esprimermi più di tanto non avendola ancora assaggiata, se non in qualche amichevole, mentre per quanto riguarda la Promozione sono sicuro che il livello rispetto a tanti anni fa si è alzato. Ho visto tante società organizzate e tante squadre che giocano un bel calcio, e chiaramente anche grazie al rinnovamento della maggior parte dei terreni di gioco è possibile assistere a uno spettacolo più piacevole rispetto a molti anni fa in cui gran parte dei campi erano di terra o non perfetti.”
Dopo tre anni pieni alla guida di due squadre dilettantistiche, per l’ex difensore di Roma, Brescia e Bologna è ormai possibile fare un confronto tra il mondo dei professionisti che ha vissuto per oltre dieci anni e quello dei dilettanti, che lo ha visto protagonista negli ultimi tre.
“Come per il professionismo, anche per quanto riguarda il dilettantismo c’è da crescere tanto ancora. Ci sono alcune società attrezzate per fare del buon calcio, ma sono tante ancora quelle indietro. La differenza tra professionisti e dilettanti è ancora ampia. Allenarsi due o tre volte a settimana non è la stessa cosa che allenarsi tutti i giorni, però posso assicurare che anche tra i dilettanti ci sono tantissimi talenti e ragazzi in gamba che magari per diversi motivi non sono riusciti a sfondare nel professionismo, e perciò mi auguro che le grandi società ogni tanto mandino osservatori sui campi dilettantistici perché c’è la possibilità di tirar fuori grandi giocatori.
La stagione 2018-2019 sta per entrare ormai nel vivo, ma per Petruzzi, nonostante le ultime ottime tre stagioni ancora non c’è una società che gli abbia affidato la prima squadra, anche se l’ex tecnico dell’Accademia Calcio Roma non nega ci siano state delle offerte.
“Devo confessare che pensavo fosse più semplice trovare una squadra da allenare, soprattutto dopo gli ultimi tre anni in cui credo di aver fatto bene. Qualche contatto c’è stato, ma mai nulla di veramente concreto. La voglia di allenare è tantissima, è ciò che desidero e amo fare nella vita. Negli ultimi anni ho ricevuto tantissimi attestati di stima, aldilà che dal punto di vista tecnico, soprattutto a livello umano e questo è ciò che mi gratifica di più. Perché un allenatore può essere bravo o meno bravo, questo non sta a me giudicarlo, ma deve essere prima di tutto umano.”
Nel ringraziare il mister Fabio Petruzzi, la redazione di Sport In Oro si augura al contempo che l’ex difensore romano classe ’70 possa trovare al più presto sistemazione.