A cura di Francesco Mancini
L’eventuale salvezza della Polisportiva De Rossi passerà dagli ultimi appassionanti 270′ di questa stagione, 180′ per i rossoblù che nell’ultimo turno di campionato riposeranno.
I capitolini hanno vissuto un’annata travagliata, con risultati piuttosto altalenanti nella prima parte dell’anno. A fine gennaio, il club ha deciso di accogliere le dimissioni del tecnico Daniele Belli, con la squadra in piena zona play-out.
A subentrare, uno dei tecnici storici del nostro calcio, allenatore del Villalba per diverse stagioni: Diego Leone.
Il mister, ormai abituato a categorie superiori, ha deciso di tornare ad affrontare il campionato di Promozione, raccogliendo l’ennesima sfida della sua lunga carriera: portare alla salvezza il club di via di Vigna Fabbri.
I risultati sono dalla sua parte, con la squadra che viene da due vittorie consecutive e padrona del proprio destino, può provare a centrare anche la salvezza diretta.
Buongiorno mister, dal suo arrivo sulla panchina della Polisportiva De Rossi, la squadra sembra essere migliorata. Come hai organizzato il tuo lavoro per portare la squadra a credere nella salvezza?
“Stiamo dando tutto. Nelle ultime otto partite, abbiamo ottenuto sei vittorie.
Abbiamo lavorato duramente dall’inizio, con la squadra che era in difficoltà e mancava un pò di autostima.
Ho cercato inizialmente di lavorare soprattutto dal punto di vista psicologico, portando i ragazzi a ragionare in maniera meno individuale e più collettiva.
Poi, ovviamente, ho lavorato sul campo, cercando di trovare un modulo dove tutti gli elementi potessero rendere al meglio.
Abbiamo centrato vittorie importanti come quella in casa del Grifone e ci siamo convinti di potercela giocare con tutti.
Al di là delle ultime due partite dove sono arrivate due vittorie, i ragazzi stanno dimostrando partecipazione, applicazione e serietà nel seguire cosa chiedo loro in campo.”
Quale è il potenziale tecnico della squadra? Ti sarebbe piaciuto guidarla da inizio anno?
“L’organico è buono e ovviamente, se avessi iniziato l’anno con loro, avrei capito più facilmente dove mettere mano.
Il potenziale da sfruttare c’è. Forse è mancato qualcosa in avanti, dato che non abbiamo il bomber da 15-20 gol a stagione.
Per questo, ho cercato di distribuire i gol in tutta la squadra.
La società puntava molto su Molinaro, che ha avuto una stagione sfortunata con diversi problemi fisici.
Stiamo provando a recuperarlo al meglio e sono molto felice che domenica alla Vigor abbia segnato.”
Cosa ti ha portato, dopo tanti anni di Eccellenza, ad accettare un’offerta dalla Promozione?
“Sono un passionale. Mi faccio guidare più dal cuore che dalla testa.
Mi piacciono le sfide e avevo bisogno subito di tornare in campo. Oltre a questo, ho sempre avuto un bel rapporto con il direttore sportivo della Polisportiva De Rossi, Roberto Spinetti e ci eravamo ripromessi di lavorare insieme.
Ho intrapreso questa avventura e mi sto divertendo molto.
Chiaramente, è una situazione diversa rispetto a quelle che ho trovato in passato. Un altro modo di fare calcio.”
Che campionato hai trovato? Come stai preparando la squadra alle partite finali dell’anno?
“Stiamo cercando di dare il massimo sforzo per riuscire a dipendere soltanto dai nostri risultati.
Quando sono arrivato, ho detto alla società che sarebbe stato bello riuscire a disputare il play-out in casa e adesso possiamo ambire anche alla salvezza diretta.
Il livello di dieci, quindici anni fa era più alto in queste categorie, ma in generale ho trovato comunque un girone molto competitivo.
Al di là dell’appassionante duello tra due grandissime realtà come Grifone e Fiumicino, ci sono tante buonissime squadre.
L’Ottavia ha mollato in campionato ma dispone di grandi mezzi per la categoria, il Morandi è forte specialmente in casa, la Vigor Perconti o il Rocca Priora che non ho incrociato dal mio arrivo in panchina.”
Un tecnico come te è un grande lusso per la Promozione. Ambisci a tornare ad allenare in Eccellenza?
“Non ti nascondo che l’ambizione potrebbe essere quella. Comunque, parlerò anche con la società per cercare di capire le prospettive di questo progetto.
E’normale che consideri l’Eccellenza come la mia categoria. Al di là di ogni considerazione, adesso sono focalizzato sul finale di stagione e sulla salvezza da ottenere.
Spero che se riuscissimo a cogliere questo obiettivo, venga preso in considerazione. Anche perchè gli allenatori vengono sempre valutati per i risultati ottenuti e spesso si tende a dare più importanza a quelli negativi, trascurando quelli positivi. “