POCHESCI: “NON CI SONO PIU’ GLI ARBITRI DI UNA VOLTA, E A CHI DICE CHE SONO SCARSO…”

POCHESCI: “NON CI SONO PIU’ GLI ARBITRI DI UNA VOLTA, E A CHI DICE CHE SONO SCARSO…”

A cura di VALERIO CAPRINO

A molti non risulta simpatico, ma certamente è schietto, a volte anche troppo. O lo ami, o lo odi. Difficile trovare una via di mezzo quando si parla di Sandro Pochesci.

Il tecnico dell’Unicusano Fondi ci ha dedicato un pò del suo tempo, dopo alcuni giorni molto difficili, raccontando tutto quello che è successo dopo l’ultima tormentata trasferta lucana. Una trasferta molto amara, con un epilogo calcisticamente tragico per la sua squadra, e che lo aveva spinto a rassegnare le dimissioni.

Ma andiamo con ordine, partendo proprio dal fischio finale della gara persa dai ragazzi di Pochesci, al “Fittipaldi” di Francavilla in Sinni.

Mister, cosa è successo immediatamente dopo la fine dell’ultima gara ?

“Ero squalificato, e seguivo la partita dagli spalti. Stavamo dominando, avevamo chiuso il Francavilla nella sua metà campo. Quando a 5 secondi dalla fine, su un pallone buttato via dalla loro difesa, l’arbitro ha concesso quel rigore che poi si è rivelato decisivo, ho pensato tante cose. Non è possibile che una società venga trattata in questo modo, con una serie di episodi a sfavore, che nell’ultimo periodo ne hanno in parte impedito la rincorsa alla vetta. Una squadra che domina in campo e si ritrova a fine gara con 7 ammoniti, 2 rigori a sfavore, e 1 a favore non concesso. A fine gara mi sono dimesso, perchè una squadra che gioca così bene, non può essere ripetutamente maltrattata in questo modo daglia arbitri. Ho pensato che il problema potessi essere io, che non amo tenermi le cose in bocca, e quando c’è da condannare qualcosa non mi tiro mai indietro”.

Dimissioni però respinte dalla società. Cosa le ha detto il patron Bandecchi ?

“Il patron mi ha semplicemente detto che il progetto calcio, legato all’univeristà Niccolò Cusano, è iniziato con me, e con me va avanti. Non vuole assolutamente sentir

Stefano Bandecchi
Stefano Bandecchi, Amministratore delegato dell’Università Niccolò Cusano

parlare di dimissioni”.

A proposito del suo Presidente: è entrato nel calcio da poco, che Presidente è Bandecchi ?

“Sicuramente un Presidente anomalo, rispetto a tanti altri che ci sono nel calcio. Un Presidente unico. Un Presidente che tiene moltissimo all’immagine dell’Università “Niccolò Cusano”, e di conseguenza anche della società di calcio, che oramai è parte integrante del progetto. Basti pensare alle varie iniziative, come ad esempio la pagina de “Il Corriere dello Sport” dedicata al progetto UNICUSANO, e che a livello nazionale riesce quotidianamente a dare lustro anche alle realtà avversarie. Ovviamente è un presidente che vuole vincere, e non vuole che questo progetto sia una meteora. Vuole arrivare in alto, e vuole far conoscere la sua Università attraverso il calcio. Anche perchè mi sembra il primo progetto calcio-università in Italia ad un certo livello”.

E invece Pochesci, che allenatore è ?

“Pochesci è un allenatore antipatico, questo lo so. Quando vedo qualcosa che non va bene in questo sistema, io la condanno e la denuncio, l’ho sempre fatto, e per questo mi sono fatto tanti nemici. Ma guai a dire che Pochesci è scarso. Tutti pensano che l’Unicusano Fondi doveva stravincere questo girone perchè ha l’organico più forte. E’ vero, ho tanti giocatori, ho il top per questa categoria, ma questo non significa che non si possano incontrare difficoltà. Non basta avere i calciatori forti, bisogna saperli allenare. Altrimenti chiunque potrebbe allenare una squadra composta solo da calciatori forti. Non è così. All’interno dello spogliatoio tutti accettano serenamente le scelte, titolari, riserve, tutti ! Perchè ognuno sa bene il ruolo che può avere all’interno del nostro progetto e ha sposato il nostro progetto al cento per cento. Comunque dobbiamo e possiamo migliorare. Per esempio abbiamo subito 32 goal, 19 dei quali su calcio piazzato. Sicuramente è un dato sul quale dobbiamo riflettere e lavorare per migliorarci in questo rush finale”.

Parlava di cose che non vanno in questo sistema: qualche esempio pratico in questa stagione ?

“Nell’ambiente del calcio, tutti questi signori che ci governano devono tirar fuori il buon senso, in tutte le situazioni. Ma oramai mi sembra che in questo calcio di oggi, la parola “buon senso” non esista più. Gli arbitri prima chiedevano collaborazione, ora no. Da calciatore ricordo di aver avuto come arbitro anche l’attuale presidente della Can D Carlo Pacifici, ma erano altri tempi, anzi erano altri arbitri. D’accordo che non ci debba essere dialogo, ma io non accetto neanche quella strafottenza e quell’arroganza che troppo spesso vedo la domenica da parte di questi giovani fischietti. Il mio sfogo nasce da un insieme di torti anche passati, che non possono passare inosservati. Non dico questo perchè voglio favoritismi, assolutamente. Ma voglio che mi venga dato ciò che mi spetta, ciò che è giusto. Quest’anno mi stanno solo togliendo qualcosa, ed è successo più di una volta ! Ripeto, non chiedo nulla a nessuno, voglio solo che questa squadra non paghi ripetutamente per colpa non sue, solo questo”.

Vuole fare qualche esempio più preciso, per capire bene a cosa si riferisce ? Si è parlato molto di questi 4 rigori contro nelle ultime 3 gare.

“Voglio subito dire che probabilmente contro il Serpentara (sconfitta 3-2), qualche colpa ce l’ho anche io. Ho perso la testa dopo il primo rigore, un episodio assurdo, con un penalty concesso all’avversario su un’azione incredibile. Mai visto rigori del genere. Sono stato allontanato in quel frangente, anche giustamente, ma credetemi che ero arrivato davvero al limite della sopportazione o quasi. Ci stiamo giocando qualcosa di molto importante, e non si possono ricevere trattamenti del genere. Dei rigori di Francavilla in Sinni si è ampiamente parlato. Il primo è incredibile, col calciatore avversario spalle alle porta e che sta andando verso la linea laterale. Ma questi arbitri, lo sanno cosa significa concedere un calcio di rigore ?!?! Un rigore è un evento importante, un evento che può essere decisivo, possibile che si usi tutta questa leggerezza per decidere su degli episodi che possono risultare determinanti ?!?! Sto facendo un dvd con tutta una serie di episodi contro la mia squadra, e lo porteremo in federazione. Molto spesso in questi campi caldi del Sud, gli arbitri non hanno la giusta grinta (diciamo così) per prendere decisioni davanti a due o tremila persone. Pensate se dessero 4 rigori contro la Virtus Francavilla o contro il Taranto nelle prossime 2 partite ? Cosa succederebbe secondo voi ? Ve lo dico io: ci sarebbe una sommossa da parte di intere città, oppure direbbero che l’Unicusano Fondi si compra gli arbitri (o altre chiacchiere da bar), mentre se succede contro di noi sanno che al massimo c’è Pochesci che si lamenta, e poi finisce tutto. Ma ora basta, pretendo che la mia squadra vinca o perda per suoi meriti/demeriti, e non per altre situazioni che ci vedono nella maggior parte dei casi sfavoriti e danneggiati pesantemente”.

Qualcuno dice che l’Unicusano Fondi è una società potente, forte e “portata”, così si dice in certi casi: è il caso vostro ?

“Quando andiamo a giocare in trasferta, sembra che noi siamo la Juventus della Serie D. Se le squadre pareggiano contro di noi, a fine gara esultano come se avessero vinto il campionato, quando comunque ci sono squadre in questo girone che se non hanno speso come noi, poco ci manca.  A chi dice che noi siamo “portati”, rispondo molto semplicemente dicendo che se avessimo avuto un peso particolare in federazione, o se avessimo avuto le amicizie all’interno del palazzo, di cui qualcuno erronamente ha parlato, probabilmente non saremmo mai e poi mai stati inseriti in questo girone infernale. Un girone bellissimo per carità, ma infernale !”

Un girone H con cui lei ha già avuto a che fare quando allenava il Guidonia…

“Il girone H è il piu bello, e che tutti gli allenatori per crescere dovrebbero fare. Ci sono pro e contro: a livello ambientale ancora episodi assurdi come aggressioni al campo, o intimidazioni. Però si respira l’aria di un calcio vero, con tanti giocatori di alto livello, grandi piazze, grandi stadi, tanta gente sugli spalti. Ma in questo contesto io cerco sempre e solo di insegnare calcio ai miei, di dare un’identità di gioco, perchè poi comunque in campo conta soprattutto questo”.

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Sandro Pochesci

La cosa certa per ora, è che soprattutto sui social network, mister Pochesci non è proprio benvoluto, soprattutto dai tifosi di certe squadre del girone…

“Lo so, posso immaginare. I tifosi possono pensare quello che vogliono, ma non possono dire che sono scarso solo perchè non sono in vetta alla classifica. Che poi questo fatto di non essere in vetta, ha permesso ad altre squadre forti come la nostra o quasi, di far passare in secondo piano molte scelte discutibili che hanno fatto tra allenatori e giocatori presi. Mi viene in mente l’episodio della settimana antecedente Fondi – Taranto, in cui c’è stato il battibecco con Montervino. Il direttore sportivo del Taranto ha dichiarato di non conoscermi, ma è giusto, visto che io non sono mai stato purtroppo all’interno di quel calcio che lui ha vissuto da giocatore. E’ lui che è venuto a cercare gloria nel mio calcio, quello che frequento da sempre e in cui alleno da quasi 20 anni oramai senza mai essere esonerato. Sicuramente io non sarò famoso come è stato lui nel calcio professionistico, ma lui evidentemente non ha le giuste competenze per fare il direttore sportivo in questa categoria, considerando certi giocatori che ha preso”.

Mister, ma secondo lei questo girone come finirà ?

“Fino all’ultima giornata sarà apertissimo. Credo che comunque il Taranto sia favorito per tanti motivi, e gli do un 40 % di possibilità. 25 % per cento lo do alla Virtus Francavilla e a noi se vinciamo lunedì a Manfredonia. Infine un 10 % al Francavilla in Sinni, che mi ha fatto un’ottima impressione all’andata, ma che al ritorno abbiamo surclassato almeno sotto il profilo del gioco”.

Solo il 25 % alla Virtus Francavilla, nonostante il primo posto oramai da qualche settimana ?

“Se andiamo a vedere le partite della Virtus, ne ha vinte ben 11 di misura, più di una segnando negli ultimi minuti di gioco. Noi per vincere, quando lo abbiamo fatto, abbiamo sempre segnato valanghe di goal e surclassato gli avversari. Alla fine la differenza tra noi e loro sta solo in quelle circostanze in cui la Virtus è riuscita a vincere nel finale con un pizzico di fortuna. Quella fortuna che invece alla nostra porta non bussa mai. Voglio vedere se anche noi riusciremo a vincere una gara di misura al 90′, senza meritare più di tanto”.

Chiudiamo questa piacevole chiacchierata pensando al suo futuro da allenatore…

“Il mio futuro spero sia il più possibile con questa società Anche a livello personale per me sarebbe importantissimo vincere questo campionato ed arrivare in Lega Pro con questa società. E sono sicuro che se riusciremo a superare questo ostacolo difficilissimo della Serie D, tra due anni saremo in Serie B!”.

Grazie a mister Pochesci per la disponibilità.

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